In questo quarto articolo sui pensieri ossessivi parliamo di quando i pensieri negativi sono ormai diventati ossessivi e rimane un ultimo ingrediente da mettere nel calderone per avere il Disturbo Ossessivo Compulsivo: gli atteggiamenti compulsivi. Attraverso le compulsioni infatti, cerchiamo di risolvere un problema immaginario per mezzo di una azione nella realtà. Cosa ovviamente impossibile.
Prima di proseguire nella lettura di questo ultimo capitolo sui pensieri ossessivi, ti consiglio, se non lo avessi già fatto, di leggere la guida gratuita sul Disturbo Ossessivo Compulsivo in formato pdf. Dopodichè, leggiti questi articoli:
- Perchè i pensieri negativi diventano ossessivi?
- Genesi dei pensieri intrusivi
- Eliminare i pensieri negativi è una buona idea? NO!
…nei quali abbiamo parlato di come i pensieri negativi, comuni a tutti nella vita, possono diventare ricorrenti ed intrusivi nel momento in cui tentiamo di eliminarli.
E’ nata una ossessione
Ad un certo punto nella mente dell’ossessivo l’ansia amplifica i tentativi di risolvere un problema inesistente (e che quindi non ha soluzione) con la massima urgenza. Come risultato abbiamo un cortocircuito emozionale che và continuamente a sollecitare i circuiti della memoria che hanno a che fare con il problema.
E siccome abbiamo visto che più sovraccarico è presente e più i pensieri vengono prodotti, ecco che il carattere del pensiero comincia a diventare ossessivo. Cioè comincia a presentarsi in modo del tutto automatico e continuo, nel tentativo di risolvere il problema almeno a livello mentale (dato che nella realtà non è possibile farlo) e di scaricarsi.
In chi soffre di Doc tuttavia la sola presenza di quel certo tipo di pensiero è un enorme problema fonte di acuta sofferenza e quindi la tensione e l’energia che continuano a sollecitare quella zona di memoria rimane a livelli elevati e crescenti. E quindi i pensieri ossessivi diventano sempre più forti.
Il problema di fondo di chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo è che usa il pensiero volontario per combattere il pensiero automatico. Rendendosi conto che nella sua mente ci sono pensieri che egli non desidera, prova volontariamente a mandarli via, o a non farli più tornare. Ma il pensiero involontario come abbiamo detto è automatico. Si produce da solo fino a quando alcune regole governate da Madre Natura non sono soddisfatte. (Prima che te la prendi con Madre Natura, sappi che il problema è tutto nostro, dato che per comprendere come guarire dal Doc è sufficiente imparare a gestire i pensieri nel modo corretto )
Comincia quindi una battaglia campale tra pensiero volontario ed involontario che tentano di scardinare razionalmente la veridicità di uno e dell’altro. Ma tutto ciò assurdo. Perché se ancora non lo si fosse capito:
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo non può essere sconfitto con la razionalità.
Il mio maestro una volta mi disse: “Se due elefanti lottano, chi soffre è l’erba”. Ovvero, il campo da gioco, il tuo cervello, che inevitabilmente corre verso l’esaurimento.
Tra l’altro i pensieri ossessivi sono invincibili sul piano razionale. Ed in virtù del conflitto irrisolvibile che generano, possono portare a confondere la realtà, o addirittura a credere che la vera realtà sia quella ossessiva. Questo fenomeno, se non stroncato sul nascere, può portare la persona a scoraggiarsi fino alla depressione, dato che iniziando a cedere all’ossessione, può arrivare a credere di dover solo accettare ciò che la sua ossessione gli suggerisce.
Ad un certo punto le ossessioni sono talmente forti che colui che ne soffre non sa più che cosa fare, e darebbe qualunque cos per avere pace. E’ a questo punto che cominciano le compulsioni, ultimo ingrediente di tutta la ricetta…
Le compulsioni ed i rituali
Dopo giorni e di incessanti e terribili pensieri che non finiscono mai, Paleo, il nostro amico preistorico, si trova sovrappensiero a disegnare per terra la sagoma di un cane con la punta di un bastone. Quando riprende coscienza di se, vede il disegno e dentro di lui nasce un impeto di rabbia. Solleva il bastone e colpisce il disegno, 3 volte. E scopre una cosa interessante…
I pensieri spariscono…
A questo punto il piano di gioco è totalmente nel campo irrazionale. Infatti cerchiamo di risolvere un problema immaginario (che non esiste nella realtà) mediante una azione nel mondo reale. Questo evento determina in effetti una riduzione della tensione, in quanto si tratta di pur sempre di una azione fisica, che consuma energia. Il dramma è che il problema reale di Paleo non è assolutamente risolto, mentre il problema immaginario viene solo gestito.
Domanda per te: quale è il problema reale di Paleo da risolvere? (scrivilo nei commenti)
Le compulsioni in realtà sono molto più diffuse di quanto possa sembrare, anche tra le persone che non soffrono di Doc. Per esempio fumare, checché ne dicano gli amici fumatori, non è solo una abitudine, ma anche un modo di scaricare l’ansia per mezzo di un rituale. E che dire di chi si abbuffa di dolci? O di cibo in generale?
I livello di stress ed ansia della nostra società è eccezionalmente alto. Forse non c’è mai stato un periodo storico così stressante per chi lo ha vissuto. Certo, c’erano ben altri problemi. Ma mai problemi così prolungati, così costanti, come i ritmi che ci impone questa società. Così l’organismo, per scaricare parte di questa tensione, effettua rituali che nel tempo hanno assunto una vera e propria simbologia.
APPROFONDIMENTO: le compulsioni nel Doc
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo non si chiamerebbe così se non ci fossero i rituali compulsivi. Una compulsione è una azione o una serie di azioni da svolgere secondo regole precise , per scaricare un po’ dell’ansia generata dai pensieri ossessivi ed avere pace e rassicurazione per qualche tempo. Oppure, e questa è forse la compulsione più grave, l’esitamento di situazioni che possano portare all’insorgere dei pensieri ossessivi
IMPORTANTE: le compulsioni non devono necessariamente essere azioni fisiche. Nel caso delle ossessioni pure, le compulsioni sono totalmente mentali, e quindi ancora più sottili e difficili da individuare.
Tipo di Doc
Esempi di Compulsioni tipiche
Fare pensieri ripetitivi di questo tipo: “Se mi eccito pensando a persone del sesso opposto allora sono etero ed è tutto ok”
Testarsi nei modi più disperati per vedere se si è ancora attratti dal sesso opposto.
Immaginare situazioni omosessuali per vedere la propria reazione
Evitare di guardare la televisione così da non vedere persone attraenti dello stesso sesso.
Doc da relazione
Controllare e ricontrollare se la relazione è quella “giusta”
Controllare costantemente se il partner mi ama veramente
Ricordare continuamente i motivi per cui si ama il partnerDoc aggressivo
Evitare di rimanere da solo con un familiare
Evitare di maneggiare coltelli o oggetti contundenti
Evitare di guardare la televisione così da non vedere scene violente
Doc ipocondriaco
Palpare ossessivamente una parte del corpo dolente
Fare decine di esami sempre uguali
Chiedere più volte al proprio dottore se non possa essersi sbagliato
Doc da controllo
Ripetere più volte un gesto per essere sicuro di averlo fatto bene
Ordinare la casa ricercando un grado di simmetria o perfezione assoluta
Ripercorrere più volte uno stesso tratto di strada per essere sicuro di non aver investito nessuno.
Doc da contaminazione
Lavare per ore le mani, i vestiti o la casa
Evitare luoghi molto frequentati o potenzialmente “sporchi”
Il problema delle compulsioni
Dopo 2 settimane il nostro amico viene sistematicamente preso in giro dagli altri abitanti del villaggio (che intanto hanno scoperto che è possibile addomesticare i cani) per il suo ostinato rifiuto nell’uscire dalla palizzata e per i suoi disegni bizzarri. Adesso 3 colpi di bastone non bastano più. Per tenere a bada i pensieri egli deve colpire 5 volte il disegno. Ma a volte non è sicuro di averlo fatto proprio 5 volte. Se non ne è sufficientemente certo, rincomincia il ciclo dall’inizio. Poi cancella il disegno, perché tutto sommato, la forma del cane gli da un po’ fastidio…
Come è facile intuire, le compulsioni con il tempo perdono di efficacia e devono essere rinforzate. Oppure diventano automatiche. Si presentano cioè anche in assenza delle ossessioni. Il tutto comincia a scopo preventivo ma poi si perde il controllo. Quando poi le ossessioni iniziano a sfuggire anche al controllo delle compulsioni, la cosa viene presa come un ulteriore pericolo da gestire. Con aumento della sofferenza.
Infine trasportando le compulsioni nella realtà diamo il consenso alle ossessioni, diciamo loro che possono avere un fondamento. Evitare l’insorgenza dei pensieri ossessivi significa inconsciamente ammettere che non si è in grado di gestire né i pensieri e né la situazione. E questo è una vera mazzata per l’autostima, che è invece uno dei pilastri della lotta al Doc.
Dopo alcuni giorni, mentre è intento a completare un complesso rituale, Paleo avverte un rumore terribile. Preso dal panico si ferma, ghiacciato, mentre i suoi sensi captano ogni minimo segnale. Dopo pochi secondi, vede comparire sulla soglia del villaggio uno dei suoi confratelli con in mano una corda, all’altra estremità della quale è legato il suo peggiore incubo…
Un cagnolino allegro e scodinzolante!!
Ricapitoliamo
- Il cortocircuito emozionale che chi soffre di Doc lega al contenuto dei suoi pensieri ossessivi è proprio ciò che perpetua la presenza degli stessi pensieri
- I pensieri diventano col tempo sempre più forti, ricorrenti e dolorosi
- Il problema è la battaglia che ill docker alimenta, usando il pensiero volontario per contrastare i pensieri ossessivi. Tuttavia c’è un grosso problema…
- Il Disturbo Ossessivo Compulsivo non può essere sconfitto con la razionalità.
- Ad un certo punto, per avere pace, il docker comincia a mettere in atto delle compulsioni, azioni fisiche o mentali che seguono certe regole ed hanno l’obiettivo di provocare un calo dell’ansia
- Le compulsioni con il tempo perdono di efficacia e devono essere rinforzate, o ripetute più spesso
- Le compulsioni non risolvono né il problema reale all’origine dei pensieri negativi, né il problema immaginario, che non può essere risolto. Servono solo ad avere un po’ di pace.
- Le compulsioni abbassano notevolmente l’autostima, e questo allunga i tempi di guarigione dal Doc
Bene, spero vivamente che questo ciclo di articoli ti sia piaciuto. Credo che possa essere utile ad avere una idea un po’ meno nebulosa di alcuni aspetti davvero ostici del Disturbo Ossessivo Compulsivo. Ci sarebbe ancora motlissimo di cui parlare e non escludo futuri approfondimenti su questi temi. Pr il momento ti invito caldamente a scrivere che cosa di quello che hai letto nei commenti qui sotto.
A presto!
In questo quarto articolo sui pensieri ossessivi parliamo di quando i pensieri negativi sono ormai diventati ossessivi e rimane un ultimo ingrediente da mettere nel calderone per avere il Disturbo Ossessivo Compulsivo: gli atteggiamenti compulsivi. Attraverso le compulsioni infatti, cerchiamo di risolvere un problema immaginario per mezzo di una azione nella realtà. Cosa ovviamente impossibile.
Prima di proseguire nella lettura di questo ultimo capitolo sui pensieri ossessivi, ti consiglio, se non lo avessi già fatto, di leggere la guida gratuita sul Disturbo Ossessivo Compulsivo in formato pdf. Dopodichè, leggiti questi articoli:
- Perchè i pensieri negativi diventano ossessivi?
- Genesi dei pensieri intrusivi
- Eliminare i pensieri negativi è una buona idea? NO!
...nei quali abbiamo parlato di come i pensieri negativi, comuni a tutti nella vita, possono diventare ricorrenti ed intrusivi nel momento in cui tentiamo di eliminarli.
E’ nata una ossessione
Ad un certo punto nella mente dell’ossessivo l’ansia amplifica i tentativi di risolvere un problema inesistente (e che quindi non ha soluzione) con la massima urgenza. Come risultato abbiamo un cortocircuito emozionale che và continuamente a sollecitare i circuiti della memoria che hanno a che fare con il problema.
E siccome abbiamo visto che più sovraccarico è presente e più i pensieri vengono prodotti, ecco che il carattere del pensiero comincia a diventare ossessivo. Cioè comincia a presentarsi in modo del tutto automatico e continuo, nel tentativo di risolvere il problema almeno a livello mentale (dato che nella realtà non è possibile farlo) e di scaricarsi.
In chi soffre di Doc tuttavia la sola presenza di quel certo tipo di pensiero è un enorme problema fonte di acuta sofferenza e quindi la tensione e l’energia che continuano a sollecitare quella zona di memoria rimane a livelli elevati e crescenti. E quindi i pensieri ossessivi diventano sempre più forti.
Il problema di fondo di chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo è che usa il pensiero volontario per combattere il pensiero automatico. Rendendosi conto che nella sua mente ci sono pensieri che egli non desidera, prova volontariamente a mandarli via, o a non farli più tornare. Ma il pensiero involontario come abbiamo detto è automatico. Si produce da solo fino a quando alcune regole governate da Madre Natura non sono soddisfatte. (Prima che te la prendi con Madre Natura, sappi che il problema è tutto nostro, dato che per comprendere come guarire dal Doc è sufficiente imparare a gestire i pensieri nel modo corretto )
Comincia quindi una battaglia campale tra pensiero volontario ed involontario che tentano di scardinare razionalmente la veridicità di uno e dell’altro. Ma tutto ciò assurdo. Perché se ancora non lo si fosse capito:
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo non può essere sconfitto con la razionalità.
Il mio maestro una volta mi disse: “Se due elefanti lottano, chi soffre è l’erba”. Ovvero, il campo da gioco, il tuo cervello, che inevitabilmente corre verso l’esaurimento.
Tra l'altro i pensieri ossessivi sono invincibili sul piano razionale. Ed in virtù del conflitto irrisolvibile che generano, possono portare a confondere la realtà, o addirittura a credere che la vera realtà sia quella ossessiva. Questo fenomeno, se non stroncato sul nascere, può portare la persona a scoraggiarsi fino alla depressione, dato che iniziando a cedere all'ossessione, può arrivare a credere di dover solo accettare ciò che la sua ossessione gli suggerisce.
Ad un certo punto le ossessioni sono talmente forti che colui che ne soffre non sa più che cosa fare, e darebbe qualunque cos per avere pace. E’ a questo punto che cominciano le compulsioni, ultimo ingrediente di tutta la ricetta...
Le compulsioni ed i rituali
Dopo giorni e di incessanti e terribili pensieri che non finiscono mai, Paleo, il nostro amico preistorico, si trova sovrappensiero a disegnare per terra la sagoma di un cane con la punta di un bastone. Quando riprende coscienza di se, vede il disegno e dentro di lui nasce un impeto di rabbia. Solleva il bastone e colpisce il disegno, 3 volte. E scopre una cosa interessante…
I pensieri spariscono…
A questo punto il piano di gioco è totalmente nel campo irrazionale. Infatti cerchiamo di risolvere un problema immaginario (che non esiste nella realtà) mediante una azione nel mondo reale. Questo evento determina in effetti una riduzione della tensione, in quanto si tratta di pur sempre di una azione fisica, che consuma energia. Il dramma è che il problema reale di Paleo non è assolutamente risolto, mentre il problema immaginario viene solo gestito.
Domanda per te: quale è il problema reale di Paleo da risolvere? (scrivilo nei commenti)
Le compulsioni in realtà sono molto più diffuse di quanto possa sembrare, anche tra le persone che non soffrono di Doc. Per esempio fumare, checché ne dicano gli amici fumatori, non è solo una abitudine, ma anche un modo di scaricare l’ansia per mezzo di un rituale. E che dire di chi si abbuffa di dolci? O di cibo in generale?
I livello di stress ed ansia della nostra società è eccezionalmente alto. Forse non c’è mai stato un periodo storico così stressante per chi lo ha vissuto. Certo, c’erano ben altri problemi. Ma mai problemi così prolungati, così costanti, come i ritmi che ci impone questa società. Così l’organismo, per scaricare parte di questa tensione, effettua rituali che nel tempo hanno assunto una vera e propria simbologia.
APPROFONDIMENTO: le compulsioni nel Doc
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo non si chiamerebbe così se non ci fossero i rituali compulsivi. Una compulsione è una azione o una serie di azioni da svolgere secondo regole precise , per scaricare un po’ dell’ansia generata dai pensieri ossessivi ed avere pace e rassicurazione per qualche tempo. Oppure, e questa è forse la compulsione più grave, l’esitamento di situazioni che possano portare all’insorgere dei pensieri ossessivi
IMPORTANTE: le compulsioni non devono necessariamente essere azioni fisiche. Nel caso delle ossessioni pure, le compulsioni sono totalmente mentali, e quindi ancora più sottili e difficili da individuare.
Tipo di Doc
Esempi di Compulsioni tipiche
Fare pensieri ripetitivi di questo tipo: “Se mi eccito pensando a persone del sesso opposto allora sono etero ed è tutto ok”
Testarsi nei modi più disperati per vedere se si è ancora attratti dal sesso opposto.
Immaginare situazioni omosessuali per vedere la propria reazione
Evitare di guardare la televisione così da non vedere persone attraenti dello stesso sesso.
Doc da relazione
Controllare e ricontrollare se la relazione è quella "giusta"
Controllare costantemente se il partner mi ama veramente
Ricordare continuamente i motivi per cui si ama il partnerDoc aggressivo
Evitare di rimanere da solo con un familiare
Evitare di maneggiare coltelli o oggetti contundenti
Evitare di guardare la televisione così da non vedere scene violente
Doc ipocondriaco
Palpare ossessivamente una parte del corpo dolente
Fare decine di esami sempre uguali
Chiedere più volte al proprio dottore se non possa essersi sbagliato
Doc da controllo
Ripetere più volte un gesto per essere sicuro di averlo fatto bene
Ordinare la casa ricercando un grado di simmetria o perfezione assoluta
Ripercorrere più volte uno stesso tratto di strada per essere sicuro di non aver investito nessuno.
Doc da contaminazione
Lavare per ore le mani, i vestiti o la casa
Evitare luoghi molto frequentati o potenzialmente “sporchi”
Il problema delle compulsioni
Dopo 2 settimane il nostro amico viene sistematicamente preso in giro dagli altri abitanti del villaggio (che intanto hanno scoperto che è possibile addomesticare i cani) per il suo ostinato rifiuto nell’uscire dalla palizzata e per i suoi disegni bizzarri. Adesso 3 colpi di bastone non bastano più. Per tenere a bada i pensieri egli deve colpire 5 volte il disegno. Ma a volte non è sicuro di averlo fatto proprio 5 volte. Se non ne è sufficientemente certo, rincomincia il ciclo dall’inizio. Poi cancella il disegno, perché tutto sommato, la forma del cane gli da un po’ fastidio…
Come è facile intuire, le compulsioni con il tempo perdono di efficacia e devono essere rinforzate. Oppure diventano automatiche. Si presentano cioè anche in assenza delle ossessioni. Il tutto comincia a scopo preventivo ma poi si perde il controllo. Quando poi le ossessioni iniziano a sfuggire anche al controllo delle compulsioni, la cosa viene presa come un ulteriore pericolo da gestire. Con aumento della sofferenza.
Infine trasportando le compulsioni nella realtà diamo il consenso alle ossessioni, diciamo loro che possono avere un fondamento. Evitare l’insorgenza dei pensieri ossessivi significa inconsciamente ammettere che non si è in grado di gestire né i pensieri e né la situazione. E questo è una vera mazzata per l’autostima, che è invece uno dei pilastri della lotta al Doc.
Dopo alcuni giorni, mentre è intento a completare un complesso rituale, Paleo avverte un rumore terribile. Preso dal panico si ferma, ghiacciato, mentre i suoi sensi captano ogni minimo segnale. Dopo pochi secondi, vede comparire sulla soglia del villaggio uno dei suoi confratelli con in mano una corda, all’altra estremità della quale è legato il suo peggiore incubo…
Un cagnolino allegro e scodinzolante!!
Ricapitoliamo
- Il cortocircuito emozionale che chi soffre di Doc lega al contenuto dei suoi pensieri ossessivi è proprio ciò che perpetua la presenza degli stessi pensieri
- I pensieri diventano col tempo sempre più forti, ricorrenti e dolorosi
- Il problema è la battaglia che ill docker alimenta, usando il pensiero volontario per contrastare i pensieri ossessivi. Tuttavia c’è un grosso problema…
- Il Disturbo Ossessivo Compulsivo non può essere sconfitto con la razionalità.
- Ad un certo punto, per avere pace, il docker comincia a mettere in atto delle compulsioni, azioni fisiche o mentali che seguono certe regole ed hanno l’obiettivo di provocare un calo dell’ansia
- Le compulsioni con il tempo perdono di efficacia e devono essere rinforzate, o ripetute più spesso
- Le compulsioni non risolvono né il problema reale all’origine dei pensieri negativi, né il problema immaginario, che non può essere risolto. Servono solo ad avere un po’ di pace.
- Le compulsioni abbassano notevolmente l’autostima, e questo allunga i tempi di guarigione dal Doc
Bene, spero vivamente che questo ciclo di articoli ti sia piaciuto. Credo che possa essere utile ad avere una idea un po’ meno nebulosa di alcuni aspetti davvero ostici del Disturbo Ossessivo Compulsivo. Ci sarebbe ancora motlissimo di cui parlare e non escludo futuri approfondimenti su questi temi. Pr il momento ti invito caldamente a scrivere che cosa di quello che hai letto nei commenti qui sotto.
A presto!