Settembre 28, 2014

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Con questo post inauguro una serie di articoli tesi a spiegare un po’ i meccanismi che stanno all’origine dei pensieri negativi e di come questi, se non gestiti correttamente, possano diventare pensieri negativi persistenti, costanti ed incontrollabili, portando nei casi più insidiosi alla comparsa del Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Questo articolo è anche la prosecuzione ideale di quanto ho scritto nel secondo capitolo dell’ebook gratuito sul Doc che puoi trovare a questa pagina. Quindi ti consiglio di scaricarlo e leggerlo per trovare alcune informazioni preziose su che cosa è l’ansia e soprattutto sul perchè l’ansia porta pensieri negativi. Prima di indagare a fondo sui meccanismi della mente che creano i pensieri ossessivi negativi dobbiamo cercare di capire che cosa è un pensiero negativo. E più in generale che cosa sia il pensiero.

Cosa è il pensiero

Il modello che segue non è e non vuole essere un modello scientifico accurato. E’ puramente funzionale a capire come funziona il DOC.

Il pensiero è un risultato dell’evoluzione biologica e come tale ha quindi una unica funzione primaria: la sopravvivenza. Torniamo all’esempio “preistorico” descritto nell’ebook gratuito sul Doc: la tribù primitiva che ha subito un attacco da parte dei lupi.

Il villaggio della tribù di Paleo è stata attaccato da un piccolo branco di lupi, che per fortuna viene scacciato.

Quando è in gioco la sopravvivenza umana, le emozioni prendono letteralmente il sopravvento e causano un aumento della sofferenza. La sofferenza, fisiologicamente, è una contrazione muscolare in qualche parte del corpo provocata da uno stato di tensione elettrica comunicate alle cellule muscolari dalle cellule nervose del cervello.

Questa tensione elettrica sollecita anche le areee del cervello che si occupano di registrare gli eventi per un loro futuro utilizzo. Così nella memoria vengono immagazzinate le immagini, i suoni e gli odori della battaglia, ed insieme ad essi anche le emozioni provate in quel momento. Puoi facilmente comprendere questo fenomeno con un esercizio.

ESERCIZIO: Pensa all’ultima volta che hai avuto una discussione accesa. Concentrati e ricorda le immagini e le parole, i suoni di quel momento. Dove eri? Eri seduto? In piedi? Di cosa stavi parlando? Che emozioni stavi viendo? Se ti concentrerai abbastanza rivivendo la scena, sentirai anche il tuo stato emotivo cambiare. Quanto più intensa è stata l’emozione e quanto meno tempo è passato dall’evento, tanto più preciso sarà il ricordo.

Per lo stesso identico principio, nelle ore che seguono alla battaglia con i lupi (o nel caso dell’esercizio, alla discussione accesa, se questa è stata particolarmente intensa), nella tua mente torneranno molte delle immagini di quel momento. Questo fenomeno avviene perché il tuo cervello cerca di scaricare la tensione elettrica (originata dalla emozione ) che ha sollecitato quell’area di memoria fino a tornare ad un normale stato di tensione neutra e lo fa per mezzo della produzione di pensiero

APPROFONDIMENTO: Avrai infatti notato, più di una volta nella vita, che con il tempo i ricordi si affievoliscono e si fanno più confusi. Ciò è dovuto al fatto che l’energia che li ha memorizzati e li tiene vivi, lentamente svanisce. E’ un meccanismo necessario. Non possiamo fisicamente tenere in memoria tutte le informazioni che i nostri sensi registrano nel corso di una vita. Perciò periodicamente i ricordi vengono sovrascritti ina base ad un criterio principale: meno sono importanti e più velocemente vengono sovrascritti.

Ma come fa il cervello a sapere quali sono i ricordi più importanti, così da tenerli in memoria più a lungo? Esistono fondamentalmente 2 sistemi di memorizzazione:

  • La ripetizione: più volte un ricordo o una procedura viene ripetuta, più a lungo essa viene mantenuta in memoria: quando per esempio studiamo le pagine di un libro, diamo energia più e più volte alle zone di memoria incaricate di memorizzare quel concetto. Così lo fissiamo per scopi futuri
  • La sollecitazione emotiva: questo meccanismo è molto più potente del precedente perché indispensabile alla sopravvivenza umana. Più è forte l’emozione vissuta e legata al ricordo, più a lungo il ricordo verrà mantenuto, arrivando a durare per tutta la vita

Non è un caso se non ci ricordiamo cosa abbiamo mangiato due sere fa ma ricordiamo perfettamente i momenti particolarmente belli o brutti della nostra vita.

Un paio di giorni dopo, i cacciatori riferiscono che il branco è ancora in zona ed è molto più numeroso di quanto immaginato. Paleo sente un brivido ed il suo istinto è quello di trovare un primo rifugio. Poi sente

i suoi amici che discutono e comincia anche lui a pensare a come risolvere questo problema. Ci pensa giorno e notte, senza riuscire a stare tranquillo, facendo attenzione ad ogni più piccolo suono o movimento.

 Quando il nostro amico preistorico stava per cominciare a smettere di pensare alle immagini dell’attacco al villaggio, i cacciatori, con questa notizia, risvegliano la paura. Questo stimola le stesse zone di memoria sollecitate in precedenza, ridandogli nuova energia. Inoltre la tensione è ora data anche dal fatto che il pericolo non ha forma concreta, non è fisicamente presente ma potrebbe attaccare in ogni momento.

Come nascono i pensieri negativi automatici

Comincia allora un altro fenomeno. Il cervello comincia infatti a simulare azioni mentali atte ad eliminare la minaccia che ha creato la tensione e che costituisce il problema. Il pensiero diventa allora uno strumento per la soluzione di un problema. Ti tiene sveglio anche di notte ed utilizza tutte le tue energie e la tua attenzione.

Il villaggio si riunisce ed escogita una prima soluzione: erigere una palizzata di legno in modo da tenere la tribù al sicuro. L’ansia continua a tenere Paleo in allerta e lo spinge a dare il meglio di se in questa opera. Quando infine la palizzata è completa, la tensione cala perché si sente più sicuro e soddisfatto.

 Infine i membri del villaggio di Paleo completano la soluzione del problema portando nella realtà la migliore soluzione immaginata. Forse non sarà definitiva, ma per il momento la tribù è ragionevolmente al sicuro.

Come i pensieri negativi diventano ricorrenti

 La tensione psichica (ansia) che ha dato luogo alla produzione di pensiero negativo (utile ad immaginari tutti i possibili scenari e porvi rimedio prima che accadano) scende ora velocemente perché il pericolo è stato eliminato e la mente torna ad un normale stato di relax (che è lo stato naturale dell’organismo). Nonostante ciò, la memoria di Paleo è stata sollecitata intensamente ed a lungo. Perciò gli capiterà di ripensare spesso a questo evento fino a quando l’abitudine ed il tempo faranno la sua parte e questa sarà solo un’avventura da raccontare attorno al fuoco…

Dato tutto quello che abbiamo detto, è evidente come l’ansia e pensieri negativi siano in realtà una risorsa fondamentale per la sopravvivenza. Le cause dei pensieri negativi sono di natura primordiale, e risiedono nella necessità di immaginare eventi catastrofici per poi prevenirli, agendo in modo che la situazione temuta, simulata nei pensieri ricorrenti e automatici, non si verifichi. Si tratta quindi di un processo cognitivo atto a salvaguardare la propria sopravvivenza.

 E’ molto, molto importante capire che questi pensieri negativi sono automatici, involontari e continui. La Natura ha creato questo meccanismo per proteggerci. Inoltre il binomio ansia - pensieri negativi può dare luogo a pensieri assurdi, irreali, pensieri che tormentano e creano ansia, paura, disgusto e senso di colpa. Come abbiamo visto ciò è normale. Pensare ai pericoli più strampalati ed assurdi è un fondamentale meccanismo di prevenzione.

 Fino qua quindi tutto nella norma…

Perché i pensieri negativi diventano ossessivi?

Il problema nasce principalmente ai nostri giorni. Ormai i pericoli fisici che avevano i nostri antenati non esistono quasi più. Esistono pericoli di altra natura, perlopiù sociali ed economici. I pensieri negativi sono allora quelli che ci tengono sulle spine quando pensiamo:

  • alla rata del mutuo da pagare;
  • alle bollette
  • al posto di lavoro da difendere
  • alla posizione sociale
  • al non sentirci soli
  • al proteggere i nostri cari
  • alla nostra reputazione
  • ecc….

Tutti questi nuovi pericoli hanno una caratteristica particolare: non sono pericoli “oggettivi”. Non ci sono minacce fisiche concrete, bestie feroci, aggressori, che sono i pericoli per i quali è progettato il nostro sistema di allarme. Sono invece minacce più che altro “soggettive”. Non è possibile proteggersi da esse come si può fare con una palizzata di legno o con una clava.

Cosa è allora che rendi questi pensieri negativi così ricorrenti, fino a provocare nei casi più gravi il Doc, gli attacchi di panico e la depressione? Proprio il fatto che li consideriamo “negativi”! Infatti nel momento in cui diamo ad un pensiero la connotazione di “negativo”, esso automaticamente assume una carica emotiva, rivestendosi di rabbia, ansia, paura o vergogna, a seconda del rapporto che abbiamo con l’argomento di cui il pensiero è oggetto.

Ecco allora che, assumendo una carica “energetica”, il pensiero tende a riproporsi fino a quando non viene nuovamente reso neutro.

In realtà c’è anche un altro modo per rendere un pensiero ossessivo. Ti è mai capitato di canticchiare una canzoncina più e più volte fino a quando “non riesci più a togliertela dalla testa”? Ecco, in quel caso è la ripetizione che, in base al principio della memorizzazione visto in precedenza, tende a riproporre il pensiero. Nel caso della canzoncina non è un grande problema. Ma cosa succede se ripeti nella tua mente per ore ed ore un pensiero negativo carico emotivamente?

Quale è l’origine di un pensiero negativo?

A questo punto è lecito chiedersi: ma quando è che un pensiero assume la connotazione di “negativo”? Non è così semplice da stabilire. Intervengono infatti una miriade di variabili sia “esterne” come: cultura di riferimento della persona, posizione geografica, storia e religione del paese in cui vive, età, scolarizzazione, ecc… ; e sia interne: basate cioè sulla storia e le esperienze personali di colui che formula il pensiero.

Non esistono criteri oggettivi per determinare se un pensiero è positivo e negativo. Esiste solo la sensazione e l’emotività che gli attribuiamo. Così per esempio colui che soffre di Doc da contaminazione trova terrificante  toccare un oggetto “orribilmente sporco” come una ringhiera mentre una persona che non soffre di quel tipo di disturbo vede quell’azione come assolutamente normale. E magari lo stesso Docker potrebbe trovare assurdo che ci siano persone che sono costrette a ripetere certi gesti meccanicamente un certo numero di volte, cosa invece a cui non può sottrarsi chi soffre di Doc da controllo.

Perché non so se lo hai notato, ma se hai letto un po’ in giro ed hai visto quali sono i vari tipi di DOC, avrai probabilmente fatto caso al fatto che tutti i DOC ti sembrano veramente assurdi… tranne quello di cui soffri tu. Quello lo trovi invece terrificante. Allo stesso modo se ci pensi bene, un altro docker che sapesse quali sono i tuoi pensieri ossessivi, non potrebbe fare a meno di chiedersi: “ma come è possibile che ti preoccupi così tanto per queste idee così assurde?”

E non è neanche questa la cosa più sorprendente. Secondo uno studio il nostro cervello genera ogni giorno 60000 pensieri! 60 mila!! E secondo te sono tutti utili? Assolutamente no! Anzi la stragrande maggioranza è composta di pensieri assurdi e senza senso. Ma dato che noi non ci diamo peso, quelli scorrono senza infastidirci.

Cosa succede invece se alcuni di questi pensieri assurdi hanno per te la valenza di pensieri negativi non voluti? Essi si caricano emotivamente di ansia ed iniziano a riproporsi più spesso. E’ il grande paradosso del Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Incredibile vero? E siamo solo all’inizio. Nei prossimi articoli vedremo come il meccanismo sia in realtà ancora più diabolico!

Ricapitoliamo

In questo articolo abbiamo cominciato a discutere di come nascono le ossessioni. Per il momento ci siamo focalizzati su questi concetti:

  • Il pensiero è un risultato dell’evoluzione biologica e come tale ha quindi una unica funzione primaria: la sopravvivenza
  • Nella memoria vengono immagazzinate immagini,i suoni e percezioi dei sensi, ed insieme ad essi anche le emozioni provate in quel momento
  • Più l’emozione è forte e più a lungo la ricorderemo
  • Più l’emozione è negativa, più il cervello cercherà di scaricarsi, riproponendo il ricordo associato all’emozione più spesso
  • Inoltre saremo bombardati di scenari potenzialmente catastrofici così da spingerci a pensare a come agire per evitare che si concretizzino nella realtà
  • Tutti questi meccanismi sono normali, innati e necessari alla sopravvivenza umana
  • Il problema nasce ai giorni nostri, perché i pericoli fisici e reali sono ormai rari, mentre quelli “virtuali” sono potenzialmente infiniti ed il nostro cervello non riesce a comprendere la differenza.
  • I pensieri diventano ricorrenti e addirittura ossessivi quanto più la persona li considera negativi.
  • I pensieri sono negativi su base soggettiva: dipendono cioè dal contesto socioculturale in cui viviamo e dalle esperienze personali di ognuno
  • La nostra mente genera 60000 pensieri al giorno. La stragrande maggioranza di essi sono assurdi, non gli diamo peso e non ci facciamo caso. Alcuni di essi invece li consideriamo negativi e così facendo li rendiamo “ricorrenti”

Mi rendo conto che questo materiale potrebbe essere complesso ed a tratti controverso. Come sempre ti invito a scrivermi qua sotto per chiedermi chiarimenti o esporre critiche.

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  1. Buonasera.
    Il mio problema credo sia talmente assurdo e radicato nel tempo che credo gli si possa dare il mio nome come nuovo disturbo psichico.
    Ho 40 anni e mai avuto rapporti sessuali con donne.( credo che una delle poche cose sicure in me è che mi piacciono le donne e non gli uomini anche se però il rapporto resta comunque difficile).
    Ho intrapreso una terapia cognitivo comportamentale credendo che il mio disturbo fosse doc e dopo 7/8 mesi la dott.ssa mi ha mollato dicendomi che non avevo nessun doc quasi come se gli avessi fatto perdere tempo.
    Sono andato per diversi anni in psicoterapia tradizionale ma senza mai arrivare ad una guarigione.
    L’ultima stupidata sembra l’abbia fatta a giugno di quest’anno quando ho intrapreso la strada della ipnosi dinamica dove mi garantivano apertamente che con minimo 5 sedute fino ad un massimo di 10 al costo di 140 euro mi avrebbero risolto il problema. (Ho pensato che probabilmente utilizzavano la bacchetta magica nella loro terapia).
    Risultato che dopo 13 sedute sto malissimo e ho naturalmente interrotto tutto.
    E adesso cosa faccio? Da chi vado?
    Finisco con elencare alcune informazioni sulla mia situazione psichica:
    -Esordio disturbo nel 1989 alla notizia che una ragazza del mio paese era rimasta incinta a soli 16 anni.
    Da li incominciano in me sensi di colpa sui famosi giochi del dottore che alla età di 7 anni avevo consumato con mia cugina di pari età su esempi di giornaletti porno di suo papà.
    Da li hanno cominciato a seguire dubbi su eventuali colpe in episodi di incidenti verso il mondo esterno come a trovare i dettaglio che mi colpevolizzasse o mi scagionasse( DOC? Le dinamiche erano quelle)
    Questi dubbi ansie e pensieri dall età di 14 anni non mi ha più abbandonato.
    Nota: i pensieri più sono assurdi e più sembrano veri perché ancora più difficili da smascherare e mostrare.
    Sono altalenanti e possono restare nell’ombra per mesi e poi nel giro di 3/4 giorni mi devastano la vita.
    Nota 2 a novembre 2013 ho perso il mio unico fratello per malattia e il quale era per me un riferimento di vita anche se più piccolo di 4 anni.
    Un vero aiuto anche per il mio disturbo psicologico.
    Nota 3 settimana scorsa dopo vari sforzi sono entrato in centro massaggi cinese e con vergogna per questo mi scuso, mi hanno praticato massaggio con masturbazione.( consiglio del terapeuta ipnosi)
    Potrebbe essere questo recente episodio causa scatenante dei miei vecchi malesseri forti e persistenti da quel pomeriggio di settimana scorsa?
    Torno agli anni dell’esordio del disturbo.
    -primo consulto da psichiatra nevrosi ossessiva dove secondo lui la cura era quella di avere un rapporto completo con una ragazza per sbloccarmi dai miei tabù
    Cosa ne pensate di tutto ciò?
    Grazie infinite.
    Germano

    1. Buongiorno,
      bisogna sempre ricordarsi che il DOC è uno specchietto per le allodole. Consuma la nostra energia distraendoci da quella che è la nostra naturale evoluzione. Secondo me la soluzione non stà tanto nell’avere un rapporto completo, che sicuramente non farebbe male, ma che rischierebbe di caricarsi troppo di aspettative (tipo: ok ora ho un rapporto completo e poi magicamente passa tutto) quanto nel lavorare profondamente su se stessi per arrivare ad una naturale ed appagante vita sessuale ed affettiva con le donne. Una vita che comprenda non solo il sesso, ma la condivisione, la crescita, l’amore, la paternità e la maturità assieme ad una compagna.
      Coraggio!

      1. Ciao Lucio,
        Se ti è possibile vorrei che mi spiegassi meglio la frase “bisogna sempre ricordarsi che il DOC è uno specchietto per le allodole. Consuma la nostra energia distraendoci da quella che è la nostra naturale evoluzione”. Perché infatti quello che ho notato io è che si presenta proprio quando si è in procinto di fare qualcosa di positivo/risolutivo per la nostra vita… Come se arrivasse ad impedire il conseguimento della nostra felicità. Forse è l’espressione della paura di essere felici? Non so… Spiegami tu se puoi quello che credi sia il meccanismo. Grazie. Valeria

  2. Ciao Lucio.
    Ti ho scritto in privato precedentemente.
    Ho letto il capitolo qua sopra da te segnalato e consigliato.
    Tutto molto esauriente e preciso.
    Ho letto che questi pensieri ossessivi si caricano di ansia paura disgusto .
    Ma questa sensazione di eccitamento come ti dicevo in precedenza?
    Devo iniziare ad ignorarli e vedere che succede?

  3. Ciao Lucio con questo articolo viene esplicitato veramente bene il meccanismo del disturbo. In base a quanto letto ti chiedo: qual’è dunque la soluzione per rendere neutro un pensiero ed uscire dalla nevrosi? Trovare il modo di non averne più paura ? È corretto?

    1. Il modo per farlo diventare neutro è accettarlo integramente 🙂
      Se lo fai, senza combatterlo e senza discuterlo, inzierà a scaricarsi.
      Perchè starai segnalando alla tua mente che non si deve preoccupare di quella cosa!
      E dopo poco tempo se ne và!!

      1. Scrivo qui perché non riesco a mettere la mia domanda, è un periodo veramente strano , premetto che sono un soggetto ansioso depressivo ma nelle ultime due settimane , la mia mente mi riporta sempre a galla una frase che nn scriverò perché molto personale, e questa nel momento che riemerge mi fa salire ansia e panico ma se parlo tengo la mente rilassata , sparisce, la mente sembra spegnersi , torna la calma, il problema è che a volte torna anche senza esser accompagnata da sintomi d ansia e panico , le dico che in questp ultimo periodo ho il terrore di impazzire , ovviamente tornerò in cura dalla mia psicologa…vorrei solo capire se il fatto che tenere la mente occupata con conseguente sparizione del pensiero sia una cosa buona nel senso che ancora non sono uscita di testa o mi illudo io? Grazir

  4. Qua si parla più o meno come nel PDF che l’ansia non è altro che un meccanismo x prepararsi al pericolo, che mette ovviamente paura…Dunque la mia logica è: se io ho l’ansia x un mio pensiero che mi dice di fare una certa azione è perchè non lo voglio fare perché lo percepisco come pericolo x me, no? Dunque è ovvio che io abbia l’ansia visto che non è una mia volontà! E dunque è veramente inutile crearsi l’ansia e tutte le domande(sarebbe solo masochismo crearsi dei pericoli da soli)…penso che sia corretto il mio pensiero è che se ne diventassi consapevole sparirebbero anche tutti i doc e riuscirei a non rispondere a tutte le domande del doc e imparare a gestire e calmare l’ansia generata dal mio corpo in maniera involontaria e automatica. Vorrei sapere appunto se fosse questo il meccanismo sostanzialmente principale di tutti i doc “puri”.

    1. Molto bene!
      Direi di si. Questo è il meccanismo principale (in base alla mia esclusiva esperienza, come sai non sono dottore, psicologo ecc.. ecc…).
      Quando cresce la consapevolezza accadono diverse cose:
      1) si comprende chiaramente che noi non siamo i nostri pensieri
      2) si percepisce quando è arrivato un pensiero intrusivo e…
      3) …invece di seguirlo e ragionarlo, si può decidere di farlo scorrere, senza ostacolarlo
      4) così facendo esso perderà gradualmente il suo potenziale e con il tempo si presenterà sempre più raramente
      5) allo stesso modo comincierà a scendere l’ansia

      E’ un processo lungo e ci vuole pazienza. Però funziona!

      1. Grazie forse sono riuscito a esserne consapevole, ogni tanto ho delle brute ricadute ma vedo che questo metodo da pian piano i suoi frutti 🙂 Ps penso che come i dottori che curano le malattie, finchè non ci passano non sanno veramente cosa succede al loro corpo, succede così anche per gli psicologi. Questo non vuol dire che non mi fido, anzi sto affrontando anche un percorso di psicoterapia, però penso che i suoi consigli siano molto centrati nell’argomento. Dunque per ora Grazie 😀

  5. Ciao Lucio,non ho ben capito la differenza che fai tra i pensieri negativi del passato e quelli attuali…ho capito che ai nostri giorni ci sono minacce per lo più soggettive che ci generano ansia e quindi pensieri negativi che però siamo noi a percepire come tali in base a vari fattori….cioè i problemi economici ad esempio non essendo legati alla sopravvivenza fisica generano comunque ansia e quest’ansia fa nascere pensieri negativi che noi percepiamo come tali ma che in realtà non lo sono perché non sono direttamente collegati alla risoluzione del problema? E da qui si può poi sfociare in pensieri assurdi magari non direttamente collegati al problema originario che innescano il Doc? Queste cose tu le hai apprese in terapia o dal tuo maestro? Grazie ciao

    1. Umh non sono certo di aver compreso la domanda, comunque provo a rispondere.
      Il fatto è che nel mondo di oggi siamo totalmente immersi nello stress da iper-attività mentale.
      Tutta questa energia mentale continua a frullare nella nostra testa perchè non riusciamo a scaricarla.
      E così và ad alimentare le nostre paure e i nostri conflitti interiori. Generando in alcuni casi le nevrosi, di cui il Doc è un caso particolarmente doloroso…
      Era questa la domanda?

      1. Da quanto ho capito, secondo quanto tu dici nel mondo di oggi lo stress provocato da determinate situazioni innesca pensieri negativi che ci frullano nella testa( rabbia per non riuscire a trovare un lavoro,sensi di colpa verso gli altri o se stessi) che sono anche normali ma si ripropongono in cui siamo noi a dargli peso e talvolta può innescarsi il Doc perché ci si aggrappa a pensieri anche assurdi che proprio per la condizione di ansia presistente generano ancora più ansia, mentre in precedenza non ci avremmo neanche fatto caso…ho capito bene? non ho capito invece quando dici che da questi pericoli e minacce non propriamente fisici non è possibile proteggersi con una clava o una palizzata di legno….nel senso che non è così facile?

        1. Non esiste una relazione matematica tra gli stress “normali” e quelli “ossessivi”.
          Inoltre non è lo stress che “crea” questi pensieri negativi. Però li può alimentare e può dare loro forza.
          L’esistenza dei pensieri negativi è insita nelle funzionalità della mente razionale, come fondamentale mezzo per risolvere i problemi.
          Il problema nasce quando la persona non riesce ad arginare questi pensieri negativi e ne viene travolta.
          Lo stress in tutto questo è fondamentale perchè è energia mentale che alimenta il pensiero rendendolo più forte e più persistente.

          Ora tutto questo però ha solo parzialmente a che fare con il Doc. PErchè si sviluppi il Doc ci vogliono infatti anche altri “prerequisiti”.

          Preciso che tutto questo è una mia idea e soltanto mia, non una verità scientifica. a tale proposito, ricordati di dare un’occhiata al DISCLAIMER

          non ho capito invece quando dici che da questi pericoli e minacce non propriamente fisici non è possibile proteggersi con una clava o una palizzata di legno….nel senso che non è così facile?

          Beh non so… tu riesci a proteggerti da un pensiero con una clava?

          🙂

  6. In realtà mi era sembrato di capire nell’articolo che in seguito a minacce sia fisiche che “virtuali” si creasse un’ansia e che fosse l’ansia a produrre tali pensieri negativi automatici come mezzo necessario per risolvere il problema…quando non riusciamo a farli scorrere ma ci aggrappiamo ad essi caricandoli negativamente appunto gli diamo più forza e gli diamo le basi per farli diventare ricorrenti fino all’ossessività…..lo so che è una tua idea,ma mi sembrano anche concetti molto veritieri….come hai fatto ad arrivare a queste conclusioni? Da solo o con un aiuto esterno? Curiosità! 😉

    1. ok, lo ho specificato perchè è bene chiarire che non mi ritengo assolutamente padrone della verità 🙂
      Tutte le cose che scrivo le ho imparato su vari libri provenienti da diverse tradizioni e filoni di ricerca.
      E soprattutto sono cose che ho verificato sperimentalmente su me stesso in anni di meditazione 🙂

      Spesso mi trovo in difficoltà nello scrivere perchè quando mediti da tempo hai una percezione “diversa” del funzionamento della mente,
      che purtroppo non è comprensibile a chi non medita. Perciò faccio del mio meglio ma capisco che alcuni concetti possano essere complicati 🙂

      Detto ciò, in questo tuo ultimo scritto hai riassunto piuttosto bene ciò che ho scritto.
      Che è poi quello che ho “sperimentato” con precisione dentro di me.

      In ogni caso se vuoi un approfondimento, puoi leggere i testi di G.C.Giacobbe.
      A dispetto del loro tono ironico, pescano direttamente dalle tradizioni orientali e io li ho trovati estremamente utili.

      😉

      1. Ok,grazie per la risposta.Comunque a proposito della clava con cui non puoi difenderti da minacce virtuali avevo capito che per queste tu non intendessi il pensiero negativo quanto quelle minacce ai giorni nostri (problemi economici e simili) che innescano l’ansia e poi i pensieri negativi automatici nel tentativo di trovare una soluzione.In effetti è vero che per questo tipo di problemi non è cosi semplice proteggersi ed è forse proprio per questo che i pensieri negativi che ne derivano diventano cosi ricorrenti….a me ad esempio è successo che dopo un periodo particolarmente stressante ho iniziato a tormentarmi con pensieri carichi di ansia e più mi caricavo piu loro tornavano…in seguito poi ad un evento che mi ha creato ancora più ansia sono ripiombato nel Doc…ma alla base c’era comunque tutto il periodo stressante che avevo vissuto….cosa intendi tu quando dici che per avere il Doc ci vogliono altri prerequisiti?

        1. Beh pensa che a me il Doc è “scoppiato” dopo un periodo di enorme stress dovuto all’acquisto casa + ristrutturazione(integrale) + trasloco…
          Lo stress è fonte di molti dei mali moderni. Per questo una efficace gestione dello stress deve essere al primo posto nella lotta al Doc.

          1. Ciao Lucio,leggendo l’articolo mi sono chiesto come si è fatto a stabilire che per la nostra testa passano 60000 pensieri….voglio dire come si conduce uno studio di questo tipo? Ne sai qualcosa in più?

          2. Ciao, mi ero informato ed avevo concluso che sono stime basate su una molteplicità di fattori (comunque eseguite con taglio scientifico).
            Tra l’altro alcuni dicono 15000, altri addirittura sopra i 100000. La media è 60000.
            Se mastichi l’inglese qui trovi le FONTI

  7. Ciao Lucio,per prerequisiti affinchè si sviluppi il Doctu intendi senso eccessivo di responsabilità,di colpa,intolleranza al rischio e un essere ansiosi di fondo,magari perché cresciuti in contesti altrettanto carichi di ansia? A me credo siano tutti questi fattori ad aver innescato il Doc

  8. Ciao Lucio-ti ho scritto un email personale-Soffro di Doc da anni-ho letto il manuale pratico e se ho capito bene -tu basi molto sul respiro-meditazione- e lasciare andare questi pensieri che turbano la mente.
    Sto cercando di fare queste 3 cose giornalmente e da qualche settimana-ma ancora non ho risultati
    i pensieri che mi danno terrore sono quelli di suicidio -che mi potessi buttare dal balcone e potessi andare a finire sotto una macchina- ecc. sono questi che mi creano terrore e mi fanno vivere nella paura da mattino a sera-sto cercando di fare uscire la mia consapevolezza e capisco che sono inganni della mia mente e come se ho una bolla di vetro in testa che a volte mi fa deprimere e poi risalgo cioe’ voglio dirti per interrompere questo giro vizioso di concreto oltre quello che faccio cosa devo fare?
    Mi sento come se la mia vita dovesse finire da un momento all’altro……..mi sento insicuro
    Io sono stato da bambino sempre apprensivo ed ho una moglie anche apprensiva -anche se per ora siamo un po’ bisticciati per incongruenze familiari( il recupero del rapporto con mia moglie mi aiuterebbe molto) ricordo che proprio in coincidenza con un altro periodo di litigio e rottura con mia moglie- ho sentito la prima paura forte e persistente nella mia vita-circa da maggio del 2010 a tutt’oggi.
    Quando la mattina (di solito mi alzo all 6,30 per lavoro) rimango un po’ di piu’ a letto-dopo l’orario in cui mi alzo di solito mi viene ‘l’ansia non riesco a stare piu’ a letto e questo stato di ansia-paura e pensieri negatiivi mi dura per tutta la giornata.
    Ho avuto l’intossicazione da metalli pesanti che ho scoperto l’anno scorso ed ho curato fino ad oggi con cura omeopatica-la Dott.ssa mi dice che sono rimasti ormai solo dei residui di quell’intossicazione che mi faceva bruciare la testa forte ed il petto e sopra lo stomaco.
    Ho fatto esami di sinusite ed encefalo e non è risultato nulla-è solo un problema nervoso causato dall’intossicazione dei metalli pesanti che mi ha colpito il sistema nervoso -e quindi contribuito in maggior causa a creare questo Doc.(Ho portato amalgame in bocca dal 1985-1987.
    Comunque vorrei chiederti per ritrovare la gioia di vivere come l’hai trovata tu-giornalmente cosa devo fare-quali esercizi e pratiche e consigli e suggerimenti da attuare? come devo vincere questo disaggio?
    Come devo uscire da questo blocco? la mia dott.ssa che mi ha curato l’intossicazione mi consiglia un percorso pscoterapeutico -anche se son andato per circa 3 anni da una dott.ssa pscologa ma non ho risolto nulla.
    Comunque lucio scusami per la lungaggine dell’email ed aspetto un tuo aiuto -perche non c’è persona migliore di te che hai vissuto e risolto questo problema che mi sta bloccando la vita notevolmente.Ciao e grazie per la tua disponibilita.
    email:paolo.mariella@yahoo.it ciao aspetto tua…P. gentile

    1. Ciao Paolo,

      innanzitutto concordo con la tua dottoressa,
      un percorso terapeutico con uno psicologo SPECIALIZZATO in disturbi ossessivi è sempre il modo migliore per iniziare a combattere il DOC.

      DEtto ciò… sarebbe utile che tu cercassi di lavorare sulla componente ansiosa… con ogni mezzo possibile
      E mi ha colpito molto questa frase

      il recupero del rapporto con mia moglie mi aiuterebbe molto

      PErchè invece di concentrarti su quello da cui vuoi scappare (l’ansia ed il Doc) non provi a concentrarti sul migliorare il rapporto con tua moglie?
      Se pensi che ti aiuterà lo farà davvero!

      Coraggio!

  9. Allora, soffrendo di doc da relazione e analizzando il mio scenario personale, applicando queste teorie sono arrivata a questa conclusione: all’inizio del rapporto con il mio ragazzo io stavo già male per via di precedenti attacchi di panico. I primi due mesi li ho vissuti benissimo, poi ampliando la conoscenza sono subentrati i primi litigi (normalissimi, perché ci si incomincia a conoscere). Litigi che mi hanno portato ad avere delle emoZioni negative, quali rabbia, paura di non essere compresa. I litigi sono continuati per un po’ a fasi alterne e quindi la mia mente li ha memorizzati in una maniera più profonda, rispetto a qualsiasi altra emozione proprio perché è stata ripetitiva. Poi superata la fase dei litigi, nella mente persostevano le emozioni negative di quei litigi e quindi il mio cervello per scaricare questo accumulo di energia ha enerato dei pensieri negativi sui momenti dei nostri litigi e presentandosi ripetutamente nella mia mente lì ha trasformati in pensieri ossessivi. Così quando dovevo vedere il mio ragazzo mi salia l’ansia e la paura( appunto generata da quell’accumulo di emozioni negative del passato). La paura poi è stata associata, non tanto al litigio, ma al mio “ragazzo” quindi il binomio del doc era(ed è ancora) paura= ragazzo. Così avendo questi pensieri ricorrenti spiacevoli ho dato loro una connotazione negativa e sgradevole che non ho accettato e quindi il meccanismo del doc si è perpetuato negli anni. Dopo una cura di tcc durata 5-6 mesi mi era passato. Dopo un anno e meZzo a causa di un forte stress a lavoro si è ripreserato con gli stessi meccanismi, infatti adesso il contenuto del doc è concentrato sull’aspetto caratteriale del mio ragazzo che all’epoca causavano i nostri litigi. Wow…non l’avevo mai fatta questa constatazione. Che ne pensi Lucio? Consigli?

  10. Buonasera,
    Mi chiamo Veronica e ho 19 anni.
    Poco fa per puro caso sono andata su un sito, così per svagarmi un pó per ragazze e nella sezione “psicologo online” c’era una ragazza che chiedeva aiuto perché lamentava di aere dei pensieri bruttissimi che le tornavano continuamente in testa tra cui “ah ma allora odio mia madre? La odio?” Cose cosi. Leggere questo messaggio ha risuonato in me perché anche a me capita.. Da anni.. E non avevo MAI tenuto conto del DOC..insomma anche a me é successo di disperarmi facendomi prendere dall’ansia per un singolo pensiero.. E mi tormentavo.. Quando succedeva ne parlavo con mia madre (con la quale ho un rapporto complice e maturo) e lei mi ha sempre detto che non dovevo sentirmi in colpa o stare male, ma di cercare di stare tranquilla perché i pensiero negativi vengono un pó a tutti. L’unica differenza é che io magari ci faccio caso, altri no! Ma chissà in fondo le persone non le conosci mai veramente bene e ognuno ha i suoi problemi.. Parlandone più e più volte con lei un pó sono riuscita a lasciarli scorrere via. Un pó, io, da sola, osservandoli ho notato che in effetti erano ansia pura e inoltre sembravano sollecitarmi alla sopravvivenza, come dice lei! Solo che mi sta capitando in questi giorni e io ho sempre detto “il mio problema é che sono troppo ansiosa per alcune cose e mi faccio menate per stupidi pensieri” ad esempio settimana prossima andrò a sentire una premiazione di un concorso di una mia amica e stamani ho pensato “ah ma se poi vado e vengo presa da fitte di invidia?” Poi mi sono detta “come se l’invidia fosse una brutta cosa! Se verrà amen” ma poi die volte mi sono dovuta rassicurare dicendomi “no stop stai tranquilla” il mio metodo é questo:comprendere i pensiero che mi vengono, darmi una tranquillizzata.. O se no distrarmi facendo la prima cosa che mi viene in mente.. Devo specificare che sono disoccupata in cerca di un primo impiego. Famiglia tranquilla con cui vado d’accordo ma senza esserci un legame “morboso” e sono fidanzata da un anno con lo stesso ragazzo. Ecco, lì le cose vanno cosi cosi. Gli ultimi tre mesi li abbiamo trascorso a litigare. Non scherzo. In genere sempre per lo stesso motivo: Lui faticava a scusarsi , e se io volevo affrontare certi suoi comportamenti o parole che mi facevano stare male lui non dialogava.. Ho avuto a volte crisi nervose. ammetto che sono stata tesissima. E sto cercando di capire in cosa io sono stata un pó immatura e dove invece ho fatto bene.. E adesso aver letto questi sintomi da pensieri ossessivi in cui mi ci rispecchio mi fa sorgere la domanda: Sono affetta da DOC e dovrei essere seguita? Istintivamente mi viene da dire di no… Cordiali saluti e grazie per l’attenzione:-)

  11. Ciao Lucio, ti scrivo perchè non mi è chiaro che cosa intendi quando dici che per lasciar correre un pensiero, bisogna accettarlo integralmente.. Io soffro di Doc Omosessuale, dovrei quindi accettare di poterlo essere? o accettare il fatto che posso pensare a volte di esserlo? scusa, ma non riesco a capire! Grazie sia per l’articolo he per un’eventuale risposta!

  12. Ciao Luca, mi chiamo Marco ed ho 24 anni, trovo bello il modo in cui aiuti la gente che come te, ha sofferto, soffre e continua a soffrire di, come hai già detto, questo tremendo terrrista che pervade la mente per ore ed ore, lasciandola stremata e priva di forza. Che tu sia credente o meno, Dio ti benedica!
    All’età di 19 anni ho sperimentato per la prima volta l ansia, si è scatenato tutto dopo una brutta esperienza vissuta, ma come la tua infanzia, la mia è stata altrettanto dura.
    Mio padre via per lavoro, mia madre iper ansiosa ed io costantemente pauroso.. Avevo poco carattere nell’impormi, forse per via dell assenza maschile di un uomo nella mia vita!
    A 16 anni credo di aver vissuto il primo Doc, un esperienza sessuale andata male che mi ha fatto dubitare della mia natura etero.
    Dopo i 19 anni ho cominciato a vivere l ansia giorniera, avevo sempre angoscia ed Ansia di aver l ansia.. la parola ansia mi scatenava terrore, e quindi questo mi provocava la stessa..
    Ho vissuto esperienze forti, il militare.. Il paracadutismo! Il mio carattetere sembrato forgiato di sicurezze e angoscia a scapito del mio passato, ma 1 anno e mezzo fa circa un pensiero aleggiava nella mia mente.. Ma Mussolini ed Hitler erano così cattivi per volontà loro oppure era la loro natura ad averli condannati? Da li l’inzio di un incubo che perdura tutt’ora, un anno azzerato di gioie per colpa di questa sofferenza che ti condanna interiormente, che ti incatena e non ti molla..
    Decisi così 6 mesi fa di cominciare una psicoterapia, grazie al quale ero riuscito a gestire i miei pensieri senza che mi angsciassero più del dovuto.
    Ebbi una ricaduta3 mesi fa circa, ma senza che essi sparissero del tutto riuscivo a vivere più serenamente..
    Un mese e mezzo fa ebbi un rapporto sessuale con una donna di 45, nel quale per qualche minuto non usai le dovute precauzioni.
    Un amico mi diede del pazzo dicendomi che avrei potuto aver contagiato qualche infezione che avrei trasmesso a qualche altra persona, in quanto una donna di 45 anni per quanto in salute poteva aver avuto tanti rapporti prima di me.
    Mi venne una paura incredibile, poi placatasi con le ore.
    Dicevo tra me e me, non ci pensare.. non ci pensare, Bom! Ossessione livello bomba
    Non avevo mai cercato questo tipo di malattia, non sapevo neanche il nome reale.. la mia psicoterapeuta non me ne ha mai parlato.
    In questomese e mezzo non ho fatto altro che pensare costantemente al fatto di essere malato di HIV e di poter contagiare le persone a me care oppure future donne con cui aver rapporti, sia orali che sessuali.
    Paura immensa di poter condannare un altra vita umana ad una condanna di essermi causato da solo.. Volevo fare un test HiV per placare questopensiero, non però veramente credo di essere malato, solo che è solo autodifesa del mio cervello, ma poi ho capito che avrei soltanto fatto il gioco di questa patologia..
    Amo la vita, il mio lavoro, ho un buon stipendio e la gente mi ama e mi rispetta per la mia persona, ma nonostante ciò non sono felice.. Mi resta Dio a darmi un pó di pace, che se ne dica o no, solo grazie a lui trovo pace nel mio cuore.
    Volevo solo raccontarti.. in fondoc’è un motivo a tutto nella vita..
    Ciao e continua a fare ciò che fai, cioè aiutare la gente.. un giorno ti si verrà ricompensato tutto.
    In abbraccio

    1. Ciao quello che vorrei capire è….anche se sappiamo che sono solo pensieri falsi c’è la paura si dice per superare la paura bisogna affrontare la situazione..ma se tipo come me mi viene una paura forte fa farmi stare troppo male mentalmente e fisicamente come faccio ad affrontare la situazione??di solito è forse è pure un errore io cerco solo le situazioni che mi fanno stare bene perché nn sopporto più quell ansia..nn so come risolvere la paura mi mette troppa paura e mi stordisce proprio nn mi fa trovare soluzione..grazie

  13. Grazie Lucio per quello che scrivi io cerco di scacciare i demoni che tornano ciclicamente nella mia vita ormai da anni, ho periodi dove sto bene e poi tornano, riesco ad eliminarli e poi si ripresentano quando sono sotto stress. Leggo il tuo blog ho letto il tuo e-book mi sto analizzando affondo, io sono andato 4 volte dagli psichiatri a 16 anni a 20 anni, a 32 ed ora a 37 ho fatto una seduta mi hanno dato qualche tranquillante e poi ho abbandonato cercando sempre di lottare da solo ho avuto crisi di 3-4 mesi(di stati ansiosi forti mai diagnosticato depressione) di solito tendenzialmente dalle feste natalizie a primavera dove forse anche l’aiuto del sole riesco ad attivarmi 24 su 24 su hobbyes passioni mi tolgono dalla testa i cattivi pensieri. Io essendo da sempre uno molto controllato e timido, non riesco a sfogare la rabbia e quindi si presenta sempre un doc aggressivo (la crisi inizia sempre con un forte attacco di panico quando sono a casa) pensieri da serial killer che controllo se si tratta di estranei, mi mettono il terrore con i familiari(una volta nella fase acuta durata quasi un anno, vivevo nel terrore, pur sapendo magari con la ragione che non era possibile, io quando giocavo a calcio delle volte venivo criticato di toglier la gamba per non far male all’avversario, non ho mai dato uno schiaffo, alzato le mani, al massimo nei momenti di particolare tensione ho dato calci ad oggetti, per poi magari rimuginarci e dire cosa ho fatto!!!!). Nonostante tutto ora continuo a fare doc aggressivi che cerco di controllare anche se non è facile. Io penso che ci sono persone sensibili timide con un forte controllo di se che sono predisposte a questo, io sono passato anche alla paura di infettarmi da piccolo, alla paura del vuoto certe volte non andavo sul terrazzo, alla paura dei treni perchè vidi uno suicidarsi, alla paura di veder ogni immagine cruenta in tv, paura dei coltelli od ogni cosa atta ad offendere, quando non sono sotto stress, con la ragione riesco a combattere, il problema e lo stress, per questo faccio una vita cercando sempre l’equilibrio che però magari eventi malattie dei cari, o anche tue, perdita di lavoro o problemi nel lavoro ti minano la stabilità e riappare il doc. Io riesco ad uscirci, ma ci torno, cerco in tutti i modi nel mio inconscio di trovar soluzioni, penso di non esser molto lontano, ma avvolte arriva e se quel pensiero si ripresenta e si riparte quasi da zero, l’unica cosa che ho ora rispetto a prima e meno ansia, ma anche questa per gente come me, non è positiva perchè mi dico allora fare cose abominevoli non mi spaventa più, per fortuna la mia testa mi dice dai che stai combattendo, la mente mente tu non sei quei pensieri, ascolta il cuore…..mi ripeto questo esercizio e poi cercherò con la meditazione, per scacciare i demoni del passato i pensieri magari di quando stavi male e la tua mente ti dice se poi torni li(mi si presentano più volte scene dei miei attacchi di panico avuti nel corso della vita, avuti sempre dentro casa, che dovrebbe esser un luogo invece di protezione dove davanti a ragazza o mamma svenivo dalla ansia dei miei pensieri dove potevo fargli male) , li non bisogna tornare bisogna guardare avanti ci provo con tutte le mie forze!

  14. Salve a tutti , sono un ragazzo di 21 anni , ho sempre amato tutto e tutti , tengo alla mia famiglia e aimiei amici , ma da mesi ormai forse piu di un anno a periodi faccio pensieri assurdi verso chi proprio amo di piu , e quindi penso automaticamente che in realta non sono ingrado di amare , ma so che nella realta non e cosi, per questo disturbo sono diventato freddo verso mia madre a volte le dico ti amo , ti voglio bene porprio per dimostrare a me stesso che posso amare come una volta e questo vale per tutti i miei cari, ho paura di restare solo in casa con mio fratello o mia sorella, o perfino il gatto , penso sempre di poter nuocere a qualcuno, immagino scene violente , e ho il terrore dei coltelli, io lavoro come cameriere e quendo i clienti chiedono le posate ho l ansia di poter far loro del male , ho paura di chiudere le porte se c e qalcuno nella mia camera come se.stessi tramando di fargli del male , penso anche parolacce di ogni tipo , squoto la testa per cercare di togliermi queste ossessioni ma ritprnano cmnq , e inizio a chiedermi se nel mondo sia il male a dominare , soffro moltissimo , e ho deciso di raccontare tutto a mia madre , per sentirmi meglio , sebra quasi che la realta di prima adesso nn esista piu ma che sia l ossessione l unica e vera realta , e.questo mi sta consumando dentro , tutto questo influisce sul mio lavoro che so che portei fare meglio ; e sulla vita in generale …

  15. Ciao, sono un ragazzo di 28 anni e il mio doc credo stia nella paura di aver contratto Hiv nonostante rapporto protetti o tramite rapporti orali passivi non considerati a rischio. I pensieri negativi che si insinuano dentro me vanno dal vedere un ospedale e credere che abbia bisogno di fare il test, al sentire alla radio o televisione la parola Hiv e credere che sia un segno fino a un colpo di tosse o starnuto mio o della mia compagna e credere che siano sintomi da Hiv. Ritiene questi siano veri e propri pensieri ossessivi? Io so che essi non sono veri ma a volte mi faccio insinuare il dubbio e l’ansia e la paura prendono il sopravvento.
    Spero in una sua risposta. Cari saluti

  16. ciao lucio, io una volta litigai con la mia ragazza e dissi che era puttana e zoccola e che la volevo lasciare, in realtà ero semplicemente arrabbiato e mi sono uscite queste che parole che non pensavo, abbiamo fatto pace pero ora ce li ho sempre in testa sia quelle parole che sono zoccola e puttana e sia il pensiero che la volevo lasciare, infatti ora in testa senza volerlo o mi escono le parole oppure mi esce il pensiero di volerla lasciare dicendo in testa <>
    come devo fare a levarmeli dalla testa queste cose che io non penso?
    e soprattutto in futuro ho paura che mi possano ritornare in mente questi pensieri?

  17. Ciao lucio..grazie del supporto..io soffro da poco di doc omosessuale..esco da una relazione vissuta con ansia e che a malincuore ho chiuso circa un anno fa..dopo la quale sono entrato nel vortice dei pensieri dalla relazione all aggressivo ad oggi..mi son bloccato con lei in tanti aspetti e non mi son piaciuto..ero insicuro le volevo bene e non potevo farla stare col dubbio..ci penso tutt ora anche con ansia..ma mi manca..da un po mi son chiesto ‘ma non è che sono gay..?’..c’è da dire una cosa io non sono attratto fisicamente..probabilmente c’è una pseudo-attrazione per ciò che manca a me..ma non ho desideri verso il mio stesso sesso..mi capita di guardare in giro..o di dire è un bel ragazzo.. ma solo il pensiero mi fa comparire il riflesso del vomito..mi son chiuso in casa..ho paura di fare tutto..infatti le mie giornate passano vuote e la mattina mi sveglio con l affanno..come faccio a distinguere le due cose? mi fa star male tutto ciò..anche fisicamente è angosciante perché non ho nulla contro i gay ma io non voglio esserlo..

  18. P.s. ho letto il tuo e-book..la ripetizione di questi pensieri intrusivi mi sta logorando..rimugino e le ragazze mi danno ansia ormai..non voglio assolutamente..mi viene la nausea..grazie ancora dei tuoi consigli

  19. Ciao Lucio,
    avrei bisogno se possibile di una soluzione veloce avendo già letto il preziosissimo lavoro che hai condiviso online.

    Come superare i pensieri negativi ? Nel senso quelli x cui pensi che delle persone, pur parlanodo (forse) normalmente tra di loro, tu pensi che sia un modo per parlare di argomenti fatti a posta per :
    1) insinuare qualcosa sul tuo conto
    2) cercare di ferirti (o per motivi riguardanti la tua situazione economica e/o fisica e/o peggio ancora per una ingiustizia che hai subito da piccolo e che ti fanno pesare)

    Non ne posso più, potresti indicarmi con la tua esperienza come NON pensare più che lo facciano apposta ?

    La cosa più dura infatti non è l’insinuazione o il tentivo di ferirti (che siano veri o no sono superabili) ma la cosa più assurda e più crudele in assoluto di questi pensieri è pensare che lo facciano apposta, sono grave ????
    (Per favore, se non hai tempo, ti prego di rispondermi solo a queta domanda e possibilmente darmi una soluzione).

    Sono sicuro che nel 99% dei casi non lo facciano apposta, ma vorrei togliermi questi brutti pensieri e tornare a pensare come pensavo prima, già 1 o 2 anni fa stavo meglio e non ce li avevo, mi aiuti ?

    Grazie infinite caro amico!
    Viktor
    P.S.: se possibile ti chiedo gentilmente di rispondermi anche via email per favore

  20. CIAO, VOLEVO CHIEDERTI, QUANDO PARLI DI MEMORIZZAZIONE DEI RICORDI..FINO A TENERLI TUTTA LA VITA… CHI HA IL DOC AVRà RIPETUTO MILIARDI DI VOLTE UN PENSIERO COME LA CANZONCINA…ALLORA COME FA A DIMENTICARSENE=?

  21. Il mio disturbo ossessivo compulsivo, credo abbia avuto inizio quando lasciai la mia ex fidanzata, circa 10 anni fa. Premetto che la nostra relazione sembrava perfetta, se non.che lei era.piu grande di.me di 11 anni. Forse questo è stato il.motivo per cui decisi di lasciarla. Da quel momento in.poi comincia ad avere disturbi ossessivo compulsivi riguardanti l abbandono o il lasciare le cose, gli oggetti, qualsiasi cosa, ho iniziato a fare associazioni di immagini, numeri tutto per non.pensare a lei e sforzarmi di mantenere la decisione presa di doverla lasciare, ma che forse in.realtà non era ciò che volevo. In ogni caso percorsi di psicoterapia, l ansia e le paure a volte ci sono.ancora, attualmente grazie alla meditazione sto.migliorando. ma volevo se qualcun altro ha o ha avuto un Doc simile al.mio e se l ha superato e come? E cosa mi puoi consigliare Lucio.
    Grazie.

  22. Come fare a liberarsene, Tutti i giorni mi sveglio e penso ad esempio che sto bene solo perché non ci sto pensando, di conseguenza ci sto invece pensando poi mi rendo conto di non riuscire a liberarmene e mi viene l’ansia il panico e a volte un po’ di depressione.

  23. Secondo me nessuna informazione viene eliminata, se non viene ricordata è solo perché è passata dal livello conscio a quello inconscio.

  24. Ciao. Sono sonia ho 24 anni e da due mesi ho fatto una cosa che ritengo ad oggi essere un errore. Dopo qualche crisi d’ansia dalla quale sono riuscita ad uscirne ho passato 2 settimane dove sono riuscita a liberarmi completamente da qualsiasi pensiero negativo. Adesso sono passati 3 giorni nei quali giorni e notte ogni minuto mi capita di riavere acceso il pensiero fisso ed in modo continuo, mentre lavoro, mentre parlo con qualcuno, mentre dormo, mi accorgo solo che il pensiero arriva sempre in un attimo e mi continua ad arrivare a distanze di secondi come se lo volessi io in modo volontario, senza riuscire più a liberarmene. Penso di essere entrata in questo circolo che mi accorgo mi sta stremando e dal quale non riesco a uscire nonostante mi sforzi di fare le cose di routine della mia vita e vivere la mia vita in modo normale. La cosa strana è che non mi torna in mente tutta la situazione negativa e le possibili scene negative legate al fatto successo, ma solo il pensiero in sé come se volesse dire sono sempre qui e mi sembra quasi sia io a volevo rievocare ogni volta quando invece vorrei liberarsene come ero riuscita in queste due settimane. È la nascita di un disturbo ossessivo? Mi sento una pazza,e la cosa che mi da più fastidio è che ero riuscita per due settimane a liberarmi completamente di tutto stando bene ora invece mi sembra di essere entrata in un circolo vizioso dal quale non riesco a uscire. Come possa fare? Sono seguita da una psicologa alla quale alla prossima seduta spiegherò la nascita di questa nuova situazione. Ma mi sento stremata da questa situazione xké non trovo il modo di uscire e ho paura che a continuare così peggiori.

  25. E invece no: non è affatto materiale controverso. Questo articolo spiega ESATTAMENTE come noi ossessivi siamo persone estremamente sensibili e che non realizzerebbero mai le proprie paure più grandi. È proprio grazie alla lettura di questo articolo che (purtroppo solo a mente lucida) ci si rende conto del meccanismo innato del cervello, un organo perfetto e lo dico da ossessiva aggressiva! Se pensiamo a situazioni orribili nella nostra testa… è solo per prevenire tali catastrofi! E non siamo noi a pensarlo, ma è tutto così automatico, così conforme alla nostra VERA NATURA!! E la nostra vera natura non la potremo mai abbandonare <3 Lucio… Soffro di ossessioni (con compulsioni unicamente mentali, per cui non so se si tratti di DOC vero e proprio) da parecchi anni e questo è stato il primo vero articolo "razionale" ad avermi tranquillizzata per davvero. La mia strada forse è ancora molto lunga per la guarigione definitiva, ma grazie a te sto cominciando a capire che SE PENSO DETERMINATE COSE NON È COLPA MIA. Nè mia nè di nessun ossessivo che c'è qui!! Sei il nostro angelo Lucio!! 😀

  26. Ciao a tutti , mi sono lasciato da poco con il ragazzo , non mi trova più interessante , abitavo a 50 km di distanza da lui e dopo 3 anni decido di licenziarmi lavoravo in un call center e mi venivano attacchi di panico (sia xke non mi trovavo bene sia perché volevo trasferirmi vicino casa sua ) e così ho fatto , le cose non sono andate bene e lui non si è comportato bene e non era pronto a quando pare così ci siamo lasciati , sono in una città in cui sono solo e sto sclerando !! Se lo incontro per strada sto male mi sanguina il naso e mi viene da svenire , non accetto la cosa ovviamente , ho capito che prende sul fisico !!a quanto pare non riesco a stare da solo !! Secondo voi è patologico?

  27. Ciao Lucio, il tuo articolo non fa una piega, incredibile anche quanto mi faccia BENE leggere questi tuoi e riesco a COMPRENDERE sempre di più e ciò credo sia fondamentale.
    Voglio fare una piccola riflessione su quando scrivi che ” Il problema nasce ai giorni nostri, perché i pericoli fisici e reali sono ormai rari, mentre quelli “virtuali” sono potenzialmente infiniti ed il nostro cervello non riesce a comprendere la differenza.”
    Ad esempio io, vivo spesso una paura direi atavica delle persone in generale, sono diffidente, questo per fattacci che mi hanno colpita nell’infanzia; credo che l’uomo sia fisicamente pericoloso e con ciò mi riferisco alle stragi come a “semplici” scippi, a violenza sessuale, le guerre, le molestie ai bambini potrei andare avanti ore…
    Ecco, siamo sicuri che i “pericoli fisici reali” siano minori che quelli diciamo “virtuali” ?
    Un caro saluto e grazie!!!

  28. Ciao ho letto il tuo articolo e volevo chiederti una cosa. Io da mesi soffro di pensieri bruttissimi che sembrino essere alimentati da me stessa, come se io stessa volessi stare male. Ho letto che il DOC viene se si è usciti da un periodo stressante. Quindi io mi chiedo, è possibile che il lockdown sia stato un periodo stressante e io non me ne sia accorta? Io l’ho passato “tranquillamente” diciamo , e a volte mi venivano in mente pensieri come “possibile che sono così tranquilla?” Magari è quello e non me ne rendo conto.

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