Ottobre 5, 2014

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Questo è il secondo articolo della saga sui pensieri ossessivi. Riprenderemo alcuni dei temi visti nel precedente articolo sui pensieri negativi ossessivi ed approfondiremo alcuni importanti concetti da capire per guarire dai Disturbo Ossessivo Compulsivo. Cercheremo in particolare di capire la fondamentale differenza che c’è tra il pensiero volontario e quello automatico, e come questo sia poi causa dei pensieri intrusivi ossessivi

Pensieri volontari e pensieri automatici.

Abbiamo visto i 2 principali scopi per i quali viene prodotto il pensiero.

  1. Scaricare la tensione in eccesso che si accumula nei circuiti di memoria del nostro cervello in presenza di forti emozioni, soprattutto se causate da eventi pericolosi.
  2. Trovare soluzioni al problema per mezzo di simulazioni mentali volte alla risoluzioni di ipotetici scenari catastrofici suggeriti dal pensiero, così da essere preparati ad agire nella realtà con l’azione più opportuna.

Il secondo punto merita un approfondimento. Perché di fatto può essere approfondito in ulteriori passaggi:

  1. L’obiettivo è di trovare soluzioni ad un problema per mezzo di soluzioni mentali immaginate
  2. Le soluzioni mentali servono ad individuare la migliore azione da compiere nella realtà per risolvere il problema
  3. Per trovare la migliore soluzione possibile, il cervello inventa una serie di scenari catastrofici “immaginari” basati sul problema reale
  4. Tutto questo meccanismo è alimentato dall’ansia. Più ansia c’è e più i pensieri intrusivi saranno ricorrenti.

 Tra questi 4 punti vi è un intruso, una differenza fondamentale, soprattutto ai nostri scopi. 3 di essi sono automatici e solo uno è volontario. Per la precisione il punto A. L’atto di immaginare azioni volte alla soluzione di un problema è infatti un processo basato su una decisione volontaria, per mezzo della quale scegliamo di applicare la nostra attenzione ed usare la nostra energia nel tentativo di salvare la pelle (ed inconsciamente di abbassare la tensione).

Tutti gli altri sono invece processi fisiologici automatici, non decisi da noi e non controllabili con la volontà.

Capisci l’importanza di questa affermazione? Il punto C in particolare è il più “subdolo”. Infatti gli scenari catastrofici vengono prodotti dal cervello che li sottopone alla coscienza, obbligando colui che pensa a trovare una soluzione, fregandosene altamente se il pensatore in quel momento soffre come un cane. Di nuovo, tutto questo è un dono della Natura volto alla nostra sopravvivenza.

La Natura, con i suoi miliardi di anni, non sbaglia. E’ troppo saggia per farlo. Siamo noi essere umani che, essendoci evoluti con la tecnologia, abbiamo perso cognizione di questi meccanismi istintivi. Comunque, con grande pace di tutti coloro che sono convinti di pensare con la propria testa, è bene capire una cosa di importanza capitale:

Il pensiero si produce automaticamente, indipendentemente dalla tua volontà e senza che tu possa controllarlo.

Tu non vorresti pensare a cose che ti fanno soffrire. Vorresti bloccare i pensieri negativi. Non vorresti essere tormentato da pensieri dolorosi, ansiogeni, disgustosi. Eppure continui a pensarlo anche senza volerlo. Quante volte avremmo voluto dormire e siamo stati invece tenuti svegli da pensieri sgradevoli? Quante volte non vorremmo pensare a ciò che abbiamo perduto, ai nostri insuccessi ed errori, alle nostre paure… e quante volte vorremmo non pensare al nostro futuro, alle prove che ci attendono, ai pericoli in agguato, e non siamo capaci di sottrarci a questi pensieri?

Non siamo capaci di fare a meno di avere pensieri che ci fanno soffrire. Contro la nostra volontà!

Questo accade, come detto sopra, perché i pensieri si producono automaticamente ed il nostro grado di controllo su questo processo è davvero minimo. In effetti gli unici pensieri che siamo in grado di controllare sono quelli volontari. E quali sono? Quelli di cui siamo coscienti. Oppure quelli che decidiamo di applicare per risolvere un problema. Ovvero la stragrande minoranza.

APPROFONDIMENTO: I pensieri intrusivi nel Disturbo Ossessivo Compulsivo

Nel doc i pensieri intrusivi involontari rappresentano la stragrande maggioranza dell’attività mentale di una persona. Ore ed ore di ossessioni dolorose, ansiogene e demoralizzanti. I pensieri ossessivi durante queste giornate spuntano come funghi. Ci si ritrova a pensare ad essi anche quando l’oggetto della nostra attenzione non c’entra assolutamente nulla con il tema ossessivo. Ciò avviene perché la generazione del pensiero avviene per mezzo delle associazioni di idee. Vedremo questo importante meccanismo in un articolo futuro. La cosa davvero importante da capire per adesso è che i pensieri intrusivi sono tali proprio perché indesiderati e senza senso. Vale la pena di fare degli esempi:

Tipo di Doc

Tipici esempi di pensieri intrusivi

Doc omosessuale

Un uomo vede una bella donna e pensa istintivamente: caspita che meraviglia! E che gambe…

Pensiero intrusivo: lo dici perché vorresti essere come lei…

 Una donna dalla parrucchiera durante il lavaggio: che piacere questo massaggio, è così rilassante…

Pensiero intrusivo: e se lo trovassi piacevole solo perché te lo sta facendo una donna…

Doc da relazione

Rientri a casa dal lavoro e pensi: ah che bello, finalmente a casa…

Pensiero intrusivo: e se adesso appena vedo il mio partner non lo trovo abbastanza attraente?

Doc aggressivo

Ti alzi dal divano per prendere un bicchiere d’acqua.

Pensiero intrusivo: cosa succederebbe se lo tirassi contro mio figlio?

Doc ipocondriaco

Hai appena prenotato una meritata vacanza per la prossima estate

Pensiero intrusivo: ma che senso ha? Tanto  morirò prima…

Doc da controllo

Stai guidando verso il lavoro quando senti un clacson ed un uomo che urla.

Pensiero intrusivo: Santo cielo! Avrò mica investito qualcuno? Come faccio a controllare senza che nessuno mi vede?

Doc da contaminazione

Ti siedi al ristorante e vedi il bicchiere troppo pulito

Pensiero intrusivo: Lo avranno lavato a mano? Con l’acqua fredda?? I germi muoiono solo sopra ad una certa temperatura !

 

Il mondo della realtà ed il mondo della mente

Quando i nostri sensi recepiscono un oggetto A del mondo della realtà, il cervello cerca istantaneamente nella memoria traccia di quell’oggetto per vedere se lo conosce. E può succedere che:

1)    NON LO CONOSCE: nasce in questo caso la curiosità, per mezzo della quale cerchiamo di catalogare ed attribuire un significato all’oggetto.

2)    LO CONOSCE:  in questo caso attribuisce all’oggetto A reale un significato B sulla base dell’oggetto C registrato in memoria.

La percezione tra il mondo della realtà ed il mondo della mente

In questo secondo caso (quello più frequente nella popolazione adulta) è B e non A a determinare il nostro comportamento. Peccato che A e B siano oggetti completamente diversi. Infatti A appartiene al mondo reale. B a quello della mente. Riprendiamo l’esempio preistorico introdotto nel precedente articolo sui pensieri negativi e nel ebook gratuito "I Pilastri del Doc".

Alcuni mesi dopo la costruzione della palizzata, mentre Paleo passeggia per i campi, si trova davanti ad un cane che scodinzola. Non ha mai visto un animale di questo tipo, ma la prima cosa che gli viene in mente è quella volta che il villaggio è stato attaccato dai lupi. Immediatamente sente l’istinto di mettersi in posizione di difesa e prepararsi al combattimento o alla fuga, nonostante l’animale non abbia assolutamente aspetto minaccioso.

E’ chiaro l’esempio? Il nostro amico preistorico non ha mai visto un cane (oggetto A reale). Tuttavia nel suo inconscio (memoria) vi è qualcosa che può assomigliare al cane, per dimensioni e forma: un lupo (oggetto C in memoria):  All’oggetto C è associata una forte carica emotiva, pensieri negativi e ricordi di combattimento. Tutti questi ricordi emergono istantaneamente, più velocemente di qualsiasi ragionamento razionale. Il risultato è che Paleo attribuisce al cane il significato B di “essere a 4 zampe che assomiglia a quello molto pericoloso che ho affrontato la volta scorsa”. Non importa se il cane stà scodinzolando allegramente. Paleo, sulla base della sua esperienza passata, lo percepisce come un pericolo mortale.

Pertanto si crea questo paradosso: nel mondo della realtà non vi è alcun pericolo oggettivo (dato che l’animale non è minaccioso) mentre nel mondo della mente del nostro amico, vi è la paura folle di un gravissimo pericolo.

Cosa c’entra tutto questo con il Disturbo Ossessivo Compulsivo? Beh, direi che ne è il nucleo. Infatti i pericoli del Doc non sono mai oggettivi, non esistono mai nella realtà. Esistono sempre e solo nel mondo della mente. Lo dimostra il fatto che esistono tanti tipi di Doc tutti diversi. E soprattutto che, prima che tu cominciassi a soffrirne, i pensieri intrusivi non avevano questo aspetto così pericoloso ed intollerabile. Infatti quasi tutte le idee che ci passano per la testa durante il giorno (circa 60000)  sono involontarie. Però se non gli diamo importanza, i pensieri intrusivi passano. 

Se invece cominciamo ad odiarli, temerli, averne paura, poniamo le basi affinché i pensieri intrusivi diventino ossessivi.

ESERCIZIO: Pericoli reali ed immaginari

1)    Scrivi una lista di tutti i possibili pericoli, problemi, paure, dubbi, che il Doc ti sottopone più frequentemente.

2)    Adesso siediti comodamente sul divano di casa tua. Per ognuno dei risultati trovati al punto 1 chiediti: questo pericolo è reale in questo momento, mentre sono seduto qui sul divano di casa mia? Quante probabilità hanno questi pericoli di essere concreti nella realtà?

3)    Adesso fai uno sforzo e concentrati. Torna alla tua vita prima che iniziasse il Doc e scrivi di getto, per ognuno dei punti precedenti:  quanto erano reali questi pericoli prima che iniziasse il Doc?

Ricapitolando

Ci stiamo avvicinando per piccoli passi al nucleo del problema. Per il momento abbiamo visto che:

  • La stragrande maggioranza dei nostri pensieri è prodotta automaticamente, in base a meccanismi naturali volti a preservare la sopravvivenza
  • Il pensiero si produce automaticamente, indipendentemente dalla tua volontà e senza che tu possa controllarlo.
  • Vorresti non avere pensieri intrusivi ansiogeni, disturbanti ed indesiderati, ma il nostro grado di controllo su di essi è minimo
  • Gli unici pensieri che possiamo controllare sono quelli volontari. quelli che decidiamo di applicare per risolvere un problema. Ovvero la stragrande minoranza.
  • La nostra interpretazione del mondo non è basata su dati reali ma sui dati che risiedono nella nostra memoria
  • La stragrande maggioranza dei pericoli che vediamo, soprattutto quelli suggerti dal Doc, non sono reali ma puramente immaginari.

Nel prossimo articolo approfondiremo il discorso dei problemi reale ed immaginari, da lì giungeremo poi ai pensieri ossessivi che sono il pilastro fondamentale da distruggere per far crollare il Doc come un castello di carte. Come sempre, ti invito a scrivere qui sotto i tuoi commenti.

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  1. Articolo straordinario che esplicita dettagliatamente il meccanismo del disturbo.

    1 L’obiettivo è di trovare soluzioni ad un problema per mezzo di soluzioni mentali immaginate
    Le soluzioni mentali servono ad individuare la migliore azione da compiere nella realtà per risolvere il problema
    Per trovare la migliore soluzione possibile, il cervello inventa una serie di scenari catastrofici “immaginari” basati sul problema reale
    Tutto questo meccanismo è alimentato dall’ansia. Più ansia c’è e più i pensieri intrusivi saranno ricorrenti.

    Il punto 1 quando l’ho letto , ho rivisto nitidamente il mio disturbo . Nelle mie compulsioni che sono mentali , c’e’ ogni volta la tendenza ad attuare questo atteggiamento. Ovviamente metterlo in atto significa fare il gioco del disturbo il quale ti minaccia attraverso l’ansia e la paura.

    Mi rendo conto di quanto sia importante apprendere una tecnica di meditazione per depotenziare i circuiti mnemonici sui quali si regge il meccanismo del disturbo. Prestaci il tuo maestro di meditazione ……:)

    Grazie Lucio, Ciao

  2. Ciao Lucio e ciao a tutti . Relativamente a quanto hai scritto in questo articolo mi sento di dire che c’e’ anche qualcosa a livello di squilibrio chimico. Non e’ solamente un atteggiamento mentale sbagliato di chi soffre ma si tratta di modificare anche la chimica del proprio cervello che a quanto pare rimane inceppato a causa di un malfunzionamento.

    Ho 2 domande da porti e da porvi

    1) A volte mi ritrovo ad avere una tensione nervosa in testa piuttosto forte pur non avendo ancora ossessioni e senza compulsare . Questa tensione nervosa la definirei ciclica cosi’ come hai giustamente scritto che non e’ possibile pretendere di non avere mai piu’ pensieri intrusivi. In questi anni nei quali hai ritrovato il benessere , ti e’ ancora capitato di avere delle giornate o dei momenti in cui pur non compulsando hai dovuto stringere i denti come si suol dire? Perche’ il doc constato che e’ ciclico e prima o poi ritorna

    2) Riguardo alla meditazione e’ possibile leggere approfondimenti sul blog ? Speravo di trovare materiale in quella direzione perche’ ho capito anch’io dopo anni di ricadute e malessere che la direzione puo’ arrivare solamente da li’. Con la psicoterapia miglioramenti parziali ma non risolutivi. Ho letto la tua storia , sei stato molto fortunato avessimo tutti la possibilita’ di trovare sul ns cammino persone come il maestro di meditazione che hai conosciuto. Sembra quasi che l’incontro che hai fatto non sia servito solamente per aiutare te ma per un fine nobile: mettere a disposizione di chi ancora soffre cio’ che per te e’ stato possibile. Mi auguro che la finalita’ di questo blog sia questa.

    Buon proseguimento . Grazie

    Cliff

    1. Ciao.
      Come pensi di modificare la chimica del tuo cervello?
      Per le tue domande:
      1) Assolutamente si! E per molto tempo. Il Doc funziona esattamente a cicli. Che però vengono sempre più distanti e lievi con il tempo.
      2) Sinceramente non mi ritengo fortunato ad aver incontrato il mio maestro. La mia ricerca è durata 3 anni. Tre anni molto dolorosi e faticosi, durante i quali ho percorso centinaia di strade per poi scoprire che erano false. Ho dovuto sbagliare molte volte prima di trovare la giusta via. E soprattutto ho fatto lo sforzo di imparare da ogni errore, da ogni strada, da ogni concetto che ho scoperto potesse essere utile per capire un pò meglio PERCHE’ mi era venuto questo tipo di problema. Per quanto riguarda la meditazione, prima di incontrare il mio maestro ho fatto 2 diversi corsi di Yoga, 1 di meditazione, ho letto tantissimi libri e conosciuto diversi meditanti. E comunque tutto ciò su una base che portavo già avanti da molto, dato che avendo vissuto di melma tutta la vita, avevo sempre sentito l’attrazione (senza mai avere successo) verso quelle discipline che promettevano un controllo della mente.

      Perciò sinceramente credo che la fortuna c’entri poco. E’ stato più che altro il frutto (se vuoi benevolo) del duro lavoro. Tra l’altro un detto Zen molto importante dice: “quando l’allievo è pronto il maestro arriva”. Ti posso assicurare che questo concetto è stra-vero e che fà parte del processo di ricerca di ognuno di noi trovare la propria strada facendo tutti gli errori del caso.

      Gli orientali indicano questo concetto con il nome di Dharma (qualcosa di simile al nostro Destino).

      Per quanto riguarda gli articoli sulla Meditazione, ti farà piacere sapere che si, ne pubblicherò, e non solo su quell’argomento ma anche sulla filosofia Orientale e di come questa possa essere una vera strada maestra per tutti coloro che soffrono di ansia. Anzi ho deciso che farò qualcosa di più grosso e importante. Ma per tutto ciò ci sarà bisogno di tempo.
      Buon proseguimento anche a te 🙂

  3. Ciao Lucio,

    Non capisco la differenza tra pensieri intrusivi e negativi. Non mi e’ molto chiaro il discorso. Prima che diventino ossessivi. Negli esempi riportati sono quelli intrusivi: quali sono allora quelli negativi nei vari esempi riportati?
    Quali vengono per primi nella genesi del disturbo?
    Può essere cosi: situazione A a cui associo un pensiero intrusivo B che connotò come negativo e che lo fa balzare alla mia attenzione sempre più spesso?
    Grazie Lucio

  4. Ciao Lucio,

    Spero Tu possa e riesca a darmi un minimo di conforto in una situazione che vivo ormai da settimane. Sono la mamma di una bellissima bimba di 4 anni che adoro, amo alla follia… Purtroppo, a causa di una notizia di cronaca nera dove un tipo aveva ammazzato i suoi bimbi, accoltelandoli nel sonno, e che mi a scioccata tantissimo mi si è formato questo disgustoso pensiero immedesimandomi in lui, pensando: ma io potrei mai fare una cosa del genere alla mia bimba? E’ continuo ad immaginarmi una scena di questo tipo che mi fa morire dentro, mi fa soffrire terribilmente perché non vorrei mai fare una cosa così alla mia bimba…!!! Ultimamente tendo anche a tenerla lontana da me, evito di rimanere da sola con lei perché a vederla mi viene in mente tutta questa scena raccapricciante…Il problema che inizialmente, quando mi viene questo pensiero, non provo ribrezzo, ma subito dopo averlo pensato…
    Questo poi mi si accentua alla sera, mentre a letto… Ho paura e penso… E se perdo il controllo su di me e faccio una cosa terribile poi piango disperatamente per aver pensato a questa cosa… Sono disperata, Ti prego dimmi che non sono pazza, mi sento intrappolata nel mio proprio corpo… In più, sono anche in gravidanza, sto aspettando il secondo bimbo che mi sento di non meritare affatto… Grazie…
    Una mamma triste e disperata!

  5. Ciao a tutti. È un mese che ho avuto la ricaduta ( questa è la terza volta) Nel doc di “relazione” però c’è il pensiero intrusivo “E se non lo amo piu” ecc..Poi mi dico che lo amo e dopo una crisi acuta lo sento dentro di me (credo)…ma i pensieri intrusivi generano ansia e angoscia quindi come fai a sapere che è un problema è non la verità..? si io ho detto che lo sento in certi momenti ma spesso è come se io volessi che sia così. Che poi è così voglio amarlo come prima di quella maledetta domanda..se non di più. Ma in altri momenti ho un blocco. e se mento a me stessa? ecc..boh..

  6. Salve a tutti, mi chiamo Costanza e mi sono molto interessata a questo blog.
    Soffro di doc da quando avevo 16 anni circa, ora ne ho 21 ma , in questo lasso di tempo(16-21) , sono stati veramente pochi i periodi di spensieratezza e tranquillità. Mi sono riconosciuta in molti dei sintomi descritti da Lucio e anche io, nel tempo, a furia di convivere con le stesse ossessioni ne ho analizzato la struttura e le mie valutazioni sono state, non tutte, in accordo con gli scritti di Lucio .
    Volevo però fare una domanda che mi affligge da tempo…. le ossessioni da te descritte si affacciano sempre nel tempo presente (ho paura di contaminare, di morire, di fare del male a qualcuno) o futuro ( ho paura che contaminerò se non faccio questo, ho paura che morirò, ho paura che prendendo il coltello potrò fare del male a mia figlia ) ma mai al passato. Quindi davanti alla paura del pensiero intrusivo /ossessivo si collega la paura mista al dubbio, al senso di colpa, all’ansia di averla realizzata nel passato (ho fatto qualcosa per contaminare? tre anni fa, in quella situazione lì, ho potuto fare qualcosa di sbagliato? 2 mesi fa, a quella festa, ho potuto fare del male intenzionalmente a qualcuno?). Esattamente , quanto sono affidabili le sensazioni che abbiamo rispetto ad un ricordo in preda all’ansia ? perché ovviamente anche in questo caso la sensazione è che queste siano sempre vere!!!!

  7. Buonasera a tutti. Mi sono imbattuta in questo sito cercando “pensieri intrusivi”. sono una neononna e mi occupo da un mese a tempo quasi pieno della nipotina perchè i genitori lavorano. Da anni e anni e anni soffro di depressione, da qaulche anno soffro di paure ansie riguardante i figli e ora la piccolina. Mi faccio suggestionare da ciò che leggo , libri, internet, e da un paio di mesi ho incubi che la rigaurdano, fino alla sua morte. faccio fatica a scrivere perchè ovviamente mi sento “malata”, in colpa….I pensieri rigaurdano invece che potrei buttarla giù dal terrazzo, o giù dalle scale…immaginate come vivo!1 ero così conten ta di prendermi cura di lei, ora a volte mi vengono questi pensiei e sto male intere giornate. Mi chiedo se sono in grado di accudirla. ho anche un’altra sensazione: che questo impegno mi toglie libertà(in realtà già ero sempre a casa…) e mi viena l’ansia che gestisco ancora senza farmaci ma mi chiedo se mai finirà. Ditemi che capita, succede, …

  8. Il mio nn so se sia un doc, me lo direte voi forse soffro dell’ossessione della perfezione nella mia vita e ogni volta che penso a qualcosa che va contro la mia morale soffro… allora è doc per voi?

  9. Ciao Lucio
    Potresti spiegare più nel dettaglio come vedi il meccanismo di “associazioni di idee”?
    Condivido che sia il fattore scatente del DOC: sensazione di pericolo (ansia) -> associazioni di idee per “individuare” il pericolo -> DOC. In pratica è l’ansia che prende il controllo del pensiero creando un’ossessione per giustificare la sua permanenza, altrimenti dovrebbe spegnersi per mancanza di pericoli concreti e imminenti.
    Sarebbe utile approfondire la cosa con più esempi ecc. anche perché in rete se ne parla davvero poco come meccanismo scatenante del DOC, mentre come dici tu ne è il nucleo e la sua comprensione può dissolverlo velocemente.
    Grazie per il tuo importante contributo in rete, continua così

  10. Ciao Lucio
    Gli amici mi dicono che sono molto simpatico. Purtroppo ho vissuto un’esperienza che mi ha ferito emotivamente. Mia sorella mi ha sempre criticato perché non sono una persona seria. Ho un carattere sensibile. In una circostanza, criticandomi ha usato il termine “giullare”. Ho sentito una fitta al petto. Mi sono recato al pronto soccorro. E’ stato un forte stress emotivo. Aveva ferito i miei sentimenti. Da quel momento ho delle difficoltà a scherzare. Nella mia mente sento“una vocina” che mi dice: tu non devi scherzare. Devi essere una persona seria! La mia mente è entrata in un circolo improduttivo. Cercherò di seguire i tuoi consigli, perché questa situazione è difficile da sopportare.

  11. Salve a tutti,
    lotto con il disturbo ossessivo compulsivo e da tre anni nella forma specifica del doc da relazione visto che proprio 3 anni fa e’ iniziata la relazione col mio attuale ragazzo. Ho provato vari approcci terapeutici e da un po’ faccio terapia psicodinamica e terapia del trauma. Mi rispecchio perfettamente nelle descrizioni che caratterizzano il doc da relazione e mi rendo conto della particolare creativita’ del doc e delle sue strategie.
    C’e’ pero’ una cosa che non riesco a capire anche perche’ in anni di ricerca e letture per capire il funzionamento del doc non ho trovato niente su questo aspetto che invece per me e’ la parte piu’ dolorosa del problema e a volte mi fa dubitare di avere il doc ma piuttosto un altro problema: da me tutto e’ partito coi pensieri ossessivi ma all’inizio nonostante questi pensieri altamente intrusivi riuscivo a provare ancora emozioni e sentimenti per il mio ragazzo. Col passare del tempo e con l’affievolimento dell’innamoramento iniziale i periodi in cui provavo qualcosa per lui diventavano sempre piu’ radi e pian piano i pensieri ossessivi sono stati sostituiti quasi completamente da emozioni di disinnamoramento e persino di disprezzo e non sopportazione. Tutto di lui mi da fastidio e cerco continuamente di svalutarlo. Vorrei essere di nuovo da sola. Quindi le emozioni hanno sostituito completamente i pensieri ossessivi che ormai non sento neanche piu’. Ovviamente quello che poi mi viene da pensare e’ che ogni volta scambio l’innamoramento per amore e poi passata la fase iniziale mi rendo conto di non amarlo….pero’ quello che mi sembra strano ovviamente e’ che questo meccanismo lo conosco da anni e si ripropone ogni volta….
    A qualcuno di voi capita qualcosa di simile con i sentimenti?
    Grazie in anticipo per qualunque risposta e grazie Lucio per questa chance…ti leggo da anni e ho scaricato il tuo e.book.

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