In questo articolo parleremo delle ossessioni aggressive, una tipologia di Disturbo Ossessivo Compulsivo caratterizzato dalla presenza di pensieri ossessivi aggressivi non voluti.
Il Doc aggressivo basa molta della sua persistenza sul malessere che proviamo nell'idea di "nuocere" al prossimo e potergli fare del male, volontariamente o meno, e colpisce paradossalmente proprio quelle persone che per Natura sono sempre state non violente e piene di amore e cure per il prossimo.
Così, chi soffre di ossessioni aggressive diventa prigioniero di un mondo impossibile, in bianco e nero, dove la certezza è che per essere buoni, è necessario liberare la mente dai pensieri cattivi. Nessun tipo di pensiero appartenente al lato “oscuro”, dominato dalla rabbia e presente naturalmente in ogni essere umano, è concesso. Tanto più se l’oggetto del nostro pensiero dovesse malauguratamente essere una familiare o un amico…
chi soffre di ossessioni aggressive è prigioniero di un mondo impossibile, in bianco e nero, dove la certezza è che per essere buoni, è necessario liberare la mente dai pensieri cattivi
L'ossessione che si prova a non voler fare del male conduce ad una varietà di comportamenti compulsivi che, come nelle altre forme di DOC, sono inizialmente mirati a ridurre il malessere e l’ansia ma che, in un secondo tempo finiscono per alimentare e ravvivare l'intensità dei pensieri, intrappolando chi soffre di pensieri ossessivi aggressivi violenti in un ciclo interminabile di sofferenza, mancanza di fiducia e senso di colpa.
Sebbene la paura di fare del male faccia tipicamente riferimento alle ossessioni di natura violenta, molte forme di DOC possono essere associate a questo timore di base. Di seguito, vi è una lista di alcuni tipi di DOC e dei modi attraverso cui queste ossessioni sono alimentate dalla paura di fare del male:
Tipologie di pensieri ossessivi aggressivi
- Ossessioni Aggressive Pure – paura di fare del male al prossimo attraverso un atto di violenza o addirittura di commettere omicidi.
- Ossessioni Aggressive Autolesive – paura di fare del male a se stessi attraverso un atto di violenza.
- Ossessioni Sessuali (ad esempio, nel Doc Pedofilo) – paura di fare del male al prossimo attraverso un atto di violenza sessuale.
- Ossessioni Aggressive da Orientamento Sessuale – paura di fare del male al prossimo perpetuando una bugia sul proprio orientamento sessuale.
- Ossessioni Aggressive da Relazione – paura di recare un danno al prossimo, a livello emotivo, temendo di tradirlo o temendo che la presenza di pensieri cattivi indichi una mancanza d'amore verso il partner.
- Ossessioni da contaminazione – paura di fare del male al prossimo diffondendo sostanze contaminanti.
- Ossessioni Aggressive da controllo – paura di recare un danno accidentale come conseguenza al non aver controllato efficacemente qualcosa ( ad esempio, dimenticarsi di accertarsi che i fuochi siano stati spenti) o paura di aver investito qualcuno con l'auto e non essersene accorti. O ancora paura di perdere il controllo, impazzire e commettere omicidi come un serial killer
- Ossessioni da ordine e simmetria – paura che lasciare gli oggetti in maniera asimmetrica o disordinata provochi sconosciute conseguenze negative per gli altri (ad esempio, temere che lasciando una foto piegata provochi una malattia ad un proprio caro).
- Ossessioni blasfeme – paura di rivolgere, ad esempio, bestemmie ad icone religiose o comunque pensieri blasfemi in generale.
- Ossessioni Morali – paura di pensieri cattivi che disapprovano la propria condotta morale o preoccupazione che i pensieri cattivi rappresentino sentimenti ambivalenti di recare un danno agli altri.
E’ bene ricordare che queste che ho appena elencate non sono definizione a cui appendersi per definire il proprio “caso perfetto”. Nella realtà il Disturbo Ossessivo Compulsivo è sempre e solo uno e và curato nella sua interezza.
Esempi di pensieri ossessivi aggressivi
Ecco alcuni dei pensieri ossessivi che causano ansia in chi soffre di Doc aggressivo:
- Prima o poi "scatterò" e commetterò un atto di violenza impulsivo contro qualcuno (spesso una persona amata o vulnerabile).
- Prima o poi attraverserò un cambio della personalità che mi trasformerà in un sociopatico in preda ad una furia omicida.
- Questi pensieri mi avvertono che prima o poi commetterò un atto di violenza e, se non li curo nel modo giusto, diventeranno realtà.
- Sono incapace di ammettere che amo gli atti di violenza e che, nel profondo, sono una persona violenta.
- Potrei aver commesso degli atti di violenza e non essere (ancora!) stato scoperto.
- Potrei perdere il controllo delle mie facoltà e comportarmi in modo violento
- Guardare immagini violente mi farà impazzire.
- Devo essere certo di non fare del male e di non avere nulla in comune con le persone che fanno del male.
- Non sono sicuro di odiare sempre quei pensieri e semmai, delle volte, dovessero piacermi, vuol dire che sono un mostro.
Questi pensieri sono fonte di una sofferenza enorme per chi se li vede recapitare nella testa ininterrottamente. Eppure, a voler ben vedere, c’è qualcosa di veramente singolare in tutti loro… Quale è la cosa veramente bizzarra che accomuna tutti questi pensieri?
Che li facciamo tutti!!
A chi non è mai capitato di pensare di fare una follia, di poter diventare pazzo, di buttarsi dal balcone, di commettere una strage, di impazzire… e via dicendo?
Sono pensieri ordinari, che passano nella testa di chiunque e che non significano assolutamente niente! Se tutti coloro che hanno avuto uno di questi pensieri avesse poi veramente messo in pratica quel pensiero, molto probabilmente l’umanità si sarebbe già estinta (non scherzo)
Gestire i pensieri aggressivi ossessivi: la “paura” che i pensieri si avverino
Un aspetto che secondo me è molto importante delle descrizioni dei vari tipi di ossessioni aggressive è che sono tutte introdotte dalla parola “paura”. Paura che possa accadere quello, paura che possa accadere quello… paura che i propri pensieri si possano in qualche modo avverare.
Questo è certamente uno degli aspetti chiave di ogni forma di Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Quando tuttavia si superano le primissime fasi del Doc (quelle del panico vero e proprio) e si comincia a percepire chiaramente che il contenuto dei propri pensieri ossessivi non è reale, comincia ad apparire evidente l’assurdità e la ripetitività di questi pensieri che sono totalmente contrari alla nostra indole ed alla nostra Natura più profonda.
Nonostante questo, il meccanismo del DOC farà si che sia sempre presente il dubbio: “e se invece fosse reale? E se lo volessi davvero?”. La paura che in qualche modo il pensiero possa essere reale è talmente forte che blocca ogni tentativo di emanciparsi dal giogo dei pensieri. Ed è proprio questo che blocca la maggior parte di chi è intrappolato nel labirinto dei pensieri ossessivi.
La paura che in qualche modo il pensiero possa essere reale è talmente forte che blocca ogni tentativo di emanciparsi dal giogo dei pensieri stessi
Quello che infatti chi soffre di Doc non riesce proprio a comprendere, è che è proprio la presenza di emozioni fortemente negative di ansia, terrore, disgusto, a rendere irreale la possibilità che quei pensieri vengano messi in pratica.
Così chi soffre di Doc aggressivo vedendo un coltello potrebbe essere “shockato” dal vedere nella sua mente l’immagine di lui che usa il coltello per ferire un parente, prendere questo pensiero come “una possibile realtà” e mettere in atto tutta una serie di reazioni a catena volte a prevenire il verificarsi di tale malaugurata possibilità. E non riesce a comprendere che:
- Pensieri di questo tipo vengono a tutti. Fa parte della natura bizzarra della mente e non ci possiamo fare niente, se non accettare la loro presenza.
- Il fatto che questi pensieri creino terrore è esattamente il segno che non vogliamo farli.
- Chi compie veramente azioni violente non ha il terrore di farle, le fa e basta. Senza ansia, senza dubbi, senza paranoie.
- Fare cattivi pensieri non significa essere cattive persone.
- Passano i giorni, le settimane, i mesi, e le proprie peggiori paure non si realizzano mai (e non certo perché ci stiamo particolarmente attenti, ma perché sono solo paure esagerate e non fatti)
- Il problema non stà nella presenza del pensiero ma nella falsa credenza che il pensiero possa divenire reale contro la nostra volontà.
Il problema non stà nella presenza del pensiero ma nella falsa credenza che il pensiero possa divenire reale contro la nostra volontà.
Così chi soffre di ossessioni aggressive non riesce a rendersi conto che saranno proprio i rituali messi in atto per prevenire eventi catastrofici a favorire il ritorno dei pensieri con maggior vigore e aumentata frequenza.
Infatti, nel momento in cui mettiamo in pratica una compulsione, diciamo implicitamente al nostro cervello che quel pensiero è effettivamente un problema di cui dobbiamo occuparci, innescando così il cortocircuito di cui abbiamo parlato negli articoli sui pensieri ossessivi e le compulsioni.
Compulsioni tipiche del Doc aggressivo
Alla base di tutti gli inganni innescati dal DOC vi è il terrore che resistere alle compulsioni farà si che le nostre paure diventino realtà. Ovvero: se non faccio il rituale il pensiero diventerà reale. Questa è proprio una grande stronz… ehm un grande inganno perpetuato dall’ansia. La realtà è che il DOC sopravvive con le compulsioni e si farà strada nel nostro senso di decoro con urla e calci per ottenere ciò che gli serve per sopravvivere.
Il pensiero che se non faccio il rituale il pensiero diventerà reale è proprio una grande stronz… ehm un grande inganno perpetuato dall’ansia
Ripetiamolo perchè un concetto importante. Il DOC sopravvive con le compulsioni e farà qualsiasi cosa per ottenere ciò che gli serve per sopravvivere. Quindi farà di tutto per farci compulsare.
Ma quali sono le compulsioni tipiche in chi soffre di ossessioni aggressive?
- Evitare ogni oggetto o immagine che possa scatenare pensieri violenti (ad esempio: coltelli, il notiziario, la pubblicità violenta, film horror ecc…). Ciò include anche nascondere oggetti o metterli sotto chiave per paura che trovandoceli intorno possano farci diventare pericolosi.
- Controllare che a causa del nostro comportamento non sia stato arrecato alcun danno (ad esempio, ripercorrere un itinerario per essere sicuri di non aver investito qualcuno o controllare la presenza di eventuali segni sul proprio corpo che indichino il coinvolgimento in una lotta) o controllare che ci siano prove di un evento temuto (ad esempio, controllare in rete che non ci siano notizie riguardanti un evento temuto).
- Revisionare mentalmente gli eventi per accertarsi che non sia stato fatto danno o che non si abbia avuto intenzione di fare danno.
- Neutralizzare le ossessioni cercando di sostituirle con dei pensieri “buoni” (per esempio la preghiera compulsiva).
- Confessare i propri pensieri per essere sicuri che la persona che ascolta la nostra confessione sappia quello che è successo nella nostra testa e possa prendere una "migliore e consapevole" decisione sullo stare con noi o meno (situazione particolarmente comune nel DOC da Relazione).
- Andare in cerca di rassicurazioni (ad esempio, manipolare gli altri per sentirsi dire che non fareste mai del male a qualcuno o andare in cerca di persone che hanno arrecato un danno e sottolineare le differenze tra di loro e voi).
- Compulsioni magiche/o di tipo superstizioso (ad esempio, ripetere "determinati" numeri per scongiurare un danno, tamburellare, cantilenare o altre forme di comportamento fisico o mentale messo in atto allo scopo di proteggervi dalla realizzazione dei pensieri negativi).
Questa è solo una lista breve delle compulsioni tipiche del doc aggressivo.
Come già descritto nell’ebook gratuito sul Doc, chi non soffre di questo particolare tipo di Doc non potrà che stupirsi di fronte alla manifesta “assurdità” di alcuni schemi di pensiero. Eppure non saprà sottrarsi a sua volta dalle compulsioni, ugualmente assurde, tipiche del suo particolare caso di Doc.
Il fatto è che il Disturbo Ossessivo Compulsivo colpisce i lati più importanti della nostra personalità rivoltandoceli contro. Così nelle ossessioni aggressive si presenta spesso con immagini di azioni terribili contro le persone care, proprio perché è il peggio che si possa immaginare e perché si tiene molto a quelle persone.
Ossessioni aggressive: come liberarsene
Ho avuto anche io il Doc aggressivo (ebbene si li ho avuti quasi tutti 😀 ). Poche settimane dopo lo scoppio del mio Disturbo Ossessivo Compulsivo, mentre stavo precipitando nel vortice delle ossessioni, ho avuto un pensiero molto forte, venuto dal nulla, nel quale mi vedevo uccidere la mia compagna con un coltello affilato. Ne è seguito il consueto picco d’ansia e da lì è partita l’ennesima filippica:
- “O mio Dio e se diventassi pazzo?”
- “Come faccio ad essere sicuro di non essere colto da un raptus?”
- “Se lo ho pensato, allora potrei farlo….”
- Ecc… ecc…
La cosa è durata diversi giorni, fino a quando ho cominciato a guarire, mi sono convinto che erano assurdità e gradualmente l’emergenza è rientrata (dopotutto era un Doc “secondario”).
Quello che però vorrei farti capire è che periodicamente ho ancora questi tipi di pensieri. Come più volte ho pensato di investire volontariamente qualcuno. O di fare cose tremende. O di minacciare un amico in modo serio.
Non sono pensieri piacevoli ovviamente, ma capitano.
So però che i pensieri sono pensieri e non sono fatti. So che mentre nel mondo della mente non c’è limite al numero di cose terribili che POTREI fare, nel mondo della realtà non FAREI mai cose simili.
mentre nel mondo della mente non c’è limite al numero di cose terribili che POTREI fare, nel mondo della realtà non FAREI mai cose simili.
E so che questi pensieri sono normali per qualunque essere umano sulla faccia della Terra. Anche per il più buono e santo che ci sia. Di conseguenza, lascio scorrere questi pensieri violenti e loro, semplicemente passano. Ovviamente questo risultato non si raggiunge in un giorno… però si raggiunge. Con costanza e disciplina (ed il giusto percorso).
Fammi sapere che cosa ne pensi nei commenti qui in basso!