Nell’articolo precedente abbiamo approcciato il concetto di consapevolezza e di come essa sia fondamentale per il percorso verso l’uscita dal DOC e l’inizio di una vita vissuta serenamente, pienamente ed in linea con i propri sogni.
La consapevolezza è un concetto così importante che i popoli d’Oriente hanno fondato su di essa alcune delle filosofie che hanno cambiato la storia del Mondo (basti considerare il Buddhismo ed il Taoismo, due delle religioni più diffuse sul pianeta).
La consapevolezza è la capacità di osservare e comprendere la realtà per come è veramente, al di là dei nostri schemi mentali, pregiudizi e punti di vista. Essa è una facoltà del cervello che trascende la razionalità.
Và oltre…
E ci consente di vedere la Mente Razionale mentre lavora.
Siccome i pensieri ossessivi nascono nella Mente Razionale, poter andare oltre significa avere la possibilità di depotenziare le ossessioni alla base.
Tutto bellissimo a parole vero?
Noi Occidentali però abbiamo bisogno di “praticità”.
Ecco perché stò per spiegarti alcuni concetti ed esercizi attraverso i quali potrai cominciare ad esercitare la tua consapevolezza nella vita di tutti i giorni, per vincere le ossessioni e dir loro addio in modo stabile.
Per farlo ti parlerò dei 3 più importanti tipi di consapevolezza:
- Consapevolezza Emotiva
- Consapevolezza Comportamentale
- Consapevolezza Spirituale
In questo articolo ci concentreremo sulla Consapevolezza Emotiva, per non mettere troppa carne al fuoco.
L’intelligenza emotiva
Avere consapevolezza emotiva significa conoscere tutto lo spettro delle emozioni possibili e saper scegliere quelle che ci sono più consone. E’ una capacità fondamentale, perché le emozioni sono il sale nella vita… i colori con i quali è dipinto il grande disegno dell’esistenza.
Ovviamente non sono io ad aver inventato questi concetti.
L’importanza della gestione delle emozioni infatti è “esplosa” in Occidente nel 1995 in seguito alla pubblicazione di “Intelligenza Emotiva”, un libro scritto da Daniel Goleman, noto psicologo americano molto famoso ed acclamato, che ha collaborato negli anni con molte personalità influenti tra le quali il Dalai Lama.
Nel libro l’autore afferma che la conoscenza di sé, la persistenza e l'empatia sono elementi intrinseci dell'intelligenza umana, e sono quelli che probabilmente influenzano maggiormente la vita dell'uomo.
“Abbiamo due menti, una che pensa, l’altra che sente.
Queste due modalità della conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono per costruire la nostra vita mentale.”
DANIEL GOLEMAN
La cosa sorprendente è che tutti i test volti a misurare l’intelligenza di una persona, ancora oggi, vertono essenzialmente sul quoziente intellettivo (QI), ovvero sulla capacità di elaborazione logica e razionale (di cui noi docker siamo veramente CAMPIONI)…
…mentre finalmente ora scopriamo che per godersi la vita ci vuole altro!
“Le persone competenti sul piano emozionale si trovano avvantaggiate in tutti i campi della vita, sia nelle relazioni intime che in quelle lavorative.”
DANIEL GOLEMAN
Tra l’altro finalmente si spiega perché chi fa carriera non è necessariamente più bravo colto, preciso, puntuale ed intelligente degli altri. Molto più probabilmente ha una ottima capacità di gestire le emozioni proprie ed altrui.
“Va bene Lucio ma ancora non ho capito cosa c’entra tutto questo con il DOC…”
Pazienta ancora un attimo, tra poco te lo spiego.
Come si aumenta l’intelligenza emotiva?
Se avere un’alta intelligenza emotiva permette tutti questi benefici, come si fa ad aumentarla? E soprattutto… è possibile aumentarla?
La buona notizia è che si… è possibile aumentarla. Per mezzo della consapevolezza emotiva!
“La consapevolezza emotiva – in altre parole la capacità di riconoscere una emozione nel momento in cui si presenta – è la chiave di volta dell’intelligenza emotiva”
DANIEL GOLEMAN
La capacità di riconoscere una emozione nel momento in cui si presenta. Ecco la chiave di volta… ecco la consapevolezza!
Per aumentare l’intelligenza emotiva e godere dei suoi effetti positivi bisogna coltivare la capacità di riconoscere le emozioni nel momento in cui si presentano, scegliendo poi di volta in volta quali gestire, quali lasciare scorrere, quali sopportare e di quali godere.
Se siamo in grado di riconoscere le emozioni possiamo poi decidere come gestirle.
Comprendi la potenza di questa capacità?
Significherebbe per esempio accorgersi che stà arrivando l’ansia (o il fastidio, il senso di colpa, la vergogna, la rabbia) e decidere consapevolmente di non farsi trasportare da essa.
Oppure riconoscere la gioia, la serenità, l’affetto, la pace, l’amore… e quindi decidere di indugiare in esse, senza il timore che cessino, godendosi attimo per attimo tutte le sfumature di ogni emozioni positiva.
O ancora saper indurre in sé stessi l’ottimismo, la determinazione, la grinta, l’energia necessaria a superare un problema.
Non mi sembra male…
Il controllo delle emozioni nel Disturbo Ossessivo Compulsivo
Se hai seguito il ragionamento fin qui, dovresti aver intuito una cosa fondamentale: la consapevolezza emotiva di chi soffre di Doc è proprio bassa…
Infatti il docker non solo non è in grado di riconoscere le emozioni, ma le teme. E le teme fondamentalmente per un motivo: perché sa di non poterle controllare. Il campo di battaglia dell’ansioso è la razionalità, il pensiero logico, l’elaborazione mentale. Le emozioni invece sono fisiche, innate, istintive.
Chi soffre di Doc teme le emozioni perché sa di non poterle controllare
Ma purtroppo se temiamo le emozioni, per paura di non poterle controllare, iniziamo a vivere la vita in un solo modo: in fuga.
Ed il risultato è prevedibilmente uno: ANSIA.
L’ansia è in assoluto l’emozione più presente e costante nella vita di chi soffre di Disturbo Ossessivo. Ed è originata fondamentalmente da un grande equivoco: la convinzione che le emozioni possano essere controllate a comando.
Purtroppo non è così… le emozioni non possono essere controllate… possono solo essere vissute.
Le emozioni non possono essere controllate. Possono solo essere vissute.
Controllo o gestione delle emozioni?
“Lucio scusa… ma fino ad un attimo fa dicevi che era possibile controllare le emozioni… non lasciarsi trasportare… indurre… indugiare… ora perché dici che invece non si può?”
Te lo spiego subito. Il punto è chiarire la differenza tra:
- la gestione delle emozioni di una persona con alta consapevolezza emotiva
- i tentativi di controllo di chi ha il DOC
La prima si basa fondamentalmente su:
- Capacità di riconoscere le emozioni e le cause del loro insorgere
- Accettazione e accoglimento dell’emozione
- Decisione consapevole sul miglior atteggiamento da adottare (per esempio distacco o partecipazione)
La seconda invece funziona più o meno così:
- Controllo ossessivo per capire quanto come l’emozione si discosta da quello che dovremmo sentire “secondo noi”
- Tentativo disperato di induzione dell’emozione “che dobbiamo sentire” altrimenti vuol dire che…
- Panico conseguente alla consapevolezza di non poter esercitare un controllo coercitivo sull’emozione.
Comprendi la differenza?
Le emozioni sono presenti e vengono vissute in entrambi i casi. Ma cambia l’atteggiamento interiore verso di esse.
Nel primo caso abbiamo
consapevolezza -> accettazione -> scelta del migliore atteggiamento
Nel secondo caso invece:
controllo -> forzatura –> panico
Lo ripeto perché è importante. Le emozioni non si possono mai controllare. Quello che si può controllare è come comportarsi in seguito alla loro presenza.
Le emozioni non si possono mai controllare. Quello che si può controllare è come comportarsi in seguito alla loro presenza
In effetti, alla fine del primo esempio abbiamo ottenuto l’autocontrollo. Alla fine del secondo la perdita totale di controllo.
Alcuni esempi di mala-gestione delle emozioni nel DOC
Riassumendo, ogni tentativo di controllo eccessivo si tramuta automaticamente in uno sforzo ed in una tensione che finisce per auto-sabotarci. Trasformando di fatto questa energia in ansia (le emozioni sono energia).
Così invece di essere percettivi ed empatici nei confronti della realtà circostante, di noi stessi e degli altri, ci chiudiamo dentro un’armatura di razionalità soffocante e ci concentriamo solo su noi stessi, sul nostro disagio e su quel dialogo interno che se già è deleterio per le persone normali, diventa veramente auto-distruttivo per chi soffre di DOC.
Nel DOC infatti l’ansia diventa talmente forte che addirittura riesce a distorcere ogni altra emozione rivoltandola contro di noi.
L’ansia sovrasta ogni altra emozione e ci paralizza!
Facciamo un esempio:
Soggetti:
- Giacomo: Persona con alta consapevolezza emozionale
- Antonio: Persona affetta da Doc Ipocondriaco con bassa consapevolezza emozionale
Evento:
Dolore al pettorale alto sinistro
Reazioni:
- Giacomo
- sente un dolore al pettorale sinistro, in alto, proprio dove parte il braccio. Un pensiero si forma nella mente: Infarto! Sente contrarsi lo stomaco ed avverte immediatamente il picco d’ansia.
- Accetta l’ansia senza contrastarla. E’ consapevole che l’emozione stà per scatenare massicce dosi di PENSIERO, volte a trovare rapidamente soluzioni ad un problema che per ora è solo ipotetico.
- Decide consapevolmente di lasciar andare ogni tentativo di controllo. La probabilità che sia infarto è estremamente bassa. In ogni caso se veramente sarà infarto se ne accorgerà. Perciò decide consapevolmente di non alimentare il pensiero con le proprie preoccupazioni a meno che non ci siano evidenti segni di peggioramento.
- Dopo 1 minuto la fitta è passata. Era un dolore intercostale.
- Ripresa delle normali attività
- Antonio
- sente un dolore al pettorale sinistro, in alto, proprio dove parte il braccio. Un pensiero si forma nella mente: Infarto! Sente un dolore allo stomaco ed il fiato corto. Non è possibile.. il suo peggiore incubo che si realizza…
- Tenta di razionalizzare per far diminuire l’ansia. Forse non è infarto… o forse si? Come faccio ad esserne sicuro? Ora chiamo il mio dottore… anche se lo ho chiamato pure ieri… ma cosa devo fare? Chiamo un’ambulanza
- Devo resistere. Devo stare bene!! Oddio mi tremano le gambe… non riesco a stare in piedi… sto morendo… aiuto!
- Dopo 10 minuti l’attacco di panico è passato. Alla fine non era un infarto… meno male… Però quel semi-svenimento cosa sarà stato???
- E se fosse un problema al cervello?
Purtroppo chi soffre di Doc si porta dietro per ore, giorni e settimane ciò che una persona con alta consapevolezza emotiva risolve in 1 minuto. E’ così per tutti i tipi di Doc e alla base di tutto c’è sempre l’ansia.
Così…
- un uomo che soffre di DOC omosessuale e vede una bella donna, invece di sentire eccitazione proverà ansia…
- una donna che soffre di DOC da relazione invece di lasciarsi trasportare dalla passione per il suo amato sentirà ansia…
- una mamma che soffre di DOC aggressivo invece di sentire affetto per i suoi bambini sentirà ansia…
- un fobico sociale che sia in mezzo agli amici di una vita, invece di lasciarsi trasportare dall'entusiasmo, sarà in ansia…
L’ansia nel DOC è come una palude che copre e sovrasta tutte le altre emozioni, imprigionandoci in una vita fatta di un solo colore ed impedendoci di godere della nostra spontaneità e della gioia del contatto con noi stessi e con gli altri.
E tutto ciò è causato, in buona parte, dal nostro bisogno di controllo…
Come sviluppare la consapevolezza emotiva per vincere le ossessioni?
La prima cosa da fare per aumentare la nostra consapevolezza emotiva è certamente quella di diminuire il nostro stato di ansia.
Ora… risolvere l’ansia per sempre è un obiettivo molto grosso (ma si può fare 😉 ) e che va ben oltre le possibilità di un singolo articolo…
Però qualcosa di immediato si può fare:
- imparare a conoscere i suoi sintomi dentro di noi
- prendere consapevolezza della sua presenza ogni volta che si manifesta
- accettarla senza combatterla.
Questo è esattamente il modo migliore per iniziare ad allenare la consapevolezza emotiva.
ESERCIZIO: Riconoscere l’ansia
Il pre-requisito di questo esercizio è quello di avere una buona pratica con l’esercizio 2 dell’ebook sul DOC. Soprattutto se sei all’inizio dovresti farlo spesso e senza stancarti mai. Infatti l’esercizio è molto semplice e può sembrare banale… ma non è la qualità dell’esercizio che importa quanto la costanza con cui lo si mette in pratica. 😉
Puoi aiutarti tenendo traccia di ogni episodio di ansia su un taccuino o sul tuo cellulare.
ESERCIZIO: Riconoscere il controllo
Una volta che hai imparato a riconoscere l’ansia ogni volta che appare, fai questo step successivo.
Quando avverti i sintomi dell’ansia chiediti: che cosa stò cercando di controllare?
Scrivi tutto sul tuo diario.
Conclusione
Eccoci alla fine di questo prima dei 3 articoli di approfondimento sulla consapevolezza. Mi piacere sapere che ne pensi. Hai compreso la differenza tra controllo e gestione? Come pensi che sia la tua consapevolezza emotiva?
Scrivi la tua esperienza nei commenti qui sotto!
Caro Lucio!
Questo è uno degli articoli più belli, e direi il primo non di carattere generale, ma molto più mirato!
Quando dici: “le teme fondamentalmente per un motivo: perché sa di non poterle controllare. Il campo di battaglia dell’ansioso è la razionalità, il pensiero logico, l’elaborazione mentale. Le emozioni invece sono fisiche, innate, istintive.” io credo sia una pietra miliare dei problemi di ansia. Siamo così condizionati dalle nostre credenze e schemi mentali che vorremmo sapere ogni singolo istante cosa dovremmo provare.
Porto la mia testimonianza. Dopo una vita a combattere varie forme di ansia, giungo al termine del percorso universitario in cui mi sento “finalmente libero da inutili preoccupazioni!”, comincio a non rispondere alle paure mentali, comincio a riconoscere l’ansia ecc. Ma mi portavo sempre appresso un’ansia di fondo, una sensazione di “non scavare dentro di te, perché altrimenti scoprirai che le tue paure sono vere!”. Ora ho capito perché me la portavo, perché credevo che distrarsi e non rispondere alle domande che si propinavano nella mente fosse utile per il momento ma poi questi problemi sarebbero risorti. Infatti quando è che stavo male? Quando potevo godermi il relax! quando potevo stare senza far niente! Non avendo in quel tempo appreso che invece ciò che inconsapevolmente facevo era proprio la strada per liberarmi dalle paure! Ci ero riuscito, lo dico sul serio, finchè ho detto basta, voglio eliminare l’ansia di fondo e “affronterò i miei pensieri! E risponderò alle loro insinuazioni, adesso mi sento abbastanza forte!”. Non vi dico, non solo è tornata l’ansia come quando avevo 10 anni, ma praticamente è peggiorata provocandomi paure insignificanti e attacchi di panico! L’avessi saputo prima, avrei trattato quel dubbio di fondo semplicemente come tutti gli altri dubbi, donandogli 1 minuto del mio tempo e non dandogli importanza!!!
Ricordo che prima dicevo a me stesso “ecco l’ansia, ok, vai, fai ciò che vuoi non mi interessa io vado avanti!” e poco alla volta, esperienza dopo esperienza, questa passava. Ma non è che passavano i pensieri, io veramente non provavo più alcun timore. E questa è la vittoria vera, non quella razionale, se la vittoria è razionale l’ansia sfoga da qualche altra parte che meno ce l’aspettiamo!
È proprio vero che temiamo le paure, in particolare ho scoperto che temo (stranamente) di provare belle sensazioni, perché quando poi le provo subito finiscono e ripartono pensieri negativi… allora l’ansia mi ha fatto annullare quasi ogni emozione, nel tentativo di controllarle e “deviarle”. Sono proprio convinto e sicuro che nel mio caso è fondamentale imparare a godere del buono e del bello che c’è, delle vittorie, delle belle cose, senza preoccuparsi di come andrà e senza limitarsi continuamente…
Che ne dici Lucio??
grazie lucio entriamo proprio nel fulcro del problema! mi ritrovo molto nel post di leo, anche se penso di essere molto più em.. grande diciamo, ho postato più volte nei vari articoli specie i due che mi riguardano da vicino e tramite mail , in effetti il fatto dei colori mi ha colpito molto! cioè quando l’ansia copre tutto e tutto ruota intorno a te non vedi altro che quel colore e non riesci a goderti quelli che dovrebbero essere veri momenti di relax è veramente frustrante e ciò porta poi anche al senso di colpa, perchè in una situazione dove dovresti rilassarti(poi farò esempio) e magari sei con la tua compagna vivi il disagio ancora più forte! nel mio caso che lotto con 2 tipi di doc diciamo che il primo è meno forte che in passato, l’altro da relazione che mi stà procurando forti crisi di gelosia ossessiva con conseguente ansia e rabbia, al punto di costruire nella mente veri e propri film dove lei mi tradisce e io realizzo che quella è la cosa giusta!! fuga fuga fuga!! quando la consapevolezza magari grazie all esercizio del respiro torna, allora mi sento sfinito perchè quei film sono il doc non sono i miei desideri. vengo al presente il fatto di partire 10 giorni con lei mi procura più ansia che gioia delle meritate ferie lasciare tutte le mie maledette abitudini, tutto sotto controllo nò! riuscire a mollare la presa e goderci quello che meritiamo!!!! attimo x attimo io ci sto mettendo tutta la forza no la consapevolezza possibile! grazie x il blog lucio saluto a tutti
scusate dimenticavo la bassa autostima e la scarsa consapevolezza emotiva oltre ad un divorzio molto pesante mi hanno portato all’ ultimo doc con le crisi geloso/ossessive
Hai detto diverse cose molto importanti
Come hai già intuito, se c’è un DOVERE è impossibile che ci sia rilassamento 😉
Però devi anche sentirti orgoglioso perchè ti sei reso conto di essere stato trasportato dal film. Cosa di cui prima non ti rendevi conto.
Ogni volta che ti accorgerai di essere catturato dal film mentale, avrai fatto un passo avanti verso la consapevolezza.
Sai quale è il segreto? Fregarsene…
Riuscirò a rilassarmi? Bene
Non riuscirò a rilassarmi? Bene lo stesso
😉
Grazie Lucio, sembrano risposte sensate, e invece sono molto di più! Se riusciamo ad andare contro tendenza! Un saluto
Bravissimo!!!
Non è per niente strano, tutti noi vorremmo che i momenti belli non finissero mai… e così facendo automaticamente ce li roviniamo.
Pensa a quando andiamo in ferie. Ferie che magari abbiamo aspettato per mesi e mesi…
E poi succede che quando arrivi a metà del periodo di ferie cominci a disperarti perchè “le vacanze stanno per finire…”
Così, invece di goderti le ferie fino all’ultimo momento, rimanendo nella realtà delle ferie, cominci a pensare a quello che ti aspetta al rientro, di fatto rovinandoti metà della vacanza…
Bravo. Ed avrai raggiunto il massimo quando saprai godere anche dei momenti brutti 😉
Per il potere di S. Cipriano e delle 3 anime che lo affiancano
(*** inteso come vigilano),
_______________venga adesso in ( ***inteso come dentro di) me.
Fa arrivare ______________a me strisciando, innamorato, pieno d’amore,
di desiderio e fa che mi chieda perdono se mi ha mentito,
fa che mi chieda in fidanzamento e dopo in matrimonio,
il più rapidamente possibile.
San Cipriano tu che hai il potere fa che dimentichi e lasci in un colpo solo
qualunque moglie o donna o ragazze che abbia in testa e si dichiari a me
in modo che tutti lo sappiano. San Cipriano allontana da ________________
qualunque donna o ragazza e che io possa averlo in ogni momento da oggi e ora,
che lui desideri stare al mio fianco, che abbia la sicurezza che io sia
la donna perfetta per lui. Che _____________ non possa vivere
né stare tranquillo senza di me
e che ______________ abbia sempre sempre sempre
la mia immagine nella sua mente
nel suo cuore nella sua anima.
Ovunque esso sia e con chiunque il suo pensiero sarà per me.
e coricandosi mi dovrà sognare e al risveglio pensi a me, non dovrà mangiare
ma pensare a me, dovrà pensarmi in tutti i momenti della sua vita.
Che mi possa amare veramente, sentire il mio odore, toccarmi con amore,
che ___________ voglia abbracciarmi, baciarmi, affiancarmi, proteggermi,
amarmi 24 ore al giorno ogni giorno, in modo che anche io possa amarlo
e che lui senta piacere anche solo sentendo la mia voce. San Cipriano
fa che _____________ senta un desiderio di me fuori dal normale,
come mai per nessun’altra persona donna ragazza sente e sentirà.
Che voglia giacere solo con me e che abbia solo desiderio per me,
che il suo corpo la sua mente i suoi pensieri il suo cuore il suo amore
la sua anima tutti i suoi sentimenti appartengano solo a me soltanto a me
e che abbia pace pace solo con me.
Ti ringrazio San Cipriano per questo lavoro che farai per me e ti offro
la divulgazione del tuo nome come ricompensa
per aver addomesticato completamente in tutti i suoi sentimenti ___________
e averlo fatto innamorare di me,
facendolo diventare carino, fedele e pieno di desiderio per me.
così è così sarà così sia.
Pregare per tre giorni e divulgare in tre posti diversi.
Dovete avere fede!
continua su: http://www.robadadonne.it/103278/orazione-san-cipriano-far-ritornare-lamore-perduto/#ixzz4HX8YKZkP
Roba da Donne
grazie Lucio! articolo molto interessante soprattutto perché il soffro di doc ipocondriaco e mi è servito molto!
Mi fà molto piacere 🙂
Articolo bellissimo e che va alla base del problema secondo me, il migliore che ho letto.
Complimenti per il blog
Grazie per il tuo commento!
Ciao, credo di rientrare in pieno nella descrizione dell’articolo, anche se non ho ancora capito se trattasi di DOC oppure ansia concentratissima che mi manda fuori controllo ed in balia di mille pensieri. Il fatto è che ormai, da un po’ di anni, per me l’ansia è diventata uno spauracchio e memore delle esperienze passata più volte e più volte,quando si affaccia nella mia vita faccio veramente fatica ad accettarla per davvero, diciamo che la “accetticchio” a seconda del grado di stress poi mi travolge o meno… e li entro in una spirale senza apparente uscita di paure prevalentemente legate alla perdita di controllo mentale… qual’è, secondo te, il passo concreto che dovrei fare? perché a parole me l’ho metto come comportamento ma poi… grazie anche al tuo blog ho recentemente intrapreso la pratica del Mindfullness e la meditazione mi pare che mi stia aiutando, speriamo…. Grazie di cuore e ottimo articolo come sempre…..
Beh così a naso direi che sarebbe molto utile che tu impari a gestire il tuo grado di stress.
Lo stress è sicuramente una delle basi dell’ansia.
Ciao Lucio,
io soffro di doc da relazione e piano piano ne sto uscendo, ma sento che i passi sono ancora molti, anche perché l’ansia ha profonde radici da estirpare e si appiglia a tutto.
Parecchie sono le volte in cui guardo il mio ragazzo e mi sale l’ansia. Questo semplicemente perché mi aspetto di provare sempre sentimenti forti, ma non è così.
So che è amore perché quando lo vedo avverto anche felicità oltre che all’ansia e mi manca quando non stiamo insieme (o meglio sento che mi manca qualcosa di bello).
Però questa ansia non mi lascia in pace e si ripropone sempre.
Il problema è che questo meccanismo si è così radicato in me che l’ansia compare automaticamente e mi fa mettere in dubbio tutto. Ora sono alla fase in cui penso che i miei gesti nei suoi confronti non esprimano abbastanza amore quindi significa che lo amo meno (si appliglia a tutto, appunto).
Allora mi chiedo, se nel momento in cui guardo il mio ragazzo e sento ansia, se mi ripeto: “Elena anche se non senti quello che vorresti sentire, non vuol dire che non ci sia”.
Bada che sono stata molto attenta nell’utilizzo delle parole, mi sono vista bene dal dire “provare nulla”, “provare quello che vorresti” perché avvallano solo la tesi che l’ansia, e il doc, vogliono portarmi a sostenere.
Allora ti chiedo è questa una compulsione o un inizio di presa di consapevolezza?
Entrambe.
C’è la consapevolezza dei meccanismi del DOC, ma anche un tentativo di auto-rassicurarti.
E’ un tentativo intelligente, perchè non è forzato e te lo sei costruito in modo consapevole.
Diciamo che la strada è giusta, ma l’ideale sarebbe evitare ogni rassicurazione.
Finchè cerchi di rassicurarti, dai il consenso ai dubbi.
Questo è un meccanismo veramente diabolico del DOC che purtroppo non comprende quasi nessuno.
Quindi non devi dire neanche
Quindi nel caso di Elena non devi neanche dire a te stesso “è un’ossessione” ma semplicemente lasciare scorrere e andare avanti come se quella senzazione/pensiero non ci fosse
beh saprai anche tu che l’ossessivo, in genere, rimane un pò indietro NELL’ESPRESSIONE quindi nella PERCEZIONE delle proprie emozioni, specialmente quelle più profonde. Ma soprattutto posta la differenza tra innamoramento e amore, cioè la sua evoluzione, il DOC da relazione ne beneficia moltissimo
Bellissimo articolo ….lo leggerò spesso … visto che ancora non riesco ad avere consapevolezza del DOC
Grazie
🙂
Ciao Lucio, quando nell’esercizio dici di non combattere l’ansia e accettarla, intendi che neanche si devono fare concentrazioni sul respiro, o in generale respirazioni per calmarla? Ma farla scorrere con tutti suoi pro e contro, per averne meno timore e non depotenziarla?
Naturalmente il NON è un errore
Ciao Gilles,
concentrarsi sul respiro è un buon modo per gestire le situazioni d’ansia.
PEr diversi motivi:
– innanzitutto significa che prendi consapevolezza che c’è l’ansia
– decidi di non lasciarti prendere dal panico ma invece accetti l’ansia (non la combatti)
– fai qualcosa di intelligente per gestire lo sbilanciamento emotivo
Un pò come fà Giacomo nel Doc ipocondriaco decritto nell’articolo.
Ricevuto!
Ciao Lucio, grazie per questo prezioso articolo che è la base di tutto. complimenti x il blog e grazie di aver creato questo spazio per noi “DOCKER” che ci aiuta a non sentirci soli
A presto 🙂
Grazie a te per il tuo commento 🙂
semplicemente geniale…
Grazie Alberto 🙂
Lucio. Come ti ponevi riguardo alle domande e ai dubbi esistenziali???
In che senso?
Fammi qualche esempio
A volte, mi sento abbastanza confuso ed è come se provassi un fastidio tremendo al fatto che in questa vita non ci sono certezze e ci sono dubbi ai quali non sapremo mai rispondere… A volte passa e dico a me stesso “vabbè chissene, mi godo questo poi si vede”, altre volte ho la paura tremenda di fare tutto senza senso e di non sapere cosa lascio dopo questo passaggio sulla Terra…
Insomma le classiche domande, chi siamo?, da dove veniamo? Tutti i perchè ai quali non c’è risposta insomma…
ti capitava in momenti di confusione? Come ti ponevi? Questo in particolare ti chiedevo, una curiosità mia
Queste sono domande che si fanno tutti… e per le quali la risposta non esiste.
O meglio, vi sono infinite risposte ma non sapremo mai quale è quella giusta.
Anche per questo motivo sono nate le Religioni…
Tu come stai messo a Fede?
Sono sempre stato molto cattolico e convinto di esserlo… ma l’ansia ha mandato tutto in crisi… insomma non sono un bambino so che la Fede è un dono e che effettivamente un mistero e un dubbio ci sta comunque… ma non so perché improvvisamente ho cominciato a dubitare di tutto e sicuramente a causa dell’ansia e quindi a volte ci sto male due volte praticamente… lascerò correre anche questo consapevole che Dio risponde sempre e solo nel silenzio… é li che se nom forzi arrivano le risposte e le convinzioni… il fatto è che è come se volessi sempre tentare di scavare razionalmente anche se so che è inutile e mi faccio male…
Bravo!
In queste frasi
c’è tutto ciò che serve.
Ciao Leo, capita anche a me di essere assalito da questi dubbi esistenziali, specialmente in momenti di ansia e questi pensieri non fanno altro che andare a rinforzare l’ansia stessa, a differenza tua io non sono religioso ma nutro, paradossalmente dopo essere caduto nelle spirali dell’ansia anni fa, una profonda spiritualità, forse l’ansia in questo caso può essere vista anche in modo positivo come liberazione dai dogmi e la spinta ad una sorta di “risveglio”? certo il rischio di farsi sopraffare è presente e forse qui entra in gioco la consapevolezza di cui tratta l’articolo.. non so, se ti va dimmi cosa ne pensi?
Non credo sai… Perché fondamentalmente ritengo che chi non ha Fede è perché ancora non ci ha provato, ancora si mette da solo paletti e remore, è troppo “scientifico”… Io non credo che l’ansia possa farmi “risvegliare”, credo invece mi porti confusione, questo si.
E credo anche che siamo bombardati da questi messaggi (TV, internet, ecc) per cui ognuno vuole trasportarci da qualche parte, facendoci perdere il contatto con noi stessi… Io credevo e forse anche di più, anche prima di questa crisi, che ero più “scientifico e razionale” e meno “spirituale” di adesso… Posso dire che mi lascio andare più adesso alle emozioni che prima. Eppure senza l’ansia io non ho alcun dubbio che esista qualcosa aldilà che ci possa spiegare tutto. E, come dicevo prima, quando questo viene a mancare mi sento come soffocare e provo un senso di inutilità verso la vita. Ovviamente stringo e vado avanti, poi passa e mi sembra tutto chiaro. Il fatto è capire perché provo quest’ansia e secondo me è semplicemente perché adesso “da adulto”, non voglio provare ancora queste emozioni. Mentre prima le accettavo perché dicevo tra me e me “crescerò”. Appeno ho cominciato a non accettarlo più è partita la battaglia. La cosa che mi conforta è vedere come altre ossessioni sono già sparite appunto con la convinzione e consapevolezza che non sono reali ma soltanto ossessioni… Forse per me questa è la peggiore, credevo che altre fossero peggiori ma questa mi turba parecchio… Ma sono certo che passerà. L’errore credo sia sempre li, il voler provare determinate cose, invece di viverle e basta. Io mi rendo conto che non appena ho una cosa positiva, subito dopo mi scatta l’ansia e temo di perderla, di non meritarla… Forse adesso avrò maggiore consapevolezza della Fede, e proprio li l’intoppo mentale (ci vorrebbe un po’ di Svitol ☺) mi fa pensare “e se tutto ciò non fosse vero?!?!”. Capisci cosa intendevo? Se invece mi distacco un po’ da questi pensieri non ho più nessuna ansia perché è come se “fosse vero o no non mi interessa…”
A presto
Beh ma l’ansia può essere proprio il segno che hai troppa “razionalità”, che dovresti lasciar scorrere ed avere più “Fede”.
Quando parlo di Fede non mi riferisco ad una religione specifica, ma alla §Fiducia nel fatto che ogni cosa che ci capita ha un senso e serve per indicarci qualcosa di fondamentale per la nostra vita e per la nostra realizzazione.
Concordo.
La mia grave crisi di qualche anno fà ha abbracciato tutti gli aspetti della mia vita.
Ma più di tutto, analizzandola a posteriori, è stata proprio una crisi spirituale.
Bellissimo articolo!
🙂
Lucio, che articolo!
Ci stai donando delle preziosità di immenso valore.
Mi chiedo una cosa però: Il 98% della popolazione mondiale non sa nemmeno cos è la consapevolezza nelle sue forme. Il doc può essere una conseguenza di una poca consapevolezza e quindi troppa razionalità e controllo. Come mai io, persona con poca consapevolezza, ho il doc mentre Caio, anche egli con bassa consapevoleZza, riesce a vivere in maniera perlomeno libera da ansia e ossessioni la propria esistenza. Forse perché io a differenza di Caio mi porgo troppe domande e forse la mia zona confort è molto meno spaziosa di quella di Caio? Non do se ho reso idea. Il Caio a cui mi riferisco è la classica persona quadrata, razionale, che da una spiegazione a tutto e a tratti persino ottusa. Vedo che personaggi del genere vanno avanti nella vita, forse ignorando molto ma Nairobi si mettono in discussione e tu assicuro Chris di consapevolezza spirituale questi qua nn ne hanno nemmeno un granello.
Che ne dici?
Ciao Da,
hai fatto una domanda molto importante, alla quale non è facile rispondere brevemente.
Cerco di non fare un sermone.
La mancanza di consapevolezza è la causa di tutte le nevrosi.
Questo non lo dico io ma lo diceva già il Buddha 2500 anni fà.
Detto ciò, non tutti hanno gli stessi problemi, ma ti posso assicurare che ognuno, nella sua vita, ha la SUA croce da portare.
Per alcuni può essere più leggera, sono magari coloro che hanno avuto la fortuna di crescere in un ambiente familiare particolarmente “dotato”.
Per gli ansiosi e gli ossessivi è sicuramente più pesante.
Ma c’è anche chi stà peggio…
In ogni caso sappi che la stragrande maggioranza delle persone nella vita indossa una maschera, recita una parte adatta alla società.
Queste persone, magari proprio quelle che ti sembrano andare avanti nella vita, hanno anche loro il loro carico di sofferenza.
Solo che ancora non lo hanno compreso. Poi si arriva intorno ai 30 anni, e spesso il tappo comincia a saltare.
Infine, affinchè si sviluppi il Doc non è necessaria solo la mancanza di consapevolezza.
Ci sono cause e concause specifiche e ne parlerò proprio nel primo libro.
Sò che è una risposta parziale…
L’ansia è come una gabbia che non ti fa vivere il presente,che mentre fai una passeggiata o leggi un libro ti fa pensare a cosa succederà se “domani non faccio quella data cosa..”.L’ansia non ti fa vedere quello che di bello o d’importante stai facendo in quel momento ma ti proietta con i pensieri già al dopo.Io vivo controllando tutto oramai,sono quella che annota tutto,che tiene tutto in ordine,che ti trova fuori lo scontrino di una spesa fatta un anno fa.Sei come un computer mi dicono,hai una memoria ed un ordine incredibile(bella roba dico io!!).Io soffro di doc da controllo e pulizia e sinceramente,come ho già detto poco tempo fa a Lucio,ho un sogno:poter finalmente vivere nel disordine senza che mi prenda l’ansia,poter usare le mie cose senza avere il timore poi di riporle male nell’armadio o di rovinarle usandole.E’ la prima volta che lo dico apertamente,non uso borse,scarpe, vestiti,oggetti che normalmente tutti usano senza problemi per paura che si possano rovinare,anche un piccolo graffio poteva(e può ancora) procurarmi un forte attacco d’ansia (mi vergogno persino a scriverlo,ma è così purtroppo),così le mie cose rimangono tranquille in armadio,le evito proprio oramai ).Mi piacerebbe dimenticarmi almeno per un giorno della polvere che ogni giorno si forma (cosa normalissima),e smettere di lavarmi le mani appena tocco qualcosa,mi piacerebbe essere LIBERA!!!…Ora inizierò con la meditazione,leggendo a fondo tutti gli articoli di questo blog mi sono resa conto che solo cosi’posso farcela contro il doc(su di me farmaci e altre terapie non hanno funzionato) .Sono ottimista,ora so che ho un’arma che insieme alla mia volontà di uscirne mi aiuterà.E soprattutto non bisogna mai mollare!Gia leggendo gli articoli e mettendo in pratica i consigli che trovo e facendo gli esercizi comincio a notare dei miglioramenti!
Grazie ancora Lucio,sei l’unica persona che in tanti anni è riuscita a aiutarmi VERAMENTE!
Claudia, ti facci i miei complimenti per aver parlato delle tue paure.
E’ un altro piccolo passo sulla strada che conduce fuori dal DOC.
😉
Grazie per il tuo incoraggiamento Lucio!Pian pianino ce la farò,so di essere sulla strada giusta☺
Grazie per il tuo incoraggiamento Lucio!Pian pianino ce la farò,so di essere sulla strada giusta☺
P.S:l’anonima sono sempre io ✌
😉
Ciao Lucio
la consapevolezza di cui parli in questo articolo per caso ha a che fare anche con l’ esercizio di ABC previsto dalla terapia cognitivo comportamentale?Monitorare i propri pensieri e stati d’ animo al fine di averne maggiore consapevolezza appunto. Inoltre volevo sapere se parlerai in futuro anche dell a depersonalizzazione e derealizzazione come effetti possibili dell’ ansia.
Ciao, si in qualche modo si. Tutte le tecniche di psicoterapia non sono altro che esercizi per aumentare la consapevolezza.
Non credo che ne parlerò semplicemente perchè non conosco molto bene l’argomento. Se vuoi descrivermi quello che ti capita scrivimi.
Caro lucio, ti scrivo xk ancora una volta ho bisogno del tuo aiuto e l’aiuto di voi tutti. Io soffro da doc da relazione ed erano 15 giorni che le cose stavano andando meglio, non dico che i pensieri erano spariti ma stavo imparando a non soffermarmi più di tanto con alti e bassi… Oggi mi ritrovo in una ricaduta sto cadendo di nuovo nel baratto e nn voglio, mi sento ansiosa e sto credendo di nuovo a questi pensieri… Nn so forse per lo stress eccessivo in famiglia per via di mia nonna che sta male… Non so d’altronde anche prima di aver il doc ho avuto questi problemi in famiglia credo che siano proprio questi ad avermi portato al doc… Non scrivo questo per rassicurarmi ma lo scrivo per sfogarmi sento il bisogno di dirlo sto vivendo un periodo no da mesi…. Mia nonna che stava male la
Morte di mio nonno il doc… Mia nonna malata ecc un continuo stare male. Beh ció che più desidero è amare il mio fidanzato senza pensieri… So che devo ignorarli ma a volte non ci riesco, quindi potresti insegnarmi altri metodi per non ricadere nel baratro, voglio aumentare la consapevolezza del doc, voglio soffermarmi all’ossessività e non credere al contenuto, lucio voglio stare bene e voglio uscire dal doc… Qualche parte più profonda di me ha creato questa gabbia e io n voglio uscire, aiutami. Inutile scriverti ció che voglio perchè si evince dal testo. Inoltre vorrei dirti che ho individuato le mie compulsioni e le sto evitando e evito le rassicurazioni … Di sera faccio una pregheria e ripeto ció che desidero io mi chiedo se sto sbagliando o possa continuare a farle ?
E inoltre a volte sento dentro me una paura che mi frena … Mi sento frenata nell’amare.
Ciao Jessica, purtroppo il percorso è fatto anche di pesanti ricadute.
Queste spessissimo sono dovute allo stress…
Ci vuole pazienza e sangue freddo.
Riprendi a fare ciò che facevi qualndo le cose andavano meglio e resisti.
Presto pubblicherò delle guide molto conrete (gli ebook) con tanti esercizi e nozioni importanti.
Ma ci vorrà un pò di tempo…
Grazie lucio per tutto quello che fai aspetteró… Sono consapevole delle ricadute sono andata a rileggere i tuoi articoli per i pensieri ossessessivi così da non sbagliare e riprendere il percorso giusto. Ho coniato nella mia mente questa frase che vorrei ripetermi ogni volta che si presenta nella mie mente un pensiero che devo lasciare andare volto anche ad aumentare la consapevolezza, È IL DOC LASCIA ANDARE IL PENSIERO, CREDERGLI È SBAGLIATO spero che funzioni e che agendo così piano piano e con pazienza possa allenare la mia mente e uscirne.
Lucio è molto difficile, soprattutto per quei pensieri che ho fatto diventare veri perchè all’inizio nn sapevo che fare, ho notato che al giorno ho tanti pensieri che cerco di non soffermarmi più di tanto perchè mi diventano ossessioni e vanno via e poi ci sono pensieri ormai diventati veri xk all’inizio gli ho retto il gioco e nonostante tutto glielo reggo ancora non sono riuscita a trovere un modo per eliminarli perchè non so come devo eliminare la compulsione e mi trovo tutt’ora ad affrontarli e sono i più tosti.
Lucio se hai un pó di tempo da dedicarmi io ti scriverei quello più fastidioso e magari insieme possiamo trovare una tattica per favore sono sola in questa battaglia.
Ciao Lucio. Ho letto i tuoi consigli per vincere le ossessioni e da lì ho ritrovato il coraggio per non arrendermi. Adesso però la situazione è cambiata: infatti un giorno, durante un attacco di panico, ho provato delle sensazioni angoscianti, come quella di non rendermi conto di dove mi trovassi e delle persone che erano intorno a me. Queste sensazioni non sono scomparse con il tempo e mi causano molta angoscia. Non riesco a riconoscermi allo specchio, non mi riconosco più nel mio passato, mi sembra che tutto quello che mi circonda sia qualcosa di estraneo e non riesco a provare più nessuna emozione. Questa situazione è davvero pesante e non so quale sia la cosa migliore da fare.
È solo l’ansia. A tutti capita. Mi raccomando, non farti domande strane da sola, ma non perché succede qualcosa, ma perché ti fai solo aumentare l’ansia…
Ciao Barbara…
stai già seguendo una terapia?
ciao Barbara, credo che si tratti di derealizzazione… io l’ho provata e ti capisco perfettamente! Non è facile accettarla, ma credimi più le dai importanza e ti spaventi per questo fenomeno, più tempo impiegherà ad andare via. Sono solo sensazioni dovute all’ansia, probabilmente è la nostra tendenza ad analizzare tutto che ci porta a vivere questo fenomeno. Stai tranquilla, non ti spaventare e inizia ad accettare questa sensazione come parte del disturbo. vedrai che andrà meglio!
Grazie. Fino a poco tempo fa pensavo di essere l’unica ad avere problemi simili. Questo mi ha fatto stare veramente giù ultimamente, mi ha tolto la forza di fare qualsiasi cosa. Mi sono resa conto anche io che opponendomi a queste sensazioni, peggioro solo le cose, ma a volte mi risulta impossibile accettarlo.
Tu come hai risolto questo problema?
ciao Barbara, a me ha aiutato molto scrivere. La psicologa mi ha dato un diario da tenere e ogni volta che sopraggiungono emozioni o pensieri negativi mi fermo un attimo e scrivo. È importante fermarsi e annotare tutto, perchè in questo modo abbiamo la possibilità di vedere le nostre emozioni per quello che sono e non le identifichiamo più con noi stessi. Provaci, devi essere costante e non arrenderti soprattutto quando avrai delle ricadute! La parola d’ordine è Determinazione!
Grazie. Io lo faccio a volte, ma ho sempre usato la scrittura come un modo per sfogarmi. Ma tu scrivevi anche le sensazioni che provavi durante la derealizzazione?
Sì, scrivevo e scrivo tutt’ora le sensazioni e le paure legate ad esse. All’inizio non ne capivo l’utilità, ma poi mi sono resa conto di stare meglio ed ho iniziato a non temerle più. Io sono stata fortunata, perchè ho una buona psicologa che mi segue e in più non mi sono fermata al doc, ho deciso di andare a fondo e rivoluzionare il mio modo di pensare, le mie convinzioni, ecc. Come dice spesso Lucio, il Doc ci offre una grande occasione per cambiare la nostra vita in meglio! Per quanto riguarda gli episodi di derealizzazione, mi capitano da quando ero bambina solo che prima mi spaventavo e non sapevo cosa mi stesse succedendo, quindi duravano diverso tempo, ora so cosa sono e non mi fanno paura, quindi passano subito come se fossero piccoli attacchi di panico. Sono sicuramente dei fenomeni legati all’ansia, quindi il segreto è imparare a gestirla. Il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un bravo psicologo ed iniziare una terapia comportamentale cognitiva, vedrai che ti aprirà la mente e scoprirai cose di te di cui non ne avevi la minima idea!
Bravissima!
Scrivere è un passo fondamentale nel percorso che conduce fuori da questi problemi
Grazie Lucio, articolo stupendo!
La consapevolezza e motiva e spirituale è proprio quella che ora mi manca. Da quando ho sviluppato il mio disturbo, non riesco praticamente a provare più nessuna emozione positiva. Mi sento come anestetizzato dal “sentire” ed è come se tutto fosse coperto da una coltre di pensieri soffocanti.
Dopo un periodo di completa inattività e confusione ho fatto molti passi avanti attuando la tecnica del “fare” (lavorare, uscire, incontrare persone, …) ignorando i miei pensieri intrusivi e cercando di vivere la mia vita “normalmente”.
Sebbene questo mi abbia fatto uscire da un bruttissimo circolo vizioso, non riesco ancora a vivere le mie emozioni e a trascorrere con serenità i miei momenti di solitudine (prima invece amavo ogni tanto stare con me stesso e godermi i miei spazi) perché è come se avessi sempre bisogno di qualcosa che mi distragga dai miei pensieri.
Come Leo, anche a me attanagliano ancora molti dubbi esistenziali che non mi fanno assaporare come prima la vita e le emozioni in tutta la loro meravigliosa bellezza.
Mi mancano ancora come hai detto tu “i colori con i quali è dipinto il grande disegno dell’esistenza”.
Credo che si tratti di sviluppare (o riacquistare) la mia intelligenza emotiva… che ne pensi?
E’ normale… chi stà uscendo dal DOC è reduce da un sbornia emotiva di livelli esagerati.
Ci vuole un pò a riprendersi…
Grazie Leo. All’inizio ero molto spaventata perché non pensavo che l’ansia potesse arrivare a tanto. Da un primo pensiero ossessivo che ho avuto ne sono nati tantissimi altri e sono arrivata ad avere dubbi su qualsiasi cosa. Credo che questo mi abbia portato a non riconoscere più me stessa. Adesso tutto sta nel riuscire a superare questa situazione. A volte sono veramente senza speranze.
E’ capitato anche a me… ho pure dato un nome a questa sensazione: mi sentivo come un elefante in una cristalleria 😉
Ciao Lucio… A me il famoso vaso di Pandora si è aperto nel 2012 quando mi sono sposato….mettendomi davanti ogni genere di paura…dal doc omosessuale a quello da relazione…sono sempre stato una persona dalle forti emozioni e sensibilità e per questo ha volte tremo difronte alle paure… Sono un vigile del fuoco ho sempre aiutato il prossimo e ora che ho bisogno di aiutarmi ha volte sono in difficoltà sono sempre più preoccupato della felicità degli altri che della mia…
Ciao Maurizio,
Non mi stupisce che tu ti sia scelto un lavoro di “servizio” 🙂
Però forse il DOC è proprio il segnale che la tua interiorità ha scelto per dirti che è ora di mettere te stesso al primo posto
😉
Ciao Lucio, grazie per il lavoro che stai facendo. Sono 20 anni che soffro di doc ed e’ una situazione non facile ed estremamente sofferente . Ho delle pause piu’ o meno lunghe di mesi in cui sto bene e poi all’improvviso si riaccende il circuito e per quanto io mi sforzi di non compulsare , di fare meditazione ecc. e’ talmente forte che sto male. Le ricadute durano circa un mese ma io ogni volta non riesco a resistergli. Ho letto che funziona a cicli vero ma se cosi’ fosse dovrei forse rassegnarmi ad utilizzare i farmaci perche’ dopo 20 anni e’ cronico probabilmente e dopo che mi ha distrutto come ogni volta, all’improvviso come per magia sto bene per poi stare male chissa’ tra quando (4 mesi, 8, mesi ecc). Anche per te era cosi’????? Sono scoraggiato mi sta dilaniando la vita. Quando parte non compulsare e’ impossibile, mi devasta. Fammi sapere. GRAZIE
Tu riesci a renderti conto di che cosa dà il via ad ogni ciclo?
Prova a tenere un diario dove annoti l’aumento dell’ansia e dei pensieri
Ok grazie ci avevo pensato.Magari lo stress,è come se nella mia testa ci fosse un circuito in cui il pensiero gira correttamente ed u n altro circuito che quando si riattiva ,inizia nuovamente la mia tragedia. CAPITAVA anche a te così;avevi anche tu questa sensazione? Grazie
Si capitava esattamente così 🙂
Non so se il commento precedente è stato pubblicato. Comunque andavo da una psicologa, che alla fine credo abbia solo peggiorato la situazione. Ieri sono andata da un’altra psicoterapeuta e mi ha detto che si tratta di ansia patologica. Mi ha consigliato di iniziare una psicoterapia.
Intanto qualcuno ha dei consigli da darmi per affrontare questa situazione? 🙁
Ciao Lucio
volevo chiederti se nella consapevolezza secondo te rientra anche il rendersi conto che certi pensieri sopraggiungono per associazione come Alessandro ha fatto notare nell’ articolo della sua intervista in alcuni commenti…o meglio lui scriveva che i pensieri ci appaiono sbucare dal nulla perché non consideriamo lo stato d’ ansia che li genera e che la mente spinta da essa produce automaticamente delle associazioni.Esempio: vedo mio figlio e se doc aggressivo si presenta alla mente in automatico l immagine di me che gli fsccio del male.Ecco…io penso che questo sia un meccanismo importante da comprendere….prima non ci facevo caso ma ora mi sono davvero reso conto che alcuni pensieri arrivano per associazione e perché ovviamente c’ è sotto uno stato di ansia presistente….ora mi chiedo…dirsi quando arrivano i pensieri che arrivano per questo motivo,riconoscerlo ė una forma di compulsione o ė un passo verso una maggiore consapevolezza? Io credo più la seconda soprattutto quando ciò non lo si dice per bloccare l’ arrivo dei pensieri ed opporsi ad essi….ma sapendolo e dicendoselo si comincia ad avere anche meno paura dei pensieri stessi….tu che ne pensi?
Quello delle associazioni di idee è in effetti uno dei meccanismi più tipici di produzione del pensiero.
Non lo facciamo solo con i pensieri ossessivi ma con ogni pensiero.
Se ci fai attenzione vedrai che è così. Passiamo spesso da un pensiero all’altro senza rendercene nemmeno conto.
Fare attenzione a come cambia il pensiero (anche quello normale, senza ossessionarcisi) è un OTTIMO esercizio di consapevolezza.
L’importante però è non farlo per rassicurarsi.
O almeno, va bene all’inizio ma poi la rassicurazione stessa deve essere osservata con distacco 😉
Si anch’ io credo che dirselo come rassicurazione non vada bene, ma davvero ora sto facendo caso che questo ė uno dei principali meccanismi alla base dei pensieri ossessivi,l’ importante credo sia notarlo senza per questo voler bloccare il pensiero,altrimenti é come se fosse una forma di compulsione…. ad esempio sopraggiunge un immagine o un pensiero brutto ( nel mio caso ” malaugurante”),accorgersi che esso sopraggiunge perché c’ è un qualcosa, un dettsglio anche insignificante che ce lo richiama alla mente secondo me ė utile per comprendere quello che é il meccanismo che ne é alla base,senza soffermarsi sul contenuto,anche se non sempre ė facile….
Poi volevo anche chiederti….non so se si sia trattato di un test o meno….però la psicologa mi ha fatto capire che é stato giusto farlo…sul libro del dottor Melli,viene detto che sforzandoci di non compulsare possiamo renderci conto se una cosa non si avvera ugualmente pur non compulsando( nel caso del cosiddetto ” pensiero magico “)….certe volte l’ ho fatto e mi sono reso conto che effettivamente é cosi,e questo mi ha dato un po di tregua per i pensieri ” malauguranti”che però sono ritornati e adesso con un nuovo dubbio che quelli a breve termine non hanno effetto rispetto a quelli a lungo termine….so che questo ė un ulteriore dubbio legato all’ ansia che in qualche modo vuole tenermi vincolata a lei in ogni modo,e alla fine so che é chiaro che ciò che posso ” augurare” potrebbe sempre verificarsi ma perché é la vita che é cosi,sarebbe troppo bello se fosse tutta rose e fiori….ora quello che volevo chiederti ė secondo te ho fatto bene a fare quella specie di test( cioè non compulsare per vedere se comunque non si sarebbe avverato il pensiero) …non credo sia stata una forma di rassicurazione perché quando poi vedevo che non si avverava non mi dicevo ” allora non si avvera nulla di ciò che auguro” ma “non si é avverato pur non compulsando ma ciò non esclude che potrebbe avverarsi perché é un rischio che fa parte della vita”…. spero di essermi spiegato bene 😛
E’ assolutamente così!!
Grazie per i tuoi consigli lapolli. 🙂 Io invece non sono mai stata una persona ansiosa, a parte quelle situazioni in cui provavo un’ansia “sana”, come la chiamo io (ad esempio per un evento importante). Poi da un anno le cose sono cambiate, anche perché ho vissuto dei cambiamenti abbastanza importanti. Anche io penso che sia importante farsi aiutare da un bravo psicologo. Io ad esempio sono stata da una psicologa che mi ha consigliato il mio medico e con lei la situazione è peggiorata rispetto a prima. Questo mi ha demoralizzata ancora di più perché avevo fatto affidamento su di lei. Adesso ho contattato un’altra psicologa.
Grazie ancora e scusa se ti ho tempestato di domande 😉
Anche per me c’è stato un evento scatenante, una gravidanza problematica che poi purtroppo è terminata… ma poi ripensandoci era solo la punta di un iceberg! È tornato tutto a galla! Quindi da un evento negativo ho dovuto trovare la forza per risalire e poi rituffarmi nella melma. Non è facile, ma se ne esce più forti e consapevoli. In bocca al lupo e tienici aggiornati sul blog 🙂
Ciao Lucio, capisco il meccanismo.. La bolla d’ansia e paura non é ancora un ricordo. Ci sono momenti dove sopraggiungono pensieri disgustosi e mi ritrovo spesso a stilare una lista di aspetti negativi e positivi del mio partner. Quando mi accorgo, mi ritrovo con espressione disgustata a dirmi ma perché? E a dirmi “vedi non trovi aspetti positivi. ”
É come se fossi solo concentrata sulla parte negativa di ciò che ho vissuto finora con lui come se il resto non esistesse, so benissimo che non é così . La paura a volte é di non riuscire a riemergere … Da quando ho letto questo articolo ho fatto caso alle emozioni e capisco che nn posso essere sempre uguale dalla mattina alla sera, e a volte la uso come rassicurazione. Ma da Cosa vogliamo difenderci veramente in questi stati/dubbi/paure? A volte ste domando mi fanno incazzare! Ma continuo a credere in me e nella mia storia, perché quando mi sento spontanea mi accorgo del pensiero che arriva dopo che invece è come se volesse non credere al momento spontaneo e che lo vuole rovinare.. Non so se mi sono spiegata…. E poi dico..ma cavolo sono sempre io! A chi ascolto?un ciclo senza fine.
Ciao Giulia,
hai scritto due cose molto importanti:
Continua a fare caso alle emozioni e cerca di comprendere anche quali sono i pensieri associati alle varie emozioni. Guardali “dall’esterno”. COme se fossi una scienziata che studia un fenomeno, senza farti trasportare dal pensiero e dall’emozione. Provaci e fammi sapere
Questa è una OTTIMA domanda.
Se vuoi potresti fare un esercizio: cerca in rete e sui forum se qualcuno è riuscito a rispondere.
Poi confronta quelle “scoperte” con le tue e valuta se è possibile dare una risposta “generale” alla domanda.
Poi fammela sapere 🙂
Ovviamente fallo solo se ti senti abbastanza fiduciosa e se senti di poter gestire eventuali pensieri
😉
Io credo che una risposta generica la si possa dare un pò x tutti…il problema di tutti noi ansiosi é proprio il voler avere a tutti i costi certezze su tutto….e con questi dubbi cerchiamo invece di difenderci dall’ incertezza che é l’ essenza della vita stessa e che a noi fa paura cercando di dare una risposta a questi dubbi\paure che diventano infiniti proprio perché una risposta certa non c’ è a nulla o quasi….paradossalmente anche sulle cose più ovvie se iniziamo a metterle in dubbio per paura non ne usciamo più…. soluzione unica come ha detto Lucio piu volte: lasciar scorrere e accettare anche un minimo rischio…. cosa ne pensi Lucio? sono una brava allieva? 😛
Sei stata bravissima 🙂
Ciao a tutti..io volevo ringraziare Lucio che co da la possibilità di poter parlare e condividere..credo che sia importante più che leggere la carta stampata, sentire e capire che non siamo soli..che davvero quello che proviamo HA UN NOME..
Che poi sia difficile fidarsi e dargli il nome credo sia proprio il DOC..mi sbaglio?
Io sto cominciando ora a provare a fidarmi..solo grazie a voi..
Volevo chiederti una cosa Lucio..io penso di avere DOC da relazione..da una domanda l anno scorso..che vorrei non essermi mai fatta..alla quale non esiste risposta..per he le emozioni non son matematica..ma riflettendo il fatto stesso di non volere credere al contenuto..di non voler mettere in discussione la relazione..di non volere cercare nemmeno la risposta..IO NON VOGLIO NON AMARLO..sia forse un segno che il contenuto non è il fulcro del pensiero?! Non so se mi son spiegata..
A volte penso..ma scusa se veramente non lo amassi piu..perchè lotto per capire cos ho..per trovare qualcosa a cui attaccarmi e liberarmi dei pensieri?!alla fine é un istinto pure questo di uscirne..altrimenti lo lascerei e fine..sto compulsando vero?!
Come scrivi nei tuoi articoli..si cerca sempre una rassicurazione testamo cosa si prova..ma alla fine penso..ma prima di sta benedetta domanda..ero veramente felice finalmente libera senza freni!potrà mica da un giorno all altro accendersi un interruttore?!?
Scusami se mi dilungo..ma sto cercando di capire bene i meccanismi di sto DOC..per non ingannarmi..ma per uscirne..
Articolo utilissimo come tutti quelli che ho letto fin’ora! Mi danno sempre una grande forza e soprattutto spiegano molto bene quello che si prova! Sto capendo che il problema nella vita, non sono i problemi che si pongono davanti, ma come si affrontano i problemi! Dopo aver seguito un percorso psicologico di un anno e aver letto i tuoi blog, adesso mi trovo nella fase in cui devo mettere in pratica…e la pratica è dura, specialmente per chi ha affrontato la vita con la potenza del DOC. Ultimamente mi rendo conto di avere una parte del mio cervello bloccata dal doc e l’altra parte invece che cerca di affrontare le cose in modo diverso. Faccio un esempio… qualcuno la pensa diversamente da me e vuole impormi di fare quello che voglio…. prima di sapere del doc, attaccavo questa persona, trovavo tutte le scusanti possibili e immaginabili per farlo sentire sbagliato e pretendevo che si facesse come dicevo io e se così non si faceva, provavo forte rabbia per quella persona… provavo una rabbia incontrollabile! Adesso invece, essendo più consapevole, cerco di affrontare le questioni pacatamente, senza”dare di matto” o attaccare… non è per niente facile, perchè il DOC è sempre lì pronto a farti vedere situazioni che non esistono e a farti credere cose che in realtà non sono vere, ma tu cerchi di essere consapevole e più forte del DOC! Ripeto che non è per niente facile perchè io non ci sono abituata e lasciare andare i pensieri è difficile… ma purtroppo la vita è una corsa ad ostacoli e quando ne risolverai uno ce ne sarà un altro dietro, per cui bisogna assolutamente farcela a non farsi sopraffare dal DOC…. anche perchè mi rendo conto che se mollo i pensieri tutto sembra più semplice.
Grazie Lucio per i tuoi blog, per le esperienze e per l’ebook, mi stanno aiutando e stanno aiutando un sacco di persone!
Ciao
monica
Grazie della tua testimonianza 🙂
Grazie Lucio per l’ottimo lavoro che stai facendo. Io sto vivendo una ricaduta abbastanza pesante dopo ben TRE anni senza alcun problema 🙂
Sono seguito da una psicologa molto brava e preparata che fin dalla prima volta che l’ho incontrata ( ormai sono passati 10 anni ) non mi ha mai fatto sentir malato..perchè ricordatevi NON SIAMO MALATI!
A prescindere dal disturbo di cui una persona soffre, ritengo che l’elemento fondamentale sia non aver PAURA.
Sono consapevole che qualche volta, pur con tutta la più buona volontà, certi persieri o immagini intrusive ci entrano in testa comunque. Non bisogna spaventarsi o pensare che non se ne uscirà mai. Quando un meccanismo è abituato per mesi a fare una certa cosa, riabituarlo a funzionare nel modo corretto non è immediato. Dovete avere pazienza.
GODETEVI e ASSOPORATE i momenti positivi ( perchè ci sono ne sono sicuro ) e ricordateli quando state di m***.
Cercate di essere obbiettivi con voi stessi e non vedere tutto nero quando le cose vanno male e sentirsi già guariti quando state un pò meglio.
Inoltre tenetevi SEMPRE impegnati anche quando non ne avete voglia. Distrarsi distoglie il pensiero.
buonasera,scrivo per la prima volta e dopo aver letto l articolo,da “docker doc” ormai da anni che hanno occupato vari settori della mia vita,chiedo a lei,lucio,come possa essere possibile gestire quell ansia che mi attanaglia facendomi andare da un capo all altro della stanza semplicemente perche’ mi sento iper preoccupata di cose che la mia mente vede e interpreta e davvero….mi sento stremata….e mi rivedo nel suo articolo di presentazione in cui lei provava ansia anche solo a pensare!! beh,è una zavorra e io vorrei tanto apprendere queste tecniche per gestire questa condizione emozionale che mi prende a braccetto intere girnate e non mi molla. grazie…..:-/
Ciao dany,
innanzitutto sappi che sto scrivendo dei libri dove spiegherò molte cose ed esercizi in modo molto più dettagliato ed approfondito di quanto trovi qui.
Detto ciò il miglior modo per
è smettere di dare importanza a quei pensieri.
Lo sò, non è facile, ma questa è la strada.
Ciao Lucio è un po che non scrivo. Volevo porti una domanda. Ormai è tempo che la mia ansia è calata e le ossessioni pure, e ora mi ritrovo in balia di un apatia profonda e noia verso le domande del DoC e non so come affrontarla. Tu come giudichi questo step? E normale? Come mi consigli di affrontarlo? Grazie come sempre 🙂
ciao lucio io ora sono nella fase in cui le mie paure (ossessioni ) passano da un contnuto all’altro nell’arco della giornata…. paure che secondo me hanno come base (standoci dietro ho potuto notare che è così) la paura di sviluppare altre ossessioni o di non riuscire ad affrontare la vita con coraggio e serenità cioè ho paura che mi vengano varie paure esempio io faccio un lavoro nel sanitario un po’ di tempo fa pensavo speriamo che non mi venga il doc da contaminazione e……ovviamente ho cominciato a pensare solo alle malattie etc cosa che non avevo mai fatto ….proprio perchè ho elevato ad evento temuto quel tipo di pensiero…..oppure penso che vorrei fare un viaggio ed improvvisamente mi vengono in mente solo cose negative…..io credo ed anche lo psicoterapeuta me lo ha spiegato che alla base di ciò c’è la paura ossessiva di sviluppare fobie o per meglio dire che per me è sbagliato pensare in maniera “fobica” e pongo sempre la mia attenzione al pensiero avendo poi paura che mi vengano delle paure nuove il mio cervello ne formula in continuazione a seconda dei contesti in cui mi trovo….ma alla base c’è sempre considerare come il male assoluto alcune forme di pensiero e male le altre tant’è vero che quando mi dico va bè lascio correre se succede qualcosa succederà non gli do’ importanza io sono la coscienza che osserva non il pensiero che s iforma…va molto meglio anche se mi sento bombardata da mille ossessioni diverse e dubbi su tutto che ne dici in merito a ciò? si può aver paura di aver il doc?
Ciao ho letto l’articolo e mi rivedo completamente in questi meccanismi. Mi sono fatta un’idea su questo problema che affligge anche me…. Sono convinta che chi ha il doc sia cmq una persona che pur essendo ipercritica con se stessa, poi però tende a mettere sempre al centro se stessa e le proprie sensazioni, piuttosto che quelle degli altri. Tutto il mondo esterno viene sempre ed irrimediabilmente introiettato: Non si ha una visione d’insieme, dall’esterno, Si vede solo il particolare e non il generale. E si SA che anche una formica al microscopio fa paura! Nella mia esperienza ti dico che la paura anticipatoria é quella che innesca il doc. E se facessi questo? E se dicessi questo? Ma perché proprio quello che più non vogliamo dire o fare ci provoca così ansia? É questo un volersi punire secondo te? Per noi é tutto bianco o nero, non esiste grigio né colori nel doc. siano sempre colpevoli di qualcosa…e se in realtà poi una colpa c’è perché nessuno é prefetto…beh allora dobbiamo per forza soffrire atrocemente perché la ragione ha sciolto sentenza. Mentre in giro ci sono i furbi che giustificano a loro stessi anche i peggiori misfatti vivendo benissimo… Chi ha il doc é in galera e senza avvocato dal primo istante. Non si è liberi neppure di sbagliare col doc… Tantomeno di rimediare…
Ciao a tutti e a Lucio, proprio ieri dopo molto sono stato dal mio storico psicoterapeuta che me l’ha fatta molto semplice (e anche un poco “secca” di fronte al mio atteggiamento molto RAZIONALISTA e cocciuto):
Lei si è soffermato a rimuginare su dei pensieri che, per quanto strani e disorientanti, sono comunissimi. Altre persone avrebbero risolto i suoi dubbi in 1 minuto, lei adesso ci si è invischiato.
Badi bene che lei ha sofferto di questo attacco di ossessione aggressiva proprio perché non solo non è in grado di riconoscere in sè, ma perché lei da sempre CENSURA i sentimenti di rabbia e aggressività.
Non vuol dire che lei li voglia scatenare, ma che da che ci conosciamo li ha sempre repressi perché si è costruito un’immagine di “troppo brava persona” che non potrà mai perdonarsi l’aver anche solo potuto immaginare per un secondo un pensiero con quei contenuti. Ma il problema è che lei reprimendo la rabbia sempre, di fatto non l’ha mai gestita come sarebbe stato opportuno o spontaneo secondo la situazione.
La rabbia non significa violenza, ma anche creazione, grinta, …ma se lei la lascia per anni e anni in uno scantinato, per il fatto che non la conosce poi quando si affaccia appena ha le sembianze di un mostro, e lei identifica un pensiero fugace con tutta la sua identità.
Ecco, direi che per me la vera chiave di volta nel percorso è questa. Imparare ad accettare non tanto e non solo i pensieri, ma anche un’emozione per me sempre stata “cattiva” e sconveniente, tanto da reprimerla spesso anche nelle sue forme doverose, creative, energetiche, che avrebbero giocato a vantaggio mio e della mia autostima!
Questo per me è assolutamente vero, quando mi è stato esposto così seccamente mi ha molto scocciato e messo a disagio… non a caso!
Accettarci per come siamo, non solo per come pensiamo. Vivere con coraggio.
Buon percorso a tutti! Buona vita! Un abbraccio e grazie
Scusate se sembro quasi offensivo nel dire quello che sto per dire, ma devo dirlo (voi stessi avete detto che noi col doc dobbiamo imparare a esprimere i sentimenti quindi che senso avrebbe contraddirmi?)
Provo un sentimento quasi di disperazione nel vedere questi articoli che consigliano una lista di cose fare per guarire dal DOC.
Sinceramente mi sono stufato di questa situazione.
E’ pieno di blog che consigliano cosa fare per guarire però da quel che ne so nessuno è mai guarito leggendo una lista di cose da fare.
E’ una situazione che non posso più accettare. In Italia abbiamo 55.000 psicologi, di cui la metà non lavorano, e andiamo appresso a questi pseudotrucchi per guarire?
Poi è sempre la solita storia: voi proponete la ricetta magica per guarire dal DOC, arriva l’ utente che si è svegliato e ha capito che non funzionano e gli fate la solita predica, oppure lo bannate.
Ma sinceramente avete rotto gli zebedei.
Un articoletto come questo non può far guarire dal DOC.
Per guarire serve una psicoterapia.
E’ pieno di questi articoli antipsicologici che ti dicono che per guarire deve fare un azione che paradossalmente non puoi fare proprio perchè sei malato.
Sono stufo di questi articoli, perchè continuate a metterli se tanto sapete che non guarisce mai nessuno?
Questa cultura antipsicologica ci ammazzerà tutti.
Le azioni sono guidate da sentimenti, percezioni, sensazioni… non dalla logica.
Quindi darmi una ricetta (una lista di azioni da seguire) per guarire non serve a nulla.
Con tutti gli psicoterapeuti che ci sono in Italia e non trovano lavoro dobbiamo andare appresso a questi articoli?
E se non mi pubblicate il post questa è la dimostrazione che siete in mala fede. Perchè non si può mai osare mettere in discussione quello che dite? Se è vero che seguendo questa lista delle spesa si può guarire allora argomentate, rispondete a quello che dico invece di giocarvi la carta del ban.
Ciao, hai fatto bene a scrivere quello che pensavi ed ora ti dico la mia:
1) 55000 psicologi? Interessante. Come mai la metà non lavorano? Perchè sono molto poche le persone che hanno davfero la volontà di guarire e di mettercela tuta per farcela
2) E’ pieno di blog che danno consigli su come guarire? Non mi risulta. Sul DOC c’è solo questo, che io sappia. Inoltre preferisti se non ci fossero?
3) Su questo blog di storielle magiche non ce ne sono. Fin dal primo giorno predico questo: per uscire dal DOC ci vuole UNA MAREA di lavoro su se stessi. Altro che pillola magica…
4) Mai fatto prediche e mai bannato NESSUNO. Non so di cosa tu stia parlando
5) Anche tu hai rotto gli zebedei con questo commento pieno di saccenza e totalmente prico di contenuti.
6) Tra l’altro se avessi dato un’occhiata approfondita al blog ti saresti reso conto che l’autore è uno solo, io, e puoi tranquillamente parlare al singolare
7) In quasi tutti gli articoli dico che bisogna fre una psicoterapia. Ho anche intervistato Gabriele Melli che è uno dei numeri 1 in Italia.
8) Gli articoli di questo blog hanno salvato moltissime vite. Leggiti bene i commenti e lo scoprirari da solo.
9) Sentiti libero di non leggere questi articoli e di seguire il tuo psicoterapeuta di fiducia.
Ma di cosa stai parlando? Ma di quali ban stai parlando? Secondo me hai sbagliato sito…
molto bello questo blog. Anche perchè è fuori da Facebook. Io dapprima ho seguito un percorso di psicoterapia classica dinamica, poi altri, poi mi sono fermato sulla cognitivo comportamentale, entrambi i versanti, poi ho abbracciato il Buddismo. Ho trovato molto utile anche l’emodieta, tanto sport, tenere sempre la testa attiva e solo ultimamente mi sto dedicando di più alla musica e con essa alle relazioni sociali, difficili dato che ho anche un’aspetto ossessivo con tematiche di ansia sociale. Ho vissuto momenti di depressione secondaria nera in passato, all’inizio del disturbo in forma molto pesante, circa 16 anni fa, forse anche perchè non sono stato curato subito con il farmaco più adatto per il DOC. Grazie per questa bella idea del blog, seguo…
Ciao Lucio,ho visto che hai commentato abbastanza recentemente,potrei chiederti come mai non ti stai facendo più sentire da cosi tanto tempo? Senza ovviamente con questo volermi impicciare nei tuoi affari,semplicemente per capire,perchè sei stato una risorsa davvero importante per me,ed anche per molte altre persone,e potresti continuare ancora ad esserlo…
Ciao a tutti…e complimenti a te Lucio..volevo chiederti delle cose..Come faccio a comprendere realmente qual e la mia vera “sensazione-emozione”..? Io faccio sempre i confronti col passato…cioè..””prima di avere il doc provavo disgusto a questo”…..e sbagliato questo meccanismo…?xke adesso e come se certi disgusti non li avessi più..(tipo ansia di non avere ansia)…e mi assale la paura di “essere cambiata…”…a me il ricordo-confronto…mi fa sperare e andare avanti….xke prima di avere il doc ero l opposto di quello che “penso di essere”….soffro di diversi tipi di doc..i peggiori secondo me…omosessuale..blasfemo..aggressivo e ((fortunatamente..solo avvolte)pedofilo.
Ehi lucio, sono Samuel, un vecchissimo visitatore del tuo sito, sono il vecchio giovane di 15 anni che ora ne ha 17. La mia era falsa determinazione Lucio, non ci credevo davvero, scappavo, o magari ci credevo ma solo per poco. Finalmente ora ho un aiuto esterno, sono più consapevole e spero determinato (davvero stavolta). Il mio vecchio me non l’ ho ancora trovato ma prima o poi spero di abbracciarlo, e conoscerlo con un sentimento di vittoria come il tuo che ancora non conosco.
Ciao Lucio, grazie infinite di tutto, per il tuo altruismo e la tua determinazione che condividi col mondo
complimenti, bell’articolo!!
Ciao dopo circa 2 anni di disturbi ansiosi da circa 1 mese sospetto di avere questo disturbo ossessivo. Dato il contenuto prezioso dei tuoi link. Mi chiedo se è controproducente andare a leggere e rileggere sempre per avere sempre aiuti dato che rivedo tanti sintomi comuni per poi comunque rileggere sempre i tuoi preziosi consigli e non riuscire costantemente ad applicare?
Ciao Lucio, l’articolo è molto interessante soprattutto x me che sono la mamma di un bimbo di 10 anni a cui da 1 anno hanno diagnosticato la doc. Purtroppo io non sono abbastanza tranquilla e per niente ansiosa e non sono stata in grado di riconoscere la sua totale incapacità a gestire le emozioni. Mi trovo a dire che, x fortuna, lui ha avuto una crisi gravissima che in 3 mesi lo ha portato al ricovero ed al conseguente immediato percorso terapeutico. A distanza di un solo anno abbiamo cambiato molte cose e lui è migliorato tantissimo (eliminazione dei farmaci e quasi nessun comportamento ripetitivo), rimane la difficile gestione quotidiana xè è un continuo incolpare tutto e tutti, fuggire da ogni responsabilità, eterna competizione, espressione costante di gelosia verso la sorellina e rabbia e non rispetto verso il padre molto ansioso ed impulsivo … ma almeno ora esteriorizza queste emozioni che probabilmente si portava dentro! Vorrei solo capire come si sente x aiutarlo ancora di più. Grazie
Ciao a tutti,
Soffro di doc da parecchio tempo. Ho avuto varie ossessioni, da ultime quelle relative al doc di relazione che mi stanno torturando e causando molta ansia. Razionalmente ho capito la falsità dei miei pensieri, sono anche in cura da una psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Ultimamente, ho una paura tremenda a lasciar andare l’ansia… Essenzialmente perché temo di scoprire di non amare davvero il mio ragazzo una volta superato il problema. Non riesco a sentire più emozioni nei suoi confronti, è come se tutto si fosse spento tranne la paura. Suppongo sia una fase del doc. Se non amassi più non mi preoccuperei del fatto che non provo più emozioni. Come potrei superare la cosa? Come posso fare a sbloccarmi? Vi ringrazio!
Ma è vero che hai ripreso il blog? Come posso scaricare il tuo ebook?
test
daccordissimo su tutto, è una speranza che va perseguita