In questo terzo articolo proseguo la trattazione sui pensieri ossessivi iniziata negli artcoli precedenti:
sui pensieri ossessivi svelo uno dei segreti più micidiali del Doc. Si tratta di un errore che compiono praticamente tutti coloro che in un modo o nell’altro ci sono passati ed è uno dei pilastri sul quale si regge tutto lo psicodramma del Disturbo Ossessivo Compulsivo. Si tratta in apparenza della cosa più logica da fare: tentare di eliminare i pensieri negativi. In realtà è in assoluto il metodo peggiore per guarire dal Doc…
Prima di proseguire nella lettura di questo importante articolo, ti consiglio caldamente, se ancora non lo hai fatto, di leggere l’ebook sui pilatri del Doc e poi di esaminare i precedenti documenti di questa serie di articoli sui pensieri ossessivi. Infatti la trattazione riprende proprio da dove la avevamo interrota nellarticolo precendente sui pensieri intrusivi.
Problemi reali e problemi immaginari.
Avevamo lasciato il nostro amico Paleo davanti ad un cane scodinzolante e con la lingua penzoloni. Vediamo come prosegue la storia.
Il cane fa un paio di passi nella direzione di Paleo e abbaia, agitando la coda. L’uomo non riesce a resistere e scappi via più velocemente che può fino al villaggio, senza nemmeno guardarsi indietro. Torna nella sua capanna e rivede mentalmente le scene terribili che sarebbero potute accadere se fosse rimasto davanti al cane . Le immagini gli danno molto fastidio e egli si costringe a pensare ad altro, ma gli viene difficile.
Il nostro amico non è molto coraggioso ed invece di affrontare il cane (scoprendo che non sarebbe stato così terribile, anzi magari si farebbe fatto un nuovo, prezioso amico) ha preferito fuggire. Così facendo ha ottenuto inconsciamente 2 conseguenze:
1) Ha rinforzato nella sua memoria l’immagine del cane/lupo come evento da temere e da cui fuggire (dando una bella mazzata alla sua autostima, ingrediente fondamentale del Doc che esamineremo in futuro)
2) Ha dato nuova energia a quella zona di memoria che era stata “attivata” ai tempi del primo attacco dei lupi. Così facendo ha permesso a quei pensieri di risvegliarsi e ripresentarsi alla coscienza, creando ulteriore ansia che aumenta la quantità di energia in circolo. Una sorta di sovraccarico emotivo.
Alla sera, poco prima di dormire, a Paleo torna in mente l’immagine del cane che abbaia ed egli si agita impedendogli di dormire per le ore successive. Mentre si rotola nella paglia della sua capanna, il giovane essere umano cerca di scacciare con tutte le sue forze l’ immagine di quella coda che si agita, di quella lingua penzoloni, cerca di non pensare a quegli occhi crudeli (??), ma più lo fà e più l’immagine torna, fino a quando, esausto, crolla all’alba.
Dal giorno dopo, Paleo comincia ad uscire molto di meno. Potrebbe incontrare di nuovo quell’animale e scatenare nuovamente la fila di pensieri, provocando altra agitazione ed un’altra notte insonne. Inoltre Paleo ora fà sempre attenzione alle immagini che si ripresentano nella mente. Purtroppo nota che il cane è sempre troppo presente e questo lo rende nervoso ed irritabile, mentre la sua preoccupazione aumenta.
Attenzione perché stiamo arrivando ad un punto molto importante. Se fino a prima il problema poteva ancora avere una base reale (la presenza di un animale ignoto), adesso è completamente immaginario. Il problema adesso non è più il cane, ma il pensiero stesso. Il nostro amico preistorico si stà facendo un mazzo così per cercare di combattere e togliere i pensieri negativi dalla sua mente. Egli giudica infatti quel pensiero molto negativo. Un pensiero che genera ansia e che non fa dormire. Quindi bisogna cercare di non avere quel pensiero.
Ma come abbiamo visto negli articoli precedenti, questo insieme di considerazioni non fa che rendere il pensiero molto carico emotivamente. E questo genera le basi affinché esso si ripresenti, diventano un pensiero intrusivo ricorrente ed indesiderato.
Questo non ci deve stupire. Se ti dico di non pensare ad un elefante rosa, tu istantaneamente penserai ad un elefante rosa. Il cervello non riconosce la negazione e quindi la sola presenza del concetto, anche se accompagnata dalla particella linguistica “non” è sufficiente per evocare un pensiero negativo e dare poi il via ad un nuovo giro di giostra delle ossessioni.
E purtroppo non è tutto, perché stà per intervenire un ulteriore meccanismo.
Come si risolve un problema immaginario?
Infatti, cosa succede quando il problema che stai cercando di risolvere non è reale ma è un problema inventato dal tuo stesso pensiero, cioè un problema immaginario?
E’ un bel casino. Perché un problema immaginario non ha soluzione. Infatti non è il pensiero che può risolvere un problema reale ma solo l’azione nel mondo reale, come abbiamo visto nell’articolo precedente. Se però il problema è immaginario, allora non può essere risolto perché, per definizione, non esiste nel mondo reale.
La tensione causata da un problema immaginario quindi, non può essere eliminata. Anzi l’ansia continuerà ad aumentare senza sosta, facendo si che i pensieri diventino ossessivi. Cominciano cioè a irrompere nella coscienza in maniera costante, continua ed incontrollabile. Le tue energie saranno infatti impegnate per molte ore nella ricerca di una soluzione ad un problema non risolvibile.
E visto che da un punto di vista evolutivo, il diminuire della tua capacità di difesa aumenta il grado di pericolosità da te attribuito alle aggressioni ambientali (poco importa che non siano esistenti) aumenta anche la tua sofferenza. E’ un circolo vizioso senza fine, che porta direttamente all’esaurimento.
Insomma, non so se mi sono spiegato bene ma il succo è che è proprio il tentativo di capire come eliminare i pensieri negativi a creare le ossessioni che tanto ci rovinano la vita.
APPROFONDIMENTO: i problemi immaginari nel DOC
Tra tutti i disturbi d’ansia possibili, il Doc è sicuramente quello che eccelle per la originalità dei problemi immaginari. Per esempio nell’ansia generalizzata i problemi, nonostante siano oggettivamente non reali (pericoli non fisici, non presenti fisicamente), possono comunque essere “comprensibili” da una persona esterna (es: potrei perdere il lavoro, potrei ammalarmi, potrebbe succedere una castrofe, ecc… sono tutti crucci che molti di noi, magari in forma non grave, possono avere). Nel Doc invece i problemi sono talmente immaginari che non possono essere compresi dalle persone esterne. Anzi è facile non venire compresi nemmeno parlando dei propri sintomi persino con le persone care. Motivo per l quale personalmente sconsiglio questa pratica. Vediamoli, i problemi immaginari del Doc
Tipo di Doc
Problema
E’ un problema reale?
Quando ero piccolo volevo solo amici di bell’aspetto. Forse era perché mi piacevano…
No. Nulla ti stà minacciando fisicamente. Inoltre a tutti capita quello che hai avuto tu. Solo che tu in questo particolare momento (prima del Doc non gli avresti dato peso) lo consideri negativo. E quindi un problema
Doc da relazione
E’ molto tempo che stiamo insieme. Sento di amare il partner, ma forse non abbastanza. E se non lo amassi più?
No. Nulla ti stà minacciando fisicamente. Inoltre a tutti è sempre sorto questo dubbio. Solo che tu in questo particolare momento (prima del Doc non gli avresti dato peso) lo consideri negativo. E quindi un problema
Doc aggressivo
L’altro giorno stavo lavorando con il trapano ed ho pensato di poter impazzire ed attaccare i colleghi
No. Nulla ti stà minacciando fisicamente. Inoltre questi pensieri capitano normalmente a tutti. Solo che tu in questo particolare momento (prima del Doc non gli avresti dato peso) lo consideri negativo. E quindi un problema
Doc ipocondriaco
Sento un piccolo rigonfiamento al linfonodo destro. E’ sicuramente un tumore.
No. Fino a prova contraria non esistono problemi di salute reali. Inoltre questi pensieri capitano normalmente a tutti. Solo che tu in questo particolare momento (prima del Doc non gli avresti dato peso) lo consideri negativo. E quindi un problema
Doc da controllo
Se non sistemo tutto in perfetto ordine succederà un disastro.
No. Prima che tu avessi il Doc non facevi questi controlli, e non succedeva niente. Sei tu che in questo particolare momento (prima del Doc non gli avresti dato peso) lo consideri negativo. E quindi un problema
Doc da contaminazione
Ho toccato quella siringa.. potrei aver preso l’HIV…
No. Fino a prova contraria non lo hai preso. Inoltre questi pensieri capitano normalmente a tutti. Solo che tu in questo particolare momento (prima del Doc non gli avresti dato peso) lo consideri negativo. E quindi un problema
Ricapitoliamo
Dannarsi per capire come fare ad eliminare i penseri negativi è esattamente quello che permette ai pensieri intrusivi di diventare ossessivi
- Nella mente di chi soffre di Doc, il problema non è più reale ma immaginario.
- Ogni tentativo di combattere ed eliminare i pensieri negativi ha come unico risultato quelli di caricarli di energia emotiva, rendendoli ossessivi.
- I problemi possono essere risolti solo nella realtà
- Un problema immaginario non ha soluzione poiché per definizione non esiste nella realtà.
- Cercare di eliminare i pensieri negativi del Doc crea le basi per un sovraccarico emotivo che perpetuerà i pensieri per sempre più tempo.
Bene, siamo giunti quasi alla fine. Il prossimo articolo sarà il più importante di questa lunga serie, perché parlerà di come chi soffre di Doc tenta di risolvere un problema immaginario effettuando azioni reali: le compulsioni.
Intanto fammi sapere come la pensi su questo articolo e se qualcosa non ti è chiaro.