Dicembre 18, 2014

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In questo articolo parlerò di come Doc e depressione possano andare fastidiosamente d’accordo durante le festività Natalizie e di come un momento così particolare di festa collettiva possa invece essere vissuto in modo molto pesante da chi soffre di pensieri ossessivi.

Doc e depressione natalizia

A quanti di noi è capitato di sentirsi tristi durante i periodi di festa, quando invece si pensa di dover essere assolutamente allegri e felici? Il Natale in particolare, tra tutti i momenti di festa, è quello che per antonomasia è il periodo simbolo di felicità, di spensieratezza, di bontà, di calore familiare. Fin da bambini impariamo a vivere il Natale come momento in cui bisogna esser felici, al punto che mai come in questa giornata si viene sgridati per un capriccio o per aver espresso un'insoddisfazione o un malcontento.

Si può quindi venire a creare una sorta di paradosso nel quale chi già soffre per qualche problema, rischia di sentirsi in colpa per non esser felice quando invece dovrebbe. Se tutto questo può capire a chiunque nel corso della vita (si stima che il 20% della popolazione soffra di “depressione natalizia”), per chi soffre di DOC può essere un ulteriore peso da dover gestire.

Alla consueta ansia e preoccupazione per il contenuto dei propri pensieri, si può infatti sommare la tristezza ed il senso di colpa per non essere “abbastanza felici e sereni quanto lo sono gli altri.” Inoltre, la fine dell’anno  è inevitabilmente un momento di valutazione, in cui tiriamo le somme di ciò che è stato l’anno appena trascorso, quali sogni o obiettivi abbiamo realizzato, cosa non abbiamo concretizzato, cosa avremmo potuto fare in più ma non ce l’abbiamo fatta.  In base a tali valutazioni proveremo un sentimento più o meno positivo o negativo.

Purtroppo, per chi soffre di DOC il giudizio è molto spesso negativo, sia perché oggettivamente pensieri ossessivi e depressione sono fonte di grande sofferenza, sia perché è nella forma mentis della persona ossessiva il voler raggiungere obiettivi di perfezione spesso irraggiungibili e che vengono quindi interpretati come un fallimento.

Vediamo allora 3+1 trappole che possono far crescere il nostro malessere e la nostra ansia durante il Natale.

TRAPPOLA NUMERO 1 – I CAMBIAMENTI NELLE ABITUDINI

Le festività rappresentano una pausa dalla routine quotidiana e dalle abitudini. Questa potrebbe quindi essere un’occasione per rilassarsi e recuperare, ma nel momento in cui si interrompe la frenesia quotidiana può anche capitare che riaffiorino i problemi e le difficoltà fino a quel momento apparentemente gestiti o ignorati.  

 Ecco così riemergere frustrazioni, dolori, sofferenza, per non avere mai risolto del tutto i propri problemi, o per un obiettivo non raggiunto.

Babbo-Natale-UbriacoSenza contare che spesso le festività sono la scusa per interrompere le abitudini virtuose, come per esempio la pratica regolare dello sport e della meditazione, l’abbandono di un corretto stile alimentare a favore delle abbuffate natalizie, il cambiamento del ciclo sonno veglia per fare tardi tutte le sere, magari alzando anche un po’ il gomito.

 SOLUZIONI:

  1.  Mantenere le buone abitudini: cerchiamo di mangiare, bere e dormire come al solito. Se abbiamo esagerato con il cibo e diminuito le nostre solite attività fisiche, finiremo per sentirci pesanti, gonfi e stanchi.
  2. Non stravolgere i ritmi: evitiamo di fare più cose di quelle che di solito facciamo o che possiamo fare.  Prendiamoci del tempo per noi stessi, prevediamo delle pause per recuperare e rilassarci
  3. Evitare l'inattività e "il vuoto": spesso il problema delle feste natalizie è che più facilmente si rimane senza qualcosa da fare o, per chi è in una situazione di solitudine, senza nessuno con cui passare il tempo. Diventa importante cercare di impegnarsi il tempo in modo proficuo: forse è ora di mettere in cantiere quell’hobby che volevamo iniziare da tempo…
  4. Non esagerare con i brindisi: I postumi di una bevuta (non per forza pesante) possono avere effetti enormi sull’ansia. Non aggiungo altro... 

TRAPPOLA NUMERO 2 – IL CONFRONTO CON IL PASSATO

La situazione di depressione nel DOC può spingere a pensare a quando il Natale era il momento più atteso, quello in cui si era felici e si ricevevano regali… la festa della famiglia, in cui si celebravano l’amore e la gioia dello stare insieme.

Se però ci si trova in una situazione di DOC e depressione è difficile essere in armonia con noi stessi e quando questo avviene quindi i pranzi e le cene diventano occasioni di disagio e di costrizione. E può capitare di pensare che i rituali natalizi sembrano aver perso il loro senso, il loro significato originale.

Così scriveva l’autore Giorgio Manganelli del Natale: “…sembra di vedere tutte le imperfezioni della propria vita e il fatto che ciò capiti in un periodo che invece, sin da bambini, si è stati educati a vedere in modo magico provoca uno stridente e inappropriato senso di colpa..  ... abbiamo l’amara sensazione di dover scattare una specie di fotografia psicologica e affettiva che costringe al confronto e alla differenza fra ciò che dovremmo essere e non siamo, che dovremmo provare e non proviamo”

Tutto questo, unito al fatto di pensare di essere i soli a vivere questa situazione di malessere ci spinge a restringere l’attenzione esclusivamente ai propri problemi personali e ad abbandonarsi alla tristezza come fosse qualcosa di non fronteggiabile.

SOLUZIONI: 

  1. Valutare la propria situazione obiettivamente: molto probabilmente l’anno in corso ha portato anche novità positive. Magari è difficile vederle. E forse lo è proprio perché spesso è il nostro occhio ad essere viziato. Il nostro bicchiere è sempre mezzo vuoto. Ma se proviamo a fare uno sforzo, a vederci con occhi diversi, forse possiamo scoprire che non tutto quello che abbiamo fatto è realmente andato male e che ci sono anche delle opportunità da sfruttare (per esempio aver trovato questo sito 😉 )
  2. Comprendere l’entità delle proprie aspettative: se facciamo attenzione a quello che avremmo voluto realizzare potremmo accorgerci che spesso pretendiamo troppo da noi stessi o dalle situazioni.  Il nostro giudice interiore è sempre troppo severo… ed è ora di mandarlo…. in vacanza!
  3. Usare la tristezza come opportunità: anche una situazione difficile come il DOC  può avere un lato positivo. Possiamo infatti tentare di superare strategicamente questo periodo. Se infatti durante le feste riusciamo a vivere al meglio delle nostre possibilità attuali, avremo imparato ad essere più forti e questa abilità ci sarà utile anche in futuro.
  4. Non rinchiudersi in sé stessi ma fare qualcosa per gli altri e pensare a chi sta peggio: anche se pensi che il Doc  sia la più grande sfortuna sulla faccia della Terra, la realtà è che là fuori ci sono tantissime persone che soffrono, anche più di te, ed alle quali il tuo aiuto potrebbe essere incredibilmente utile.  Pensiamo innanzitutto alle persone care, forse qualcuna potrebbe essere in difficoltà. Cerchiamo di stare insieme a loro, facciamo un piccolo gesto gentile nei loro confronti, facciamoli sentire amati ed apprezzati così come vorremmo esserlo noi.
    Allargando il cerchio, potremmo prestare il nostro aiuto a persone meno fortunate e a centri o associazioni di volontariato che se ne occupano. L’essere utili ad altri è una medicina potentissima e ci aiuterà a distogliere tutta l’attenzione dai nostri problemi personali.
  5. Non importa ciò che non hai fatto ma ciò che farai: francamente, è abbastanza inutile pensare a ciò che è successo, perché tanto non si può cambiare. Invece è importante concentrarsi su quali saranno i prossimi passi che ci porteranno ad un futuro migliore. 

TRAPPOLA NUMERO 3: LA FELICITÀ A TUTTI COSTI

la depressione natalizia ed il doc

Come già ddiscussoprima, il Natale è la Festa per eccellenza e ciò significa che “bisogna essere felici” a tutti i costi. E’ importante capire che una parte della nostra psiche è condizionata da molti anni in maniera massiccia (consapevolmente o meno) e per tale motivo, se non siamo felici a Natale qualcosa dentro di noi ci risuona in modo sgradevole, ci fa sentire inadeguati e “fuori dal coro”. Un senso di solitudine che naturalmente può incidere in modo vizioso sulla nostra stabilità emotiva. 

SOLUZIONI

  1. Abbandonare l’idea che sia necessario partecipare pienamente ad ogni rituale festivo: se partecipiamo a delle feste meglio puntare a goderci il momento, senza aspettarsi  necessariamente che sia un momento eccezionale e intenso, altrimenti rischiamo di rimanere delusi.  L’idea che le festività debbano necessariamente essere i momenti migliori dell’anno è un’invenzione senza fondamento.
  2. Fermarsi a riflettere sui nostri pensieri e sulle relative emozioni: è importante comprendere che  le emozioni non sono determinate direttamente dalla situazione in sè (cioè il Natale, le feste, l’anno nuovo) ma da quello che pensiamo noi della situazione, come la valutiamo e cosa ci diciamo in quel momento (per es. “devo star bene a tutti i costi”, “sono solo”, “nessuno mi vuole bene”, “cosa succederà l’anno prossimo”…). Infatti sono questi pensieri negativi a farci stare male e provare disagio.
  3. Non pensare a ciò che non hai, sii grato per ciò che hai: se stai leggendo queste parole sei vivo, hai il dono della vista, hai le mani per scrivere e le facoltà intellettuali per comprendere, hai un computer,  energia elettrica, un tetto caldo ed il frigo pieno. Alcune persone non hanno questa fortuna, che a te sembra scontata.
  4. Hai il diritto di essere triste: Dove stà scritto che devi per forza essere felice durante le Feste? Non è affatto obbligatorio manifestare felicità e “spirito natalizio”.
  5. Minimizza le aspettative legate alle feste: pensa al Natale come a una festa normale e non come una scadenza in cui si è tenuti a essere felici a ogni costo. Non formulare propositi di grandi cambiamenti di vita legati a questa festività:
  6. Spegnete la televisione: è troppo piena, in questo periodo, di inutile melassa e buonismo che non possono che darvi noia se già siete un fascio di nervi. 

TRAPPOLA NUMERO 4: ...

Avrai notato che nella pagina ho menzionato 3+1 trappole e 15+5 strategie. Ebbene siccome l'articolo sarebbe stato troppo lungo ho messo da parte l'ultima trappola (con le sue 5 strategie di evitamento) e ne ho fatto un piccolo documento BONUS da regalare solo agli iscritti alla Newsletter. Un piccolo dono per tutti i commenti e le email di ringraziamento che ho ricevuto.

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CONCLUSIONE

Vorrei sinceramente fare gli auguri di Buon Natale a tutti coloro che leggeranno queste righe. So che convivere con una bestiaccia come il DOC è davvero difficile… e che a tratti possa sembrare impossibile. Eppure la realtà è che la felicità è sempre dietro l’angolo. Bisogna essere pronti ad inseguirla con tutte le proprie forze e ad afferrarla al momento propizio!

Per fare ciò è necessario scrollarsi di dosso un po’ di quel peso che ci siamo sempre portati dietro.

Piano piano lo lasceremo questo peso.

 Per il momento godetevi ogni singolo attimo. Se riuscite a farlo, anche nei momenti più dolorosi, vi accorgerete che ogni secondo vale la pena di essere vissuto per quello che è.

BUON NATALE

Lucio Odisei

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  1. Evitare l’inattività e “il vuoto”

    Questa e’ la raccomandazione principale da rammentare “vita natural durante”. Essere attivi, impegnati, e’ autodisciplina ed aiuta a raggiungere la padronanza ed il controllo di se’. Ci ricorda quale deve essere il comportamento che dobbiamo quotidianamente adottare:rivolgere la nostra attenzione (per quanto piu’ possibile) ai nostri impegni , ai nostri interessi e passioni qui nel mondo reale e non alla propria realta’ mentale che risulta spesso essere fuorviante, soprattutto quando si e’ preda di rimuginio ansioso.

          1. Va meglio grazie anche al tuo prezioso supporto. Gli orientali la sanno lunga….:)

            Un abbraccio, b. giornata

  2. Buon Natale e Buon Anno a tutti coloro che seguono questo link, in particolare all’autore Lucio che ha la capacità di semplificare il problema delle ossessioni, da renderlo così accettabile, quasi, come un gioco.
    Grazie!

  3. Ciao Lucio,seguo sempre con molto interesse i tuoi articolo e concordo sul fatto che riesci a rendere il Doc un gioco!
    Volevo farti una domanda:concordo con te e Alessio sul fatto che l’inattività sia deleteria e io stessa l’ho capito a mie spese!Cerco quindi,di essere sempre impegnata o comunque ti mantenere la mente occupata!
    Questa mia” attività” comporta una certa quantità di stress perchè non riesco mai a rilassarmi davvero e spesso mi faccio travolgere dalla paura che in un momento relativamente tranquillo io possa ricadere!
    Una cosa però che mi sta colpendo è che mi risulta difficile pensare in modo naturale!Cioè,quando non c’è l’ossessione non riesco a formulare pensieri e da li,ritorno all’ossessione!Tra l’altro,alcune volte mi capita di ”prolungare” i pensieri sani cercando di ritardare il momento in cui ”scompaia” perche non so a cosa pensare dopo!
    Sono normale? Mi consigli una visita psichiatrica o secondo te è una cosa normale dopo anni di ossessioni?

    1. Ciao Ada mi permetto di dirti cio’ che penso. Lo stress che avverti non deriva dal cercare di tenerti sempre occupata ma dalla PAURA costante di poter ricadere . Il disturbo ossessivo compulsivo e’ il disturbo della paura…Paura di essere contaminato, paura di essere omosessuale, paura , paura, paura, paura,(e che palle scappare). Cerca di svolgere serenamente cio’ che devi fare durante la tua giornata e soprattutto inizia ad allenarti nella gestione dell’ansia. Cio’ che ti spaventa e’ stato inevitabilmente memorizzato dalla tua mente: memorizziamo tutto cio’ a cui prestiamo attenzione, a maggior ragione se ne siamo spaventati, terrorizzati. La mente svolge la sua funzione che e’ quella di pensare, immaginare, rievocare ricordi ecc ecc.
      Quando riaffiorano i pensieri che generano paura/ansia/tensione nervosa o ti trovi nuovamente in quelle situazioni che danno il via allo stimolo ansiogeno , devi interrompere con tutte le tue forze quel meccanismo (automatismo negativo) che ti porta ad agire come un automa: ossessione/stimolo ansiogeno >compulsione/rassicurazione.

      Sai cosa fare?

      Dedicati interamente alla gestione dell’ansia, se riesci a tollerarla e di conseguenza a far scendere il livello di quest’ultima , la spinta a compulsare sara’ decisamente meno forte e non solo eviterai di compulsare( iniziando finalmente a trasgredire all’automatismo negativo esplicitato in precedenza che ben conosci) ma acquisterai fiducia perche’ constaterai “con mano” che non c’e’ ragione di aver paura ma che sono solamente “cazzate”(cosa che tra l’altro sai bene anche tu). Rammenta: non si parla di doc perche’ hai determinati pensieri ma perche’ metti in atto le compulsioni/rassicurazioni.

      Mettiti al primo posto ..ci vorra’ ben altro per piegarti , si tratta solamente di trovare il metodo a te piu’ congeniale per uscire da questa esperienza piu’ forte di prima.(e non sara’ certo una pasticca (psicofarmaci) che ti regalera’ la liberta’). Coraggio.Immergiti nella realta’ , vivi nella realta’ e cerca di non passare troppo tempo nella realta’ mentale che e’ virtuale .(errore a cui tende la maggior parte degli esseri umani) 😉

      1. Ciao Alessio!
        Grazie mille per la tua risposta!
        Mi sembri molto preparato! Sei riuscito ad uscire da questo disturbo?
        Quello che dici è vero! Sostanzialmente è la paura a fare da padrona nella mia vita:paura di scoprirmi lesbica,paura che il Doc non vada via,paura di impazzire(non ne cito altre altrimenti scriverei troppo)!
        Diciamo che ho appurato ch eil contenuto dell’ossessione è falso! Ok,la mia mente me lo propina sempre ,ma so chi sono e sopratutto so che sensazione meravigliosa mi da l’idea di avere un uomo accanto!
        Detto questo,passando diciamo ad un livello successivo,mi sono resa conto dei ”danni del Doc”!
        Io non ricordo assolutamente come pensavo prima,come trascorrevo le mie giornate!
        Alle volte mi chiedo a cosa pensavo prima del Doc perchè ora come ora ogni pensiero pesa!
        E’ come se fossi sempre vigile e attenta sui miei pensieri!
        Ma forse hai ragione tu! Cerco di dare naturalezza alle cose ponendole sotto il mio vigile controllo!
        Ma naturalezza e controllo non vanno d’accordo!
        Forse dovrei solo lasciar scorrere i pensieri senza intromettermi!
        Dar loro la possibilità di crearsi e scorrere in naturalezza!

    2. Ciao.
      Attenzione perchè quando dici “alcune volte mi capita di ”prolungare” i pensieri sani cercando di ritardare il momento in cui ”scompaia” perche non so a cosa pensare dopo!” stai descrivendo una tua compulsione!!
      E come sai le compulsioni allungano il DOc invece di accorciarlo.
      E’ normale non riuscire a pensare in maniera totalmente naturale quando si ha il Doc ed anche quando se ne stà uscendo. Infatti ilò controllo della mente razionale è sempre lì a scandagliare ogni pensiero, anche in maniera inconsapevole.
      Datti tempo e pazienza. Piano piano il fenomeno andrà scemando.
      “quando non c’è l’ossessione non riesco a formulare pensieri e da li,ritorno all’ossessione”
      Capita anche questo, ma non è un buon motivo per costringersi a pensare a svariate cose senza sosta. Se tornerai all’ossessione porta pazienza… se ci ritornerai ancora porta di nuovo pazienza… anche dovesse accadere 1000 molte. Ad un certo punto l’ansia per quei pensieri verrà sostituita dalla noia…

  4. Ciao Ada , la tua mente ti ripropone quei pensieri in quanto ne hai paura. La paura genera ansia e tensione nervosa le quali cercano ogni volta di farti credere al contenuto dei pensieri.

    Non ho possibilita’ di mandarti un messaggio in pvt , ti lascio il mio indirizzo e-mail : ales2@tiscali.it

    B. serata

  5. CIAO LUCIO IN ANTICIPO,mi sapresti dire come mai quando c’e qualche ricorrenza mi sento in ansia es:il mio compleanno o ferragosto

    1. Perchè vivi le ricorrenze come una prova in cui bisogna per forza essere felici e sereni e deve andare tutto bene altrimenti non si è ok.
      Giusto?

  6. Salve
    devo dire di ritenermi fortunato di aver “incontrato” questo sito. Ho riaperto una porta che non avevo chiuso dopo tanti anni e che adesso so che chiuderò in maniera definitiva, mi serviva l’ultima casella del domino per mettere insieme tutte le informazioni, studi e sedute di questi anni. non sono un ragazzino di anni ne ho 46 ma mi sento come se stessi per rinascere di nuovo con una nuova voglia energia.
    Grazie

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