Nell'articolo precedente sul Doc da relazione abbiamo introdotto questo sottotipo di Disturbo Ossessivo Compulsivo e descritto alcuni dei principali sintomi, oltre ad aver accennato alla presenza di due tipi di Doc da Relazione: quello con pensieri ossessivi incentrati sul partner e quello invece incentrati sulla relazione.
Oltre alla preoccupazione ossessiva ed ai dubbi, entrambe le rappresentazioni di ROCD sono associate ad una varietà di comportamenti compulsivi mirati a ridurre la sensazione di incertezza, ansia e angoscia, o per ridurre la frequenza dei pensieri ossessivi sulla relazione.
In questo articolo osserveremo alcuni dei meccanismi più subdoli ai quali in genere chi soffre di questo disturbo ossessivo non riesce a sottrarsi.
Le emozioni nel Doc da Relazione
Si dice spesso che siamo i creatori delle nostre stesse prigioni. Nel caso del DOC questo è particolarmente vero. Non ci rendiamo conto di costruire il muro della nostra prigione mentale con le nostre stesse mani ed usando diversi mattoni. Uno di questi mattoni è la pretesa di poter provare le emozioni a comando.
Tutte le volte che vogliamo provare una certa emozione quando siamo con il partner stiamo costruendo una aspettativa irrealistica. Se ci aspettiamo di provare amore tutto il tempo in sua presenza, non accadrà. Se ci aspettiamo che le stesse sensazioni di innamoramento e scoperta che avevamo all’inizio della relazione proseguano indefinitamente, non accadrà nemmeno questo.
Adesso stò per dirti qualcosa di molto importante, qualunque sia il tipo di Doc al quale sei interessato: la verità è che non abbiamo nessun potere o controllo sulle emozioni che vogliamo provare in un determinato momento. L’unico potere che abbiamo è quello di metterci nelle condizioni ideali affinchè le emozioni desiderate accadano naturalmente. E questo è molto più probabile che capiti se ce ne dimentichiamo, se non ci facciamo caso… se semplicemente cerchiamo di rilassarci e di fluire con le cose, così come capitano. Vale la pena di ribadirlo:
Non abbiamo nessun controllo sulle emozioni che vogliamo provare in un determinato momento. L’unico potere che abbiamo è quello di metterci nelle condizioni ideali affinchè le emozioni desiderate accadano naturalmente
Voler affermare il contrario è un po’ come mettersi a dire: “ora dormo”, ed aspettarsi di dormire veramente, così, solo perché lo vogliamo in quel momento. Non funziona così!
Non possiamo decidere di dormire a comando! Possiamo solo prepararci e favorire il naturale verificarsi del sonno: mettendoci il pigiama. Sdraiandoci sul letto, spegnendo la luce e chiudendo gli occhi. Dopodiché, naturalmente, se le condizioni sono adatte e la mente è quieta, ci addormenteremo.
Fine della storia.
Doc da Relazione: cause ed errori
Nel momento in cui vogliamo dormire a tutti i costi, quello è il momento in cui iniziano i disturbi del sonno. La stessa identica cosa vale per il Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Come nel caso del Doc Omosessuale, parte dell’errore consiste nel decidere a priori che cosa dovremmo provare in una certa situazione (ne ho parlato in questo articolo sull’ansia e sul piacere nel Doc Omosex). E’ una forzatura che introduce uno stress ed automaticamente ci toglie dalle condizioni ideali di rilassamento, perché dove c’è tensione non può esserci piacere.
Questo concetto è purtroppo molto ostico per le persone ossessive. La spontaneità, il vivere le cose momento per momento, nel QUI ed ORA, senza fare piani, progetti, congetture su quello che deve o non deve accadere in ogni situazione, è un tipo di mentalità che per definizione cozza contro la iper-razionalità di coloro che vivono quasi esclusivamente nella mente.
Il grande paradosso è che il DOC, ad un certo punto, arriva ad estremizzare questo conflitto, facendoci credere che se ci comportassimo in maniera spontanea potrebbero accadere cose terribili… mentre in realtà è proprio il contrario!! E’ nel calcolo e nel rimuginino continuo che stanno gli inferni auto-generati, non nella realtà del momento presente.
Mi spiego?
Contestualizziamo un po’: soffri di Doc da Relazione. Avevi emozioni fortissime e stupende all’inizio della relazione ed ora non le hai più. Questo ti fa stare male ed in ansia e ti fa sorgere paure e pensieri che ti causano sofferenza(“non voglio lasciarlo”, “ho paura di tradire…”, “forse è disinnamoramento”…).
Allora inizi a controllare costantemente se riesci a sentire nuovamente quelle sensazioni. Ma questa azione (che come abbiamo visto è una compulsione) non ti restituirà quelle magnifiche sensazioni di una volta. Bensì farà solo peggiorare l’ansia, ricordandoti ogni secondo la differenza tra ciò che secondo I tuoi “progetti” dovresti provare (amore puro e sconfinato) e ciò che veramente provi (ansia), alimentando il Doc e perpetuando i pensieri ossessivi.
Doc da Relazione: come uscirne?
Come se ne esce? Riporto testualmente la frase di uno che ha sconfitto il DOC da Relazione: “con pazienza, cercando di risolvere l’ansia (non i problemi di relazione!!) attraverso una combinazione di terapia, esercizi di auto-aiuto, meditazione e soprattutto decidendo di amare il partner NONOSTANTE l’ansia”.
Il cervello del docker vuole risolvere il problema del Doc da relazione (è amore? E’ la storia giusta?) in modo da risolvere l’ansia. Mentre in realtà dobbiamo risolvere il problema dell’ansia, prima di poter essere in grado di provare nuovamente l’amore.
dobbiamo risolvere il problema dell’ansia, prima di poter essere in grado di provare nuovamente l’amore, non il contrario
Vivere con l’ansia costante è una tortura che esaurisce fisicamente e psicologicamente e non c’è da stupirsi se in questi momenti viene difficile vivere serenamente una relazione (allo stesso modo di come è difficile avere desiderio sessuale quando c’è una forte ansia).
I presunti “pericoli” nel Doc: l’effetto radar
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è un disturbo d’ansia e l’ansia, come abbiamo già detto più volte (in particolare nel mio ebook pratico sul Doc), serve a salvarci la vita da potenziali pericoli. Tuttavia il Doc ha la capacità di distorcere totalmente l’interpretazione che diamo ai pericoli ed il risultato è che prendiamo fischi per fiaschi.
Vediamo un esempio nel Doc da Relazione:
Stai con una ragazza/o e fra poco farete il primo anniversario.
La ragazza/o ti compra un regalo. Avverti un colpetto d’ansia allo stomaco, perché questo gesto significa che le cose si stanno facendo serie e questo dà il via ad una serie di ragionamenti ossessivi su tutti i possibili significati, sulla possibilità o meno che lei sia quella giusta ecc… ecc…
Caso opposto: la ragazza/o non ti compra un regalo. Ma tu te lo aspettavi. Così inizi a pensare che non ti ha considerato e che si sarebbe dovuta comportare diversamente. Il ciò dà il via ad un a serie di ragionamenti ossessivi su tutti i possibili significati, sulla possibilità o meno che lei sia quella giusta ecc… ecc…
In entrambi i casi il finale è un aumento dell’ansia e dei dubbi ossessivi. Sofferenza sia in un caso che nell’altro. Il cervello del docker infatti cercherà sempre un segnale di pericolo anche se non c’è!! Nel caso lo inventerà da zero!
Il cervello del docker cercherà sempre un segnale di pericolo anche se non c’è
Nel caso lo inventerà da zero!
L’effetto radar è sicuramente una delle fonti di sofferenza maggiori di ogni docker.
Lo sa bene chi soffre di Doc omosessuale, che comincia a vedere omosessuali ovunque e soprattutto a chiedersi se le persone che gli stanno in giro possano in qualche modo aver fatto commenti su di lui. Lo sa chi soffre di Doc aggressivo, che inizia a vedere armi e oggetti pericolosi in ogni luogo possibile. Chi soffre di Doc da contaminazione, per il quale ogni oggetto che non sia “adeguatamente pulito” è un potenziale pericolo per l’incolumità propria e dei propri cari. Chi soffre di Doc ipocondriaco, per il quale ogni minimo dolore nel corpo diventa un potenziale malattia mortale…
E via dicendo per ogni possibile sottotipo di Disturbo Ossessivo Compulsivo. Questo fenomeno è dovuto all’ansia, che ha come compito principale proprio quello di segnalarci potenziali pericoli.
Il problema però è che nel Doc tutto questo meccanismo viene sballato e vengono presi per pericoli cose che pericolose non sono. E vengono anche messi in atto tentativi (compulsioni) di risolvere problemi inesistenti. E così facendo automaticamente cediamo al contenuto dell’ossessione, privandoci della possibilità di uscire dal ciclo infinito dei pensieri ossessivi.
Doc da Relazione: strategie
La prima cosa da ricordare, quando si parla di come affrontare il Disturbo Ossessivo Compulsivo, è che non è possibile controllare i pensieri (a meno di non avere una esperienza decennale di meditazione) e tantomeno comandare le emozioni.
Può sembrare che sia possibile forzare il contenuto della propria immaginazione, ragionando e razionalizzando, ma in realtà si può facilmente verificare che ogni tentativo effettuato in passato, si è ritorto contro di noi alimentando ossessioni e compulsioni.
L’unico vero modo per gestire i pensieri è quello di lasciarli scorrere, senza attribuire loro un particolare significato o una qualsiasi importanza. In effetti, dei 60000 pensieri prodotti ogni giorno dalla mente umana, solo poche decine sono davvero importanti, mentre il resto è spazzatura. Dunque, perché dare importanza alla spazzatura?
L’unico vero modo per gestire i pensieri è quello di lasciarli scorrere
In sostanza, cosa fare quando arrivano i dubbi ed i pensieri ossessivi?
Niente, assolutamente niente. Semplicemente prendere atto che il DOC stà cercando di farci uno dei suoi scherzo ed ignorare il falso allarme. Infatti se reagiamo, per esempio controbattendo logicamente o tentando di scardinare il dubbio, diamo “legittimità” al pensiero ossessivo e lo rendiamo vero.
Se invece lo ignoriamo del tutto (lo so, non è semplice e ci vuole un certo allenamento), provando a spostare l’attenzione per esempio sulla respirazione (come spiegato nell’ultimo esercizio del mio ebook sul Doc) e persistendo con l’indifferenza nei confronti dell’ossessione, piano piano educheremo il cervello a non considerare pericoloso il contenuto del Doc e questo renderà i pensieri ossessivi sempre meno…. Ossessivi!
Conclusione
Doc Omosessuale e Doc da Relazione sono caratterizzati da alcune similitudini che vale la pena di sottolineare:
- Sono entrambi ossessioni pure, caratterizzate dalla presenza di compulsioni prevalentemente mentali
- Entrambi sono composti da una aspettativa, da un “piano” articolato e dettagliato di come dovrebbero andare le cose
- Entrambi sono molto intolleranti rispetto alla possibilità che le cose non vadano secondo i piani
- In un caso ci si forza ad eccitarsi (o a a non eccitarsi), nell’altro a provare solo certi sentimenti (e assolutamente non altri)
- Entrambi sono forzature estreme e “pilotate dalla mente” di fenomeni che invece appartengono al corpo ed all’istinto
- Entrambe costringono e “premeditano” laddove ci dovrebbe essere solo spontaneità.
Spero che con il tempo appaia via via più chiaro quale è il fondamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo (a prescindere dal tipo). Che cosa ne dici? Mi piacerebbe sapere se ti è chiaro il concetto di spontaneità e che sensazioni suscita dentro si te.
Puoi lasciare un commento qui sotto.