Settembre 7, 2014

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Cosa è il Disturbo Ossessivo Compulsivo

La prima cosa che è necessario comprendere è che cosa sia il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC per "gli amici") e quali siano i suoi sintomi. Il DOC è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni che sono fonte di grande sofferenza per la persona, comportano ingente spreco di tempo (più di un'ora al giorno) e interferiscano con le normali attività quotidiane. La paura che il contenuto delle ossessioni si avveri è il motore di questo problema. Per comprendere meglio questi meccanismi vediamo in dettaglio i 4 ingredienti di cui è fatto il DOC:

  • Paura
  • Ansia
  • Ossessioni
  • Compulsioni

Cosa è la paura

La paura è  una emozione guidata dall’istinto ed ha come obbiettivo la sopravvivenza del soggetto di fronte ad un possibile pericolo per la propria incolumità. La paura,  in uno stato fisiologico naturale è un meccanismo difensivo incredibilmente potente ed estremamente utile in tutte le situazioni di pericolo. Facciamo un esempio “preistorico”:

Paleo, un giovane contadino del 3000 a.c, si trova da solo in una parte oscura del bosco. Non è mai stato coraggioso e le ombre degli alberi, già minacciose di giorno, sembrano ora celare ogni sorta di pericolo. Paleo avanza timoroso, quando, alcune decine di metri davanti a lui sente il suono di un animale feroce. Sente immediatamente il sangue ghiacciarsi nelle vene…

A livello cerebrale il "sistema limbico" (che è una struttura antichissima del nostro cervello) induce immediatamente la paura per mezzo dell’’amigdala, una porzione del cervello grande quanto una mandorla e sede della nostra memoria emotiva.  Quando l’amigdala valuta uno stimolo come pericoloso, scatta come un sorta di grilletto neurale inviando segnali di emergenza a tutte le parti principali del cervello; stimola il rilascio della Adrenalina, attiva il sistema cardiovascolare, i muscoli e l’intestino. Contemporaneamente, i sistemi mnemonici vengono "sfogliati" con precedenza assoluta per richiamare ogni informazione utile nella situazione di paura.

In pratica, più velocemente ed al di fuori di qualsiasi processo logico e razionale, il cervello induce la produzione di una serie di ormoni deputati alla preparazione del nostro corpo al combattimento o alla fuga. Fisiologicamente avvengono questi fenomeni:

1)    accelerazione del battito cardiaco - il cuore inizia a pompare una grande quantità di sangue verso i muscoli;

2)    respirazione affannosa - il respiro si fa corto per fornire maggiore ossigeno ai polmoni;

3)    tensione muscolare - i muscoli diventano ipertonici per prepararsi a sopportare un grande sforzo, non sentire la fatica ed essere pronti ad accusare dei colpi;

4)    vampate di calore - la temperatura del corpo aumenta poiché il fisico deve essere "caldo" e pronto;

5)    vertigini - l'ossigenazione viene ridotta nelle aree che ne hanno meno bisogno in caso di combattimento. Tra queste rientra la testa (da qui il detto "sbiancare dalla paura");

6)    vista a "tunnel" - per concentrarsi meglio sull'aggressore;

7)    suoni distorti - in realtà non siamo abituati, ma l'udito diventa molto più sensibile per "captare" meglio i segnali sonori;

Non è possibile arrestare questi meccanismi, sono innati e volti a garantire la sopravvivenza. E’ importante capire una cosa: il primo insorgere della paura è in realtà piuttosto impreciso. Non avendo dati a sufficienza per elaborare il grado di pericolosità della situazione, si viene spinti ad ipotizzare la situazione peggiore.

Pochi secondi dopo, Paleo si rende conto che il rumore è quello di un rapace che si stacca da un albero e vola via nel cielo. Paleo sorride nervosamente e poi  emette un sospiro di sollievo.

Il pericolo non è più presente e rapidamente il cervello sostituisce la produzione di ormoni adrenalinici con altri che inducono il rilascio della tensione (risata) ed il progressivo rilassamento (sospiro di sollievo). Dopo un ragionevole lasso di tempo si torna allo stato di relax.

Cosa è l’ansia?

L'ansia è il motore del disturbo ossessivo compulsivo. Vediamo di approfondire la questione.

Anche l’ansia è indispensabile per la sopravvivenza umana (in effetti niente di ciò che ci ha dato  la Natura è inutile…) L’ansia è uno stato emotivo contraddistinto da una sensazione di preoccupazione, apprensione e paura, più o meno intensa e duratura.

Normalmente serve a richiamare la nostra attenzione, ci allerta nelle situazioni di pericolo e ci stimola a realizzare obbiettivi a volte indispensabili per la vita stessa. Questo meccanismo ci accompagna sin dall’età della pietra, quando era certamente un’ansia naturale, positiva, che serviva da campanello d’allarme in un ambiente carico di minacce. 

 Facciamo un altro esempio preistorico: 

Il villaggio della tribù di Paleo è stata attaccato da un piccolo branco di lupi, che per fortuna viene scacciato. Un paio di giorni dopo, i cacciatori riferiscono che il branco è ancora in zona ed è molto più numeroso di quanto immaginato. 

Paleo sente un brivido ed il suo istinto è quello di trovare un primo rifugio. Poi sente i suoi amici che discutono e comincia anche lui a pensare a come risolvere questo problema. Ci pensa giorno e notte, senza riuscire a stare tranquillo, facendo attenzione ad ogni più piccolo  suono o movimento. 

Il villaggio si riunisce ed escogita una prima soluzione: erigere una palizzata di legno in modo da tenere la tribù al sicuro. L’ansia continua a tenere Paleo in allerta e lo spinge a dare il meglio di se in questa opera. Quando infine la palizzata è completa, la tensione cala perché si senei più sicuro e soddisfatto

Che differenza c’è tra ansia e paura?

Questa distinzione è importante e và compresa molto bene. Senza voler andare troppo in profondità, data la complessità dell’argomento, possiamo dire che le manifestazioni fisiologiche e psicologiche indotte dall’ansia sono sostanzialmente identiche a quelle della paura. Per l’esattezza, l’ansia muove le stesse leve naturali utilizzate dalla paura. La differenza sostanziale però è la seguente:

  • La paura è una reazione emotiva ad un pericolo reale. E’ solitamente molto intensa, immediata e di breve durata (termina alla scomparsa della minaccia). E’ una reazione istintiva, governata solo indirettamente dall’intelletto e dal ragionamento.
  • L’ansia è invece una reazione ad un pericolo percepito. Si mantiene ad un livello più basso e prolungato nel tempo. Induce l’uso dell’intelletto e della razionalità per la risoluzione di un problema.

 In questo semplice esempio, il pericolo immediato non è fisicamente presente. E’ però un notevole pericolo potenziale. Ciò significa che potrebbe accadere oppure no. Nel dubbio,  la Natura ha fatto in modo di sollecitare una risposta nell’individuo per mezzo dell’ansia che è preparatoria e spinge ad utilizzare risorse e energia nella ricerca di una soluzione al problema.

In pratica, ti spinge ad agire sollecitando in te una tensione che ti provoca sofferenza e che permane fino a quando non hai trovato una soluzione al problema.

L’ansia è utilissima ancora oggi, nel momento in cui devi sostenere un esame, fare un colloquio di lavoro, risolvere un problema concreto.

Al giorno d’oggi tuttavia le minacce fisiche sono diminuite e l’ansia è diventata perlopiù una componente “esistenziale” o sociale. E quando essa persiste per periodi eccessivi, l’ansia può diventare uno stato patologico contraddistinto da uno stato continuo di tensione che compromette le capacità di giudizio e la qualità della vita. 

Provocando inoltre tutta una serie di altri disturbi (disturbi d'ansia per l'appunto) come l'ansia generalizzata, gli attacchi di panico, le fobie ed il disturbo ossessivo compulsivo.

Quali sono i sintomi dell’ansia?

I sintomi sono assimilabili a quelli della paura. L’ansioso vive in un costante stato di allarme e tensione che lo induce da un lato a temere disgrazie, incidenti e insuccessi e dall’altro a non tollerare le attese e le situazioni competitive. Nell’ansia abbiamo la presenza di sintomi psichici e fisici:

  • Preoccupazione costante, spesso ingiustificata, o pessimismo.
  • Nervosismo, incapacità a rilassarsi ed ipersensibilità agli stimoli, facilità al pianto, fobie specifiche.
  • Insonnia o sonno con incubi, problemi di concentrazione e confusione.
  • Contratture muscolari, tendenza a serrare i denti, voce tremante e talvolta mani tremolanti.
  • Ronzii alle orecchie, visione confusa, vampate, dolori localizzati privi di evidenti cause organiche.
  • Tachicardia, palpitazioni, dolori al centro del torace, cali di pressione, polso irregolare.
  • Senso di costrizione e oppressione al petto, difficoltà respiratorie, sensazione di soffocamento.
  • Aumento della frequenza urinaria, disturbi del ciclo mestruale e del desiderio sessuale.
  • Difficoltà a deglutire, difficoltà digestive, mancanza di appetito, nausea, vomito, diarrea.
  • Cefalea, vertigini, aumento della sudorazione, vampate oppure pallore, riduzione della salivazione.

Cosa sono le ossessioni?

Le ossessioni sono pensieri o immagini intrusive che appaiono nella mente contro la propria volontà e creano pesante fastidio o sofferenza a causa di:

  • contenuto prevalentemente assurdo, sgradevole e contrario ai propri desideri e alla propria storia personale
  • emozioni negative molto intense di paura, disgusto, senso di colpa ecc… che questi pensieri provocano.

I pensieri ossessivi sono di fatto il sintomo e la principale caratteristica del disturbo ossessivo compulsivo. Caratteristiche fondamentali delle ossessioni sono: 

  • frequenza e la persistenza dei pensieri fissi, che possono occupare la mente in modo duraturo e continuo, senza lasciare un attimo di tregua ed esaurendo le energie
  • la sensazione che tale attività sia imposta, presente contro la propria volontà e totalmente incontrollabile;
  • il timore di essere costantemente in pericolo o di essere responsabili di tale pericolo, oppure di rendersi persone immorali, cattive o pericolose
  • il terrore di poter pensare volontariamente al contenuto dell’ossessione stessa, o il senso di colpa per averlo fatto
  • l’inutilità di ogni sforzo fatto per contrastare le ossessioni, con conseguente senso di impotenza e depressione

Per come le ho vissute io le ossessioni sono un vero e proprio bombardamento di pensieri ed immagine altamente disturbanti, che si presentano continuamente e senza controllo causando un vero e proprio inferno di paura e preoccupazione costante.

Spesso si dice che il DOC è come avere un terrorista nella testa che ti minaccia urlando continuamente contro le tue peggiori paure. Una cosa da non augurare nemmeno al proprio peggior nemico… 

Cosa sono le compulsioni?

Le ossessioni sono spesso di natura bizzarra e, chi ne soffre è solitamente consapevole della loro infondatezza; tuttavia non si riesce a non pensare ad esse e quando l’ansia diventa davvero tanta, si può essere così confusi da non rendersi conto dell’assurdità dei pensieri.

E’ in questi momenti che cominciano le compulsioni. 

Le compulsioni sono azioni mentali o fisiche che la persona mette in atto per porre soluzione al pensiero ossessivo o per diminuire la forza dell’emozione negativa ad esso associato, anche se temporaneamente. 

Si tratta quindi di comportamenti ripetitivi (es. lavarsi le mani all’infinito, accendere e spegnere le luci un certo numero di volte prima di uscire da una stanza, riordinare in modo perfettmente simmetrico) o di azioni mentali (es. ripetere numeri o formule, ragionare per ore su un dettaglio, ripensare ad eventi o controllare le proprie sensazioni in maniera eccessiva), eseguiti per ridurre il senso di disagio e l’ansia provocati dai pensieri ossessivi.

La compulsione, dunque, riduce l’ansia, produce sollievo e dà un senso di relativa sicurezza, anche se dura poco tempo. 

Nella maggior parte dei casi questo comportamento diventa talmente regolare che l'individuo non lo ritiene un problema degno di nota. Anzi le compulsioni assumono spesso un carattere talmente abituale e ripetitivo che vengono attuate, a scopo preventivo, anche in assenza di ossessioni.

E purtroppo così facendo si compie uno degli errori più grandi nel percorso di uscita dal DOC. Se infatti le ossessioni sono il principale "dolore" del disturbo ossessivo compulsivo, le compulsioni sono ciò che lo alimentano.

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  1. Ciao Lucio,io mi trovo in una fase in cui ho riconosciuto totalmente il fatto che i pensieri sono falsi,dato che ovviamente tutti i pensieri(non solo quelli intrusivi) sono privi di valore. Detto ciò,nonostante la mia ansia sia diminuita moltissimo,non riesco ad uscirne totalmente. E’come se avessi paura a lasciarmi andare totalmente,non riesco ad essere spontaneo come vorrei. Sto nel frattempo lavorando su quelle cose che credo abbiano perpetuato la nascita del DOC in me (insicurezza,paura,scarsa autostima),vorrei solo capire cosa devo fare per superare quell’ultimo gradino che mi possa permettere di distruggere quella barriera che mi separa dal ritornare ad una vita normale. Il problema ormai non sono più tanto le ossessioni,ma quest’ansia che si manifesta il più delle volte sotto forma di nodo alla gola. Non riesco a capire se quest’ansia sono io a procurarla o se è lei che arriva da sola,in seguito all’arrivo dei pensieri, o se è la cosiddetta “ansia di avere ansia”. Scusami se mi sono prolungato cosi tanto…

    1. Probabilmente è un misto di tutto questo…
      Non ti posso dire esattamente che cosa fare, però sono certo che questa tua ricerca prima o poi darà i suoi frutti 😉
      La ricerca della spontaneità infatti dovrebbe essere l’obiettivo primario di ogni ossessivo 😉
      Nel dubbio, lavorare sull’autostima non può che fare bene, a patto di fermarsi ogni tanto a riposare e di non pretendere troppo da se stessi.
      Coraggio!!

      P.s: comunque presto farò una serie di pubblicazioni con tantissimo materiale!!

      1. Invece Lucio,volevo chiederti un’altra cosa: qual è la chiave per risentire nuovamente le belle emozioni? Perchè è da molto tempo che non riesco più ad avvertirle…

        1. Semplicemente… abbassare l’ansia.
          E l’ansia che sovrasta ogni altra emozione.

          Immagina una meravigliosa valle, circondata da maestose montagne, piena di splendidi alberi, foreste, fiumi e laghi e colma di vita.
          Ognuna di queste caratteristiche simboleggia una emozione.

          Ora immagina che piova per mesi e mesi… fino ad allagare tutta la valle e renderla una palude fetida e puzzolente.
          Ecco l’ansia, che sovrasta tutto e copre ogni altra emozione.

          Affinchè le meraviglie della valle tornino a splendere, bisogna drenare tutta l’acqua e aspettare con pazienza che il terreno si asciughi e la vita torni a prosperare.

          Sembra una cosa lunga, ma in realtà dopo pochi giorni di sole già il terreno si asciuga 😉

          1. Scusami se continuo a fare domande,ma ci tenevo a chiederti un’altra cosa: in base alla tua esperienza,quella che tu descrivi come fase 6 (duro lavoro su se stessi),in cosa consiste esattamente? Potresti darmi qualche consiglio al riguardo per come agire ? So che il disturbo è stato scatenato da fattori quali insicurezza,scarsa autostima,paura (che poi mi rendo conto derivino dall’infanzia,ma che in realtà non hanno motivo di esistere),ma c’è qualcos’altro su cui devo lavorare? Vorrei iniziare a prendere coscienza delle mie vere potenzialità Lucio,diventando ciò che la parte più profonda di me vuole che io sia,solo ho bisogno degli strumenti giusti per farlo. Potresti darmi per favore qualche consiglio su cosa iniziare a lavorare? Grazie per l’attenzione che mi stai concedendo 🙂

          2. Ciao Emanuele,
            prima di poter cominciare a lavorare sulle fasi avanzate, è bene aver superato in modo MOLTO stabile le fasi precedenti.
            Dopodichè, è impossibile parlarne qui nei commenti. Sappi però che in futuro scriverò del materiale proprio su queste fasi 😉

  2. Ciao Lucio, soffro di alitofobia e ho letto su internet che tale condizione va affrontata come doc e che ne è una sottospecie (o qualcosa del genere)Inoltre ho letto tutto il tuo blog e ho avuto l’impressione che qualcuno mi leggesse nella mente e che tutto calzasse a pennelo e ho pensato quindi di soffrire di doc. La mia psicologa peró dice che è troppo presto per fare una diagnosi del genere e che le fisse spariranno quando deciderò di ricominciare a vivere. Io peró non credo molto in questa sua teoria e ho l’impressione di sprecare soldi. Soffro di alitofobia e altre fisse forse ancor più assurde da almeno due anni ma anche prima non è che navigassi nella spensieratezza. Ho 21 anni e la terapia è la Rogersiana e l’ho intrapresa qualche mese fa o forse anche meno ma spendo molto perchè faccio due sedute a settimana. Dovrei forse cambiare psicologa? O forse rivolgermi a un centro specializzato in doc, anche se non so se lo è?So che non sei un dottore ma questa faccenda del blog ha una certa importanza per me e tu come mente e aiuto anche se non ci conosciamo per questo chiedo un tuo parere . Grazie in anticipo e complimenti per il blog

    1. Ciao Alessandra.. il fatto è che per me è impossibile rispondere a domande di questo tipo…
      L’unica cosa che posso consigliarti è quello che dico a tutti: se si sospetta di soffrire di DOC rivolgersi a specialisti in Disturbi Ossessivi.
      Comunque fammi sapere come và

  3. ciaooo,soffro anche io di doc. ho scoperto esattamente quale fosse la causa di tanti miei malesseri cinque anni fa.All inizio mi senivo sollevata ma adesso dopo cinque anni mi ritrovo di nuovo nella confusione piu totale; non riesco piu a distinguere il doc da tutto il resto. per il momento non ho un ossessione ben precisa, ma siccome non sto passando un bel periodo, come capita a tutti nella vita, mi arrovello la mente in continuazione per tutto fino alla nausea. da un lato non mitrovo piu bene con imiei amici e dall altro quando non si fanno piu sentire mi viene l ansia, quando si fanno sentire invece spesso mi sento oppressa e in tutto questo ogni tanto spuntano fuori vekkie ossessioni come la paura di fare del male a qualcuno e di non essere una brava persona. il doc non mi fa vedere piu le cose chiare e non ci sto capendo nulla. una volta ho fatto la cura e mi ha cambiata totalmente, eroarrivata a riconoscere le ossessioni ma dopo sono tornata al punto di partenza. ildisturbo mi è iniziato a 13 anni e non mi ha piu lasciato,non mi sono mai innamorata di nessuno e mi sto rovinando la vita..cosa mi consiglieresti di fare al momento e per prima cosa

    1. Beh la prima cosa che mi viene da suggerirti è di rifare la stessa cura che avevi fatto all’inizio…

      non ti sembra una buona idea?

      1. ha molto tempo che mi sento depressa ma sinceramente rifare la cura mi sembra inutile. dopo che finisce la cura ritorno come prima e che senso ha a parte che mi hafatto notevolmente ingrassare…volevo arrivare a qualche obiettivo da sola anche minimo…faccio psicoterapia dadue anni senza risultati evidenti,infatti vorrei cambiare psicologa…ho provato l iperico e ha fatto veramente poco per l umore e ho smesso. sono una ragazzaveramente molto poco attiva. studio da casa e vado a dare gli esami…la voltache ho provato ad andare fuori casa x frequentare sono entrata in crisi, tutte le ossessioni in gioco e io a piangere disperata. i cambiamenti non sono facili x nulla x me…al momento non ho molti amici e poche possibilita di svago ma almeno mi sono iscritta in palestra. ricordo che quando ho fatto lacura ero sempre in movimento, anche acasa pulivo e ordinavo. non e facile riprendere questo ritmo Senza un supporto..

        1. Ok forse ho frainteso, credevo parlassi di terapia non di cura farmacologica.
          Se non hai risultati singificativi doo 2 anni in effetti forse vale la pena di cambiare 😉

          Mi ha colpito molto questo:

          sono una ragazzaveramente molto poco attiva. studio da casa e vado a dare gli esami…la voltache ho provato ad andare fuori casa x frequentare sono entrata in crisi, tutte le ossessioni in gioco e io a piangere disperata. i cambiamenti non sono facili x nulla x me…al momento non ho molti amici e poche possibilita di svago ma almeno mi sono iscritta in palestra. ricordo che quando ho fatto lacura ero sempre in movimento, anche acasa pulivo e ordinavo

          Sappi che la pigrizia è una delle colonne su cui si regge il DOC.
          Perciò ti consiglio caldamente di darti da fare e muoverti (fisicamente).
          Uscire, stare all’aria aperta e fare tanto sport.
          Non devi per forza fare vita sociale, ma stare all’aperto si.
          Una cosa alla volta

          Ok?

          🙂

  4. Carissimo Lucio,
    e tutti voi che state percorrendo la mia stessa strada, è per me una gioia conoscervi anche se solo via blog.
    Ho 36 e sono una docker… professionista 😀
    Ho iniziato da adolescente ad avere il disturbo in maniera strutturata anche se già da piccola qualche sintomo era riconoscibile. Poi ne sono uscita per circa 5 anni e ora, da un annetto, sono in una fase di ricaduta che tengo sotto controllo a volte bene e a volte così così. Ho conosciuto questo blog solo pochi giorni fa e prima non sapevo neanche dell’esistenza del termine DOC. La chiamavo ansia, paranoia….. Poi ho scaricato l’ebook di Lucio e mi sono quasi commossa perché mi sono sentita davanti ad uno specchio, mai avevo letto la descrizione del mio malessere con tanta precisione. Mi ha fatto bene e non ringrazierò mai abbastanza Lucio per l’estrema onestà del suo impegno. Due cose mi hanno in particolar modo toccato: le domande intrusive che iniziano con “E SE” (Dio com’è vero! Dio com’è facile riconoscerle!!!!) e “l’ansia di NON avere ansia”. Quest’ultima mi ha provocato un riso liberatorio perché è il tranello in cui sono caduta nell’ultimo anno e su cui ora lavoro.
    Senza dilungarmi troppo vorrei solo dare un mio contributo a chi ha conosciuto la fase di guarigione e lavora per renderla solida: una volta superata la fase buia, non chiudetevi nella zona di comfort… ricordatevi SEMPRE che la realtà danza (per dirla alla Jodorowsky)! Lo dico perché io inconsapevolmente l’ho fatto, passata la bufera ho desiderato una calma che poi si è trasformata in una sorta di “rachitismo interiore”. Ma quando la zona di comfort ha mura alte il rischio di doversi difendere aumenta, e quando il Doc bussa per l’ennesima volta alla porta si torna ad essere impreparati. La realtà invece danza, non sta ferma e non si muove in linea retta, inutile cercare di ingabbiarla in rigidi schemi mentali che sono il pasto preferito del DOC.
    Vi auguro di cuore buone feste e di trovare quel tesoro nascosto che le discese agli inferi di tutte le mitologie di questo pianeta hanno raccontato con tanta poesia. E per Lucio ancora un GRAZIE infinite.

  5. Ciao Lucio!! Spero che tu risponda alla mia domanda… Ma anche andare su internet per cercare sintomi e soluzioni per quanto riguarda il doc può essere una compulsione? Io lo faccio molto spesso anche quando non ho molta ansia, perché spesso questa cosa mi fa stare meglio anche se temporaneamente. Cordiali saluti

  6. Sono veramente assurde le trappole del Doc, ciononostante è difficile sottrarsi, ma c’è una cosa positiva in tutto questo: che ho conosciuto delle parti di me stessa che non pensavo davvero di avere… ho tirato fuori una forza che se il doc non fosse arrivato io non avrei mai immaginato! E per questo devo riconoscere che anche se è una prova durissima, sono pronta a tutto pur di uscirne vincente!

    Grazie Lucio per questo splendido blog: grazie a te ho imparato tanto e sto mettendo a frutto (con ancora molte difficoltà) i tuoi insegnamenti!

    Te ne sono davvero grata!

  7. Ciao Lucio, sono la moglie di un docker, il suo disturbo è emerso da pochissimo, la diagnosi è recentissima, noi non sappiamo nulla sull’argomento, il tuo blog mi sembra molto utile. Vorrei chiederti un consiglio su come comportarmi, in che modo le persone care ti aiutavano? Considera che mio marito è affetto da un DOC da relazione quindi mi chiedo, io che sono l’oggetto al centro dei pensieri angosciosi, come posso aiutare mio marito? Qual è l’atteggiamento giusto secondo la tua esperienza?
    Grazie

  8. Ciao vi supplico con tutto il cuore di prendere in considerazione queste mie parole.. il doc mi ha perseguitato 1 anno intero ma sono riuscito a sconfiggerlo definitivamente.. semplicemente perché ho capito l’inganno… Molti di voi probabilmente non credono a Dio o non sono cristiani, continuate a leggere vi prego, e anche se vi sembra una cosa strana, il Doc non siete voi, i pensieri intrusivi non li pensate voi, sono demoni che parlano dentro di voi e fanno credere che siete voi che pensate xxxxxxx, continuate a leggere vi prego..le compulsioni sono demoni che ripetono sempre le stesse cose per questo non riuscite a cacciarli, vi supplico credeteci l’unico modo e’ quello di chiedere aiuto a Dio, piano piano avvicinatevi al Cristianesimo e capirete tutto, e non spaventatevi perché sono solo inganni, appena vi avvicinate a Dio e svelerete l’inganno loro andranno via, a me dal nulla da quando ho capito questo le compulsioni sono andate via improvvisamente.. contattatemi se volete informazioni l.s.stefano@live.it, vi dico da che sembravo destinato a vita a vivere questi tormenti a che sono spariti in un attimo, non siate scettici.. Ascoltate vi supplico per il vostro bene.. il VOSTRO pensiero e ‘ solo quello che fate volontariamente.. le compulsioni e il doc in generale e’ inganno. Sono detti Spiriti che legano la mente CREDETECI per la vostra vita! Questo vale per ogni tipo di Doc!!! Le ossessioni non siete voi!!!!!!! Sono inganni !!! Detto da uno che lo ha battuto il Doc. La psicologia e’ scettica su questo semplicemente perché è una scienza atea.. uno psicologo in me non ha concluso nulla in un anno mentre avvicinandomi a Dio sono riuscito a levarlo totalmente il DOC al 100 per 100, perché dovete dubitare di cose Assolutamente VERE. Che vi salvano la vita, se solo la psicologia riconoscere certe cose questo disturbo non esisterebbe più .. ma con rammarico vedo che ci sono persone che se lo portano semplicemente perché non credono a tutto ciò

  9. Via Lucio. Complimenti davvero per gli articoli scritti, davvero molto utili e confortanti. Io sto facendo un percorso con psicologa e psichiatra per uscire da DCA (anoressia) e quotidianamente mi trovo a convivere e subire con pensieri ossessivi di controllo: infatti peso quasi ogni alimento, poi non sicuro magari fotografo pure la bilancia con il numero indicato, e a volte nemmeno questo serve a calmare il pensiero di controllo per aver certezza della quantità.
    Hai qualche consiglio che ti senti di darmi almeno per cercare di allentare la morsa dei pensieri ossessivi?

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