5 anni dopo il DOC. Come cambia la vita di un ex-docker
E’ con una certa emozione che mi accingo a scrivere questo post.
Nei molti mesi che ho passato pensando al mio ritorno ho sempre ritenuto di dover ricominciare parlando di quello che è successo negli ultimi 5 anni (circa), da quando ho smesso di scrivere ed ho iniziato a ragionare su come sviluppare il futuro di questo blog.
Prima di farlo però lascia che ti faccia un piccolo ringraziamento per i molti commenti che ho ricevuto nell’articolo pubblicato qualche settimana fa, nel quale annunciavo il mio rientro su questo progetto.
Un Bentornato inaspettato
Non nascondo come sia stato davvero istruttivo, emozionante e in alcuni casi commovente, leggere le parole di ringraziamento che mi avete scritto in maniera così numerosa e solidale. Mi avete fatto capire quanto sia importante questo progetto e quanto per alcuni sia stata una vera salvezza.
Ho ricevuto moltissime richieste di continuare il lavoro iniziato anni fa.
E sono stati molti anche gli spunti di riflessione ed i consigli su come può evolvere il blog. Ne riparleremo.
Infatti nel prossimo articolo ti parlerò di queste idee e ti chiederò di commentarle e di aggiungere le tue sensazioni e le tue proposte.
Sappi che nonostante abbia risposto a pochissimi commenti, dato che sarebbe impossibile rispondere a tutti, ho letto ogni singolo contributo con grande attenzione.
Due parole sul perché di questo articolo
Voglio raccontarti che cosa è successo negli ultimi anni, da quando mi sono allontanato dal blog.
Voglio farlo perché penso che nella mia evoluzione possa esserci molto che ti può aiutare:
- per capire quale può essere il percorso più o meno giusto man mano che il doc si allontana
- per comprendere quali sono le sensazioni di un ossessivo quando esce dalla fase acuta
Un racconto di questo tipo è fondamentale per fugare i dubbi che hanno avuto molte persone riguardo ipotetiche ricadute che io possa avere avuto in questi anni e che siano state alla base del mio allontanamento dal blog.
Posso dire con assoluta franchezza e sincerità che non ho avuto episodi di questo tipo e che i problemi che mi hanno tenuto lontano da questo sito sono di carattere molto più pratico e quotidiano.
Per farti capire meglio cosa è avvenuto ti elencherò sette cose che sono successe in tutto questo tempo
ATTENZIONE: L’articolo presuppone una conoscenza piuttosto approfondita dei meccanismi principali del DOC e delle tesi che ho sostenuto negli articoli precedenti. Per chi è “nuovo” e nel pieno della “crisi” molti concetti potrebbero essere del tutto incomprensibili ed in alcuni casi inutili o addirittura controproducenti. Per approfondire leggi il DISCLAIMER in fondo alla pagina
1 - Sono diventato papà
Ebbene sì, voglio partire da questa notizia estremamente positiva e felice per darti subito un grande motivo di speranza e di positività. Circa 4 anni fa sono diventato papà di uno stupendo bambino che adoro e che mi ha stravolto la vita in modo inimmaginabile!
Devo dire che questo è stato per me un traguardo fantastico e meraviglioso.
Ricordo molto bene quando ero nei gironi infernali del doc: piangevo in preda alla disperazione più cupa pensando che non sarei mai riuscito ad avere un figlio. Ero certo di dover soccombere al destino che mi prefiguravano i pensieri ossessivi (perché me lo urlavano di continuo nella testa)
Di dover accettare un destino infame e totalmente indesiderato che non prevedeva la possibilità di poter diventare papà (e fare tante altre cose belle ed interessanti 😉
Ed ora… con grande gioia ho potuto godere di questa meravigliosa esperienza.
Come avrai sicuramente intuito questo è uno dei motivi per cui non ho potuto riprendere il blog fino ad ora.
Diventare genitore è la cosa più bella ed importante che mi sia mai capitata. Ma non posso nascondere come sia anche un impegno incredibile che almeno nei primi anni distrugge totalmente il tempo libero e cambia drasticamente tutti gli impegni della giornata.
2 - Sono diventato imprenditore
Per non farmi mancare gli impegni ho anche pensato di mettermi in proprio e di avviare attività imprenditoriali…
Questa è un'altra bellissima novità che non avrei mai potuto immaginare durante il mio periodo di sofferenza. Chi avrebbe mai detto che un giorno sarei diventato interamente padrone del mio destino?
Devo essere sincero.
Ho sempre saputo che sarei voluto diventare un imprenditore. Fin da quando ero ragazzo sono sempre stato certo che nel mio futuro ci fosse la necessità ed il dovere di CREARE e di RISOLVERE PROBLEMI (perché questo fa un imprenditore).
Ricordo che proprio durante il doc iniziai a intraprendere alcune attività autonome. In quel periodo lavoravo come dipendente ma sentivo già la necessità estrema di fare qualcosa di mio.
Con l’impegno, la fatica e tanto tempo investito sono riuscito piano piano a costruire una realtà dove posso finalmente essere padrone del mio tempo e della mia indipendenza economica. Sono estremamente fiero di questo risultato soprattutto perché so che già allora ambivo a questo tipo di vita.
È proprio il doc che mi ha fatto comprendere che dovevo essere libero. Non solamente libero dagli inganni del mio cervello ma anche dalle restrizioni e dalle imposizioni del mondo esterno (la società, il datore di lavoro, gli orari fissi ecc…).
Tra l’altro sappi che la vita dell’imprenditore è ben diversa da come viene descritta… dimentica barche da sogno ed una vita in vacanza. Bisogna farsi un mazzo incredibile e non c’è mai la garanzia di arrivare a fine mese.
Però la libertà non ha prezzo.
Questo è ciò che penso. Del resto questo blog si chiama LIBERIdaossessioni
NOTA: Ovviamente non è detto che tu debba seguire questo percorso… Essere imprenditore era la mia strada e TU dovrai trovare la tua.
Comunque il fatto di aver intrapreso questo tipo di carriera è stato determinante anche per il mio ritorno su questo blog.
Sono cresciuto molto. Ed osservando con attenzione come funziona il mondo dalla prospettiva di uno che cerca di far andare bene le cose, ho potuto capire che solo ciò che si basa su un progetto solido e ben formulato possa funzionare nel tempo e produrre veramente quei benefici di cui c'è bisogno.
Per questo fino ad oggi sono rimasto lontano dal blog: non riuscivo a capire come trasformare un semplice sito in qualcosa di più articolato e complesso, che fosse davvero di aiuto per gli altri ma che allo stesso tempo potesse sostenersi in maniera solida e continuativa nel tempo.
La mole di lavoro che c'è dietro un progetto come questo è gigantesca e richiede necessariamente un’attenta analisi anche dell’aspetto economico. Mi piacerebbe coinvolgere psicologi e psicoterapeuti che potessero aiutarmi a dare un taglio più professionale e “scientifico”al sito.
Ma ovviamente per coinvolgere professionisti servono fondi.
E questo è sempre stato uno degli ostacoli maggiori allo sblocco del progetto. Ma per fortuna ora penso di aver trovato una soluzione. Te ne parlerò nel prossimo articolo. E penso che ti piacerà.
3 - Ho imparato sempre meglio a conoscere la mia mente
Non ricordo con precisione quale fosse il mio grado di consapevolezza quando ho abbandonato il progetto un po' di anni fa. So però che da allora sono migliorato tanto ed ho capito tante cose su come funziona la mia mente.
Soprattutto ho capito che ognuno di noi vive sistematicamente all’interno della propria mente. E quindi la vita è spesso nient'altro che un susseguirsi di pensieri e riflessioni che facciamo costantemente senza renderci conto del fatto che la realtà è quella che c’è la fuori.
Ovviamente non è qualcosa che mi sia inventato io. Gli orientali conoscono tutto questo da 5000 anni e passa…
Comunque questo è ancora più vero per una persona ossessiva che soffre di Doc. Mentre le persone “normali” vivono all’interno della mente, chi più e chi meno, i docker vivono dentro ad una “Super-Mente” talmente potente e rumorosa da essere una vera e propria prigione.
Per me è stato così ed è proprio questo che mi ha spinto con forza a cercare una via d’uscita.
Perché nonostante la sofferenza capivo che c’era qualcosa di profondamente sbagliato nel mio modo di pensare e nei momenti di lucidità capivo perfettamente come la realtà fosse totalmente diversa da quella che dipingevano i miei pensieri ossessivi. Anzi era proprio all'opposto!
Forse non riuscirai a capire perfettamente queste parole ma ti posso garantire che dopo anni e anni di meditazione la comprensione della realtà cambia drasticamente e soprattutto cambia il modo in cui ragioni e ti fai prendere dalle cose.
Questo non vuol dire ovviamente che io non abbia più paura, che non mi arrabbi o che non mi capitino più momenti di sofferenza.
Ci sono e continuano ad esserci come nella vita di ognuno di noi.
Quello che cambia però è la comprensione del fatto che siamo noi nella quasi totalità delle volte a creare gli stati emotivi e mentali dai quali poi non riusciamo ad uscire.
Non sono concetti semplici da spiegare. Per riuscire a farteli comprendere un po’ meglio sono costretto ad usare esempi molto vicini a te.
4 - Ho avuto qualche ricaduta
Bene sì, farei un grande torto a tutti voi se ti dicessi che nel tempo io non avessi avuto qualche piccola ricaduta.
Ciò che affronterò in questa sezione è importante perché mi permette di fare chiarezza su quello di cui ho parlato al punto precedente ed allo stesso tempo di farti capire che cosa succede quando si esce dalla fase acuta del doc da un po' di tempo.
Da qualche parte nel sito credo di avere parlato della mia “teoria dei cicli del Doc”
In natura tutto è ciclico.
Giorno e notte, caldo e freddo, sole e luna, bianco e nero. La migliore rappresentazione di questo equilibrio ciclico e infinito è il Tao. In esso bianco e nero si rincorrono senza sosta. E dentro ad ognuno di essi vi è il contrario.
Anche nel doc ci sono dei cicli. Momenti in cui stai bene (alto) e momenti in cui stai male (basso)

In particolare quello che ho osservato dentro di me è che questi cicli hanno ampiezza e durata diversa a seconda dello stato di maturazione della tua consapevolezza
Se sei nel pieno della fase acuta i cicli sono:
- molto ravvicinati tra loro (capitano molto spesso)
- molto lunghi (una crisi può durare settimane)
- di ampiezza molto grande (la “dimensione” della sofferenza è molto grande)
- poco distanti (vi è poca distanza tra un momento di basso e quello successivo)
Questo significa in pratica che si è quasi sempre in una fase di elevatissima sofferenza e solo ogni tanto arriva qualche momento di riposo.
Quando invece passa molto tempo dalla fine di una fase acuta e soprattutto si dispone degli strumenti per riconoscere, contrastare e smascherare i più subdoli meccanismi del doc allora i cicli cambiano e sono:
- più radi (capitano meno spesso)
- di durata minore (una crisi dura meno e nel ciclo c’è più spazio per il benessere)
- di ampiezza molto più bassa (fanno meno male)
- e con molta più distanza tra ognuno di essi.
In pratica una ricaduta dura molto poco, fa meno male e soprattutto è una piccola parentesi tra due momenti di felicità.
Questo è esattamente ciò di cui parlo quando mi riferisco alle piccole ricadute che ho avuto nel mio caso. Veloci e di bassa entità. Che nel tempo si sono sempre più affievolite grazie alla mia conoscenza dei meccanismi del DOC, fino praticamente a scomparire, come ti racconterò al punto 6
In compenso ho scoperto bollette, burocrazia, casini di tutti i giorni aumentano 🙂
5 - Ho scoperto che il fastidio connesso al doc non passa mai del tutto.
Scusa la franchezza ma è così. Prima di farti prendere dal panico però leggi il punto 6…
Il fatto è questo. Aspettarsi che i pensieri a contenuto “doloroso” spariscano per sempre è una grande trappola e di fatto mantiene in vita il Disturbo. I pensieri ci saranno ma non saranno più dolorosi.
E coabiteranno con altri altre centinaia di pensieri migliaia ai quali non diamo alcun peso.
Quello che bisogna fare, come al solito, è accettare che ogni tanto arrivi qualche sensazione sgradevole. Esattamente come capita a TUTTI, anche a chi di Doc non ha mai sofferto.
Credo di averne già parlato nel sito citando l'esempio della cicatrice. Tutti noi abbiamo su qualche parte nostro corpo una cicatrice che ci siamo fatti da piccoli perché siamo caduti o perché abbia avuto qualche intervento chirurgico.
Io ne ho alcune... Ed ognuna mi dà fastidio in misura diversa.
- quelle più recenti fanno ancora un po’ male e se sollecito la zona in un certo modo mi provocano un certo dolore.
- Quelle più antiche invece sono ormai quasi cancellate… sì vedono a malapena. Sono quasi nascoste. Eppure se ci passo il dito sopra leggermente sento ancora quella leggera zona insensibile che mi riporta istantaneamente ai ricordi di quel tempo.
Con il DOC è esattamente la stessa identica cosa.
Perciò un po’ come chi soffre di mal di schiena o alle articolazioni ed ogni tanto ha dolori quando cambia il tempo, così un docker che abbia avuto un’esperienza veramente tosta sentirà un vago senso di allerta quando sarà a contatto con ciò che per mesi o anni lo ha terrorizzato. Leggero e superficiale.
È del tutto naturale e non può essere diversamente.
Infatti se il cervello per mesi e mesi ha considerato estremamente pericoloso “qualcosa” (che quel “qualcosa” sia reale o immaginario non ha assolutamente nessuna importanza) è normale che anche quando il pericolo è cessato il cervello mantenga una certa attenzione verso quel “qualcosa”.
Se non fosse così verrebbe meno l’istinto di sopravvivenza che è alla base della nostra specie.
Con questo voglio però rassicurarti: quando parlo di fastidio intendo qualcosa di veramente lieve e assolutamente sopportabile. Anzi… di qualcosa di trascurabile, che passa in un attimo senza lasciare traccia.
E’ come una folata di vento autunnale contro una tempesta di neve nell’Artico.
Quello che è importante in questi casi è accettare la cosa in maniera assolutamente naturale e non combatterla in nessun modo
6 - Sto dimenticando che cosa voglia dire avere il DOC
Se non fosse per quel fastidio di cui ti ho parlato poc’anzi e di quelle piccolissime ricadute, che ormai in realtà sono molto molto rare e spariscono molto rapidamente, probabilmente non mi ricorderei più che cosa si prova ad avere il DOC.
E’ sorprendente perché quando ero in piena crisi pensavo che non mi sarei mai riuscito a togliere dalla testa quei pensieri terribili e tutto quel periodo. Pensavo che sarei stato costretto a rivivere quei pensieri per tutta la vita.
E invece fortunatamente non è così.
Il tempo guarisce tutto e la nostra mente non ha capacità di memoria infinita. Perciò come se fosse un computer che gestisce una mole gigantesca di dati, sovrascrive i ricordi meno importanti per far posto alle nuove conoscenze ed alle nuove esperienze che facciamo nel tempo.
Questo significa che sta sbiadendo il ricordo della sofferenza e che se continua così fra un paio d’anni non mi ricorderò quasi più che cosa successe a quei tempi.
E' uno dei motivi che mi ha portato a scrivere a questo articolo.
In compenso la vita è MOLTO MIGLIORE di quella che vivevo prima del DOC. Non c'è neanche paragone.
Questa sfida mi ha permesso di distruggere il vecchio Lucio, pieno di paure, insicuro e intrappolato da mille pensieri (già da prima di soffrire di DOC) e di trasformarmi in un Uomo Vero. Cresciuto, maturo e consapevole.
Un uomo che si gode la vita alla grande, a livelli impensabili nons olo durante il DOC ma persino prima di entrare in crisi diversi anni fa.
Ripeto qualcosa che ho già scritto altrove. Il Doc è stato l'evento che più di tutti gli altri mi ha cambiato e mi ha fatto diventare una persona migliore.
7- Ho capito che la vita è un grande gioco che devi assolutamente giocare al massimo
Voglio concludere questo articolo con un’ultima esortazione.
Insisti! Insisti nell'uscire da questo problema e nel trovare la strada che ti condurrà ad una vita di grande armonia e meraviglia. Perché la vita è davvero così: un grande gioco che tra altri e bassi deve essere vissuto pienamente, intensamente e meravigliosamente.
Sia nella gioia che nel dolore.
Se ci ragioni capirai come tutto possa essere vissuto in due modi fondamentalmente opposti:
- come una maledizione che ci perseguiterà per sempre costringendoci ad una vita vissuta nell’ombra nella paura
- come un’opportunità che pur con enormi sofferenze ci permette di uscire dalla prigione nel quale siamo sempre stati per vivere liberamente
Il DOC, con il suo linguaggio paradossale, ci dirà sempre che è meglio stare nella prigione, perché fuori ci sono i pericoli. In realtà i pericoli sono dentro e fuori c’è solo un grande tesoro.
La Mente mente senza sapere di mentire.
Tu devi imparare a sapere quando mente e quando non lo fa.
Ogni tanto dò un’occhiata ai commenti del blog e giro su alcuni forum. E purtroppo vedo troppo spesso persone che sono nello stesso identico stato in cui si trovavano diversi anni fa, quando io scrivevo su questo blog.
Queste persone non si rendono conto che la vita non è continuare a lamentarsi, pregando e sperando che qualcuno o qualcosa intervenga ad aiutarli tirandoli magicamente fuori dalla palude in cui si trovano.
La vita è felicità, gioia, amore.
Ma per alcuni (per me è stato così) tutto ciò è arrivato dopo una grande fatica ed un enorme lavoro su me stesso.
Credo profondamente che dalla palude infatti ci si debba tirare fuori da soli. Non c’è altra possibilità. Ci può essere chi ti aiuta, chi ti incita e chi ti tende la mano. Ma la fatica di uscire dalle sabbie mobili ce la puoi mettere solo tu.
Perché solo tua è la battaglia e solo tua la ricompensa che troverai una volta che l’avrai vinta.
Conclusione
Era da molto che volevo scrivere questo articolo. Credo che ne sia valsa la pena e che possa aiutarti a capire che cosa può succedere una volta che si esce delle fasi acute del DOC.
Spero che ti sia stato di aiuto e che tu possa trarre qualche insegnamento della mia esperienza. Mi raccomando lascia un commento qui sotto indicando cosa ti è piaciuto e che cosa hai imparato durante tu la tua esperienza.
Nel prossimo articolo ti parlerò più in dettaglio del progetto che ho in mente e che ho iniziato a disegnare sulla carta.
Al prossimo articolo!
Grazie Lucio, mi ha colpito molto la parte in cui parli del doc come un maestro bizzarro. È proprio così, è come se parlasse un linguaggio ambiguo e controintuitivo… Per questo è difficile gestirlo, se lo scopo è cercare di capirlo. Ancora adesso faccio fatica a capire cosa devo cambiare nella vita reale quando la sofferenza si fa più forte, in questo ho bisogno ancora dell’aiuto del mio psicoterapeuta. Ma questa è la strada giusta. Grazie
Life is the art of drawing sufficient conclusions from insufficient premises.
Ciao, mi potresti dire che tipo di meditazione stai facendo? Perchè Lucio dice che è migliore la Vipassana e la Zen. Sto leggendo qualche corso di Vipassana, ma ciò che c’è scritto mi fa paura sinceramente. Leggo delle cose un po’ strane. Tipo ritiri di 10 giorni ecc…
Lucio ciao mi piacerebbe poterti parlare in privato……. Spero che tu possa scrivere un libro potrebbe aiutare tanti e sai perché….. A mio parere nessun terapeuta forse può aiutare di piu di chi ha vissuto da se. È molto importante ciò che fai probabilmente…… Oltre a ciò che ti chiedeva la tua Fonte….. La tua missione è anche questa diffondete il tuo sapere…… E mi piacerebbe contribuire e raccontarti qualcosa che può essere utile della mia esperienza ✨
“A mio parere nessun terapeuta forse può aiutare di piu di chi ha vissuto da se.”
Come scrivevo nell’altro articolo, non sono d’accordo. Chi non è terapeuta potrebbe dire, suo malgrado, cose erronee, incomplete o non generalizzabili. L’ esperienza di Lucio potrebbe essere differente dalla mia, io potrei avere anche un disturbo di personalità o di altro tipo che magari cambia le carte in tavola. Vogliamo poi parlare delle diverse esperienze di vita? Insomma ognuno è un unicum! Quindi per me sarebbe bello avere un terapeuta di fiducia in primis ed anche ascoltare, se esistono, testimonianze di vita vissuta.
Brava anonima.
Per questo è importante introdurre nel progetto dei professionisti che possano vedere la cosa in modo oggettivo da fuori
😉 Anche psicodinamici?! 😉
Non metto in discussione che il parere di un professionista sia fondamentale io stessa ne ho incontrati più di uno fino ad arrivare a un terapeuta professionista che abbiamo una visione olistica e molto profonda sull’essere umano. Quello che volevo dire che tante cose può dirtele chi vi è passato in quei “trabocchetti” e farti tirare un respiro di sollievo. 🙏🏻
Quando ho letto che sei diventato papà…. Mi sono emozionata tanto xke si quando ti percepisci nel fango credi che questo sogno non si possa realizzare….. I bambini sono i primi che meritano di vivere un esistenza di luce e creatività…… 💫
Complimenti per la tua famiglia ,per il lavoro e per l aiuto che dai tramite questo blog, ho letto molto sull argomento d.o.c. e leggendo molti libri scoperto che ci sono vari autori che scrivono sul D.0.C. in chiave però “diversa”,riporto qua una lettera che ho estrapolato appunto da un libro di un autore perchè la ritengo utile per chi soffre di cose simili,ovviamente va letta con curiosità per eventualmente dare un spunto in più insieme al percorso che già si fa con psicoterapia ,meditazione ecc.,sempre che vada bene all autore del blog ,ecco la lettera :«Ho letto il forum e mi sono venuti i brividi. Conosco da vicino il problema di questa ragazza. Ho sofferto della stessa sindrome e non dall’età di 17 anni ma fin dalla prima infanzia. Solo verso i 20 anni sono riuscita, in un modo strano, a ingannare questi parassiti. Il mio stato, tra l’altro, era acuito da una serie di paure (paura della morte, di prendere brutti voti a scuola e altre forme di panico). Può immaginare per quanto tempo sono stata manipolata da questi pendoli. La cosa spaventosa era che, quando mi rifiutavo di compiere qualcuno di questi rituali, le paure si concretizzavano nella vita. Era come se qualcuno mi imponesse di eseguire gli ordini sennò sarei stata immancabilmente punita. Piangevo spesso, rendendomi conto di questa assurda e stupida schiavitù. Nessuno era al corrente delle mie sofferenze, nemmeno i miei familiari potevano sospettare qualcosa, forse pensavano che io fossi strana ma né più né meno di tante altre ragazze. Per questo per me era doppiamente difficile, anche se forse è stato un bene, altrimenti i miei genitori mi avrebbero portato in giro per dottori e il mio problema sarebbe solo peggiorato, nel senso che anche gli altri avrebbero creduto nella mia malattia. Non so come mi sia venuta in mente l’idea che mi ha permesso di liberarmi. Ho cominciato a farmi girare in testa sempre una frase: “Se non avrai abitudini dannose andrà tutto bene”, mi convinsi, cioè, che tutto sarebbe andato bene se non avessi compiuto il mio rituale. Ebbene, ora ho 24 anni e da quattro anni vivo in libertà».
“e leggendo molti libri scoperto che ci sono vari autori che scrivono sul D.0.C. in chiave però “diversa””
Ti andrebbe di indicarne qualcuno? Grazie.
Io ne ho letto uno che però non è focalizzato sul doc ma su un altro tipo di sofferenza psicologica: “Le parole per dirlo”. Racconta la storia vera di una donna e della sua rinascita dopo sette anni di analisi.
Ciao,ne parla Vadim Zeland nel libro transurfing vivo,david icke,Carlos castaneda lui però chiama queste nostre emozioni negative come i “voladores” mentre Zeland “pendoli”,c e ne sono poi altri questi a mio avviso sopratutto il primo molto interessante,lo consiglio a tutti ,ovvio bisogna avere una mente un po aperta e non solo del tutto razionale,però a mio avviso è molto interessante
Molto gentile. Grazie.
Molto brava! Praticamente hai usato un Mantra, tra l’altro molto intelligente 😉
In questi anni ho maturato la consapevolezza di dover condividere la mia vita con il DOC: inizialmente pensi a “guarire”, ma la vera guarigione è accettare tutto ciò che ti passa per la mente. L’accettazione e la consapevolezza annullano le ferite e le brutte sensazioni lasciate dai pensieri. Nei tuoi passaggi sul DOC ritrovo il mio percorso…un percorso intrapreso seguendo i tuoi consigli. Le ricadute ci sono e ci saranno sempre, ma più le accettiamo e meno male faranno. La meditazione poi è FONDAMENTALE! Grazie per aver condiviso la tua storia e grazie ancora per i tuoi consigli!
Che dirti…. Ti seguo da anni e mi hai aiutato molto… Ora sono in un periodo dominato da ansia e panico, quindi ancora in una fase acuta di disturbi, ma tengo duro. Non so esprimerti la gioia di sentire che sei diventato papà e che ti sei messo in proprio! Una meraviglia della vita!! Meriti ogni tipo di soddisfazione personale, seppur conquistata con la fatica che per noi è sempre doppia – o tripla 😭- rispetto agli altri. Ti leggerò sempre con piacere e se hai bisogno di un aiuto per il tuo progetto, mi piacerebbe in qualche modo essere utile!! GRAZIE, Elisa
Prima di tutto Auguri!!! Ho una figlia di 22 anni e siamo stati lontani fisicamente x 12 da lì si è esagerato il mio problema col doc e con l ansia!! Adesso mia figlia si è laureata 😲 e da 4 anni vive con me😊 forse dalla primavera convivrà col ragazzo.
Dunque lucio anni di farmaci e psicoterapie mi aiutavano ma nn uscivo dalla mia gabbia mentale”preferita” ho letto e riletto tutto quello che scrivevi sul blog ebook x primo!!! GRAZIE una differenza cè nn prendo farmaci da 6 anni qualche goccia la sera a volte medito e adesso mi viene a volte piccole crisi da troppo stress o cmq tutto dal dover affrrontare fatti reali!!! Insomma sono passato dal massacrarmi x pensieri immaginari ai c…. della realtà!!! Ancora ho da lavorare ma insomma meglio!!! È in grade parte lo devo alle tue riflessioni ricerche ecc….
Grazie Lucio,
per quello che scrivi e per la strada che mi hai invitato a seguire ormai 5 anni fa con il tuo blog.
Se ne sono fuori è anche grazie a te e se posso aggiungere un dettaglio a quello che scrivi è proprio relativo alle piccole ricadute che hai descritto sopra: nel mio caso ormai rappresentano sempre spunti utili a fare ulteriori piccoli passi in avanti in termini di crescita e consapevolezza nel lavoro, nelle relazioni e in tutti gli ambiti della vita.
Quindi viva i punti bassi della sinusoide perchè anticipano momenti alti e duraturi!
Ti leggo sempre con tanto piacere. Facci sapere di te e del tuo progetto!
“Se ne sono fuori”
Posso chiederti qual è stato il tuo percorso?
Grazie. Ciao.
Condivido tutto ciò che hai detto, anzi più che ricadute le definirei più delle crosticine che ognitanto possono rompersi e risanguinare, devo essere sincero il pensiero ossessivo si presenta spesso, ma scorre come l’acqua di un ruscello, solo in alcuni casi posso avere un po’ di tristezza ed ansia che passano dopo qualche minuto. Facendo un discorso più personale devo ammettere che il doc mi ha fatto comprendere certe cose di me che non sapevo, o meglio che un ossessionato lo sono sempre stato, in verità devo tanti miei successi alla mia ossessiva ostinazione di puntare una cosa e prenderla, ma devo molto anche alla mia paura/ansia di fallire che mi ha spinto a dover fare sempre di più e nel modo migliore possibile, se non sono soddisfatto ricomincio ancora ed ancora (anche se diverse volte è stato motivo di blocco e rimpianti). Grazie ossessione per avermi fatto porre degli obiettivi, grazie ansia per avermi fatto capire quanto sono coraggioso e grazie disperazione per avermi fatto capire quanta forza latente c’è in me e quanta felicità c’è nel seguito.
Bravo. La mente ossessiva è una macchina da guerra se se la si usa bene, per quanto riguarda lavoro e traguardi perosnali.
Attento però al perfezionismo!
Ciao! Innanzitutto congratulazioni per il bimbo e per il lavoro. Il fatto che tu sia riuscito a realizzarti personalmente e professionalmente mi dà qualche speranza: ci sono tante belle cose che vorrei fare ma purtroppo con il DOC ho sempre paura di essere destinata a una vita di sofferenza e poche soddisfazioni. Comunque sono d’accordo, uno non deve aspettare che cambi qualcosa all’esterno per risolvere il problema, quello che deve cambiare sono i pensieri! Un saluto
Quello che deve cambiare sono prima di tutto gli obiettivi 🙂
Ciao Lucio, ho scoperto il tuo blog nel 2017, quando ebbi un forte attacco di panico a seguito di un momento molto stressante della mia vita. Iniziarono i pensieri intrusivi e di conseguenza Ansia fino ad arrivare al Doc. Ho dovuto lasciare lavoro, amici perchè mi era impossibile avere a che fare con troppe cose. Ho 22 anni e dopo anni e molto tempo passato in terapie tra la mia psicoterapeuta e il mio Psichiatra , 3 mesi fa decisi che dovevo reagire e così iniziai a rilassarmi con la meditazione e ad oggi non ho più crisi d’ansia .. non mi identifico più con quel mostro e credimi che scrivere queste ultime parole è molto difficile in quanto ho sempre la paura che possa tornare. Dopo aver lasciato anche l’Università per gli stessi motivi citati sopra , ora sto seguendo la mia strada, quella che amavo ed era lì che aspettava , solo che il Doc l’aveva oscurata . Non so davvero come ringraziarti per tutto quello che hai fatto per noi. Continua così, Maestro!
“3 mesi fa decisi che dovevo reagire e così iniziai a rilassarmi con la meditazione e ad oggi non ho più crisi d’ansia ..”
Una bella testimonianza!
Ti posso chiedere un buon maestro di meditazione?
Ciao Lucio, Tanti Auguri per il Bimbo. Detto questo, mi presento . Ho 68 anni e mi considero un Docker veramente D.O.C inteso come : denominazione. origine . controllata. Si , ho incominciato a soffrire di questo disturbo all’età di circa 20 anni. Ma rifacendomi alla mia infanzia , ho già scoperto i sintomi abbastanza evidenti; che però allora non mi preoccupavano eccessivamente. Da adulto, Il Doc , si presentava , e riuscivo con sofferenza e tenacia a farlo scomparire , a intervalli di anni. In quel periodo il doc non era stato ancora scoperto, e psichiatri e psicologi; ne sapevano quanto me. Sarebbe bastato poco; dirmi queste parole: “i tuoi pensieri e compulsioni ( mentali) sono solamente i sintomi di un disturbo , e non sono il Disturbo”! Bene mi sono comunque fatto le ossa e tanta esperienza. Ho portato avanti bene la mia famiglia , con tre Figli e mia Moglie ( purtroppo Deceduta 13 anni fa). Ho fatto una carriera professionale strepitosa, ed ho capito che il Doc , non è veramente una patologia, ma una conseguenza di un carattere ansioso,ed estremamente sensibile. Comune alla maggior parte delle persone di questo mondo di tempi Moderni. E che i pensieri ricorrenti ossessivi, siamo noi che li nutriamo, considerandoli con terrore erroneamente: sintomi di una malattia o perversione latente ed incombente. E non per quello che sono veramente : Innocue fantasie prodotto di sinapsi cerebrali ben consolidate !
Congratulazioni Renato, davvero una bellissima testimonianza di cosa si può fare nonostante le difficoltà.
Bravo!!
Ciao Lucio
sono molto contenta della strada che ha intrapreso la tua vita: Complimenti! Quando dici che un bambino è la cosa più bella e più impegnativa che possa capitare è una verità assoluta; io ho due figli quindi so che significa, purtroppo il mio DOC riguarda proprio loro e quindi per questo ancora più doloroso perchè i figli sono la cosa che si possa amare di più. Io ho avuto una vera e propria crisi 9 anni fa e una brutta ricaduta nel 2017 e una più lieve nel 2018; sono riuscita a superarle e adesso sto bene ,a ti dico che dato che ho sempre con me gli oggetti della mia ossessione i pensieri (ricordi di quelli precedenti) sono sempre lì presenti come un sottofondo musicale che viene da molto lontano. Adesso no mi fanno soffrire, ho imparato a gestirli e a non dargli importanza ma cmq sono fastidiosi, e mi chiedo come la mia mente ha potuto generare pensieri tanto brutti tanto assurdi…
Grazie mille comunque dell’esistenza di questo blog mi ha aiutato tantissimo in un momento molto buio, e sono contentissima che tu abbia deciso di ritornare!
Grazie mille!
Il giorno che ti smetterai di chiedere come fa la tua mente a partorire quei pensieri così brutti avrai fatto un deciso passo avanti.
Sapessi quelli che faccio io di pensieri… 😀
Ciao Lucio, è un piacere e un onore per me scriverti e sapere che sei tornato. Concordo con ogni singola parola che hai scritto, e anche con la premessa che chi è ancora nella fase acuta del disturbo potrebbe non cogliere i benefici delle tue parole e sprofondare nello sconforto.
Per me è così bello capire a fondo cosa provi… libertà, senso di vittoria e meritata gloria. E quella piccola voce di cui parli, quella che ti sussurra dolcemente il ricordo di un male passato, beh… è solo l’eco di quella vittoria, ed è così facile da gestire quando ne hai gli strumenti che risulta quasi piacevole.
Un abbraccio, Julie
Ciao Lucio,
non so esattamente cos’hai in programma, però mi piacerebbe farti conoscere la persona che mi ha aiutato a smascherare il DOC! Potrebbe essere un’opportunità per far nascere qualcosa di grande
Cry
Un cognitivista? Grazie.
Digli di scrivermi via email
Ciao Lucio come già detto sei una speranza per tutti. All’inizio quando ho avuto la conferma che soffrivo di Doc ho fatto molte ricerche e tante volte ho letto dei pareri di dottori che da lo doc non si guarisce. Questo non era confortante ma poi pensavo a te e dicevo se lui ce L ha fatta non è esattamente così. Adesso dopo questo articolo capisco meglio quello che intendono alcuni dottori con la frase “non si guarisce dal doc”. Comunque sono contenta che ci hai voluto rendere partecipi di questi tuoi 5 anni perché come ben saprai noi “ossessivi” abbiamo un’immaginazione molto ardua e non nego di aver pensato anche io che forse ti eri allontanato perché stavi male di nuovo.
Stupendo! Davvero stupendo! Percorso formidabile! Ho sentito miei diversi punti del tuo articolo…quasi tutti, tranne l’essere diventato padre e imprenditore! Quindi, SI! È senz’altro questo il percorso di un dolce, attento, empatico, divoratore di sogni Ossessivo! Felice per te, orgogliosa di te e fiduciosa del grande apporto che puoi dare a tantissime persone che hanno appena iniziato il lungo cammino! Grazie! Un abbraccio!
Dimenticavo Sui cicli sono d’accordo con te, io noto però che il ciclo negativo a volte arriva se sto passando un periodo di forte stress. Esempio quasi 2 mesi di “tranquillità mentale” ma intenso stress. Passa il motivo di stress quindi puoi dire dai sono più tranquilla e boom si fanno avanti i pensieri e comincia il ciclo negativo. Comincia sempre quando arriva la tranquillità non so se vale per tutti ma per me è così
Assolutamente!
Lo stress è un fattore importantissimo.
Non ne ho mai parlato ma è molto importante.
Magari ne parlerò
Carissimo Lucio,
è sempre un piacere leggere i tuoi articoli, io faccio parte di quelli che non sono usciti del tutto dalla palude e spesso la “scimmia pazza” che salta da un’idea ad un altra spesso non mi da tregua. I tuoi articoli mi hanno aiutato a prendere consapevolezza del problema e a gestire molte situazioni che in passato mi creavano forte tensione.
Penso che le persone come te siano molto importanti per la collettività in quanto aiutano senza compenso migliaia di persone ad aprire gli occhi e a distinguere la realtà dai pensieri.
Concordo con te che la strada che hai indicato nei tuoi numerosi articoli è quella giusta ma sta a noi percorrerla …non è facile.
Saluti Mario
Ciao Lucio , tantissimi auguri per tuo figlio!! Questo mi riempie di gioia , sono felice per te e mi riempie di speranza in quanto nel mio DOC ho proprio la paura di non essere in grado di potere avere una famiglia a causa appunto di questi continui periodi di buio.
Questo articolo sembra quasi che l’abbia scritto io, sono stato 5 anni senza DOC e durante questi anni mi sono detto a me stesso le stesse identiche cose che tu hai scritto nell’articolo. Forse sono state proprio queste parole che in quel periodo mi hanno permesso di stare bene. In realtà come tutti ben saprete , non è che non ho avuto più I sintomi, infatti di tanto in tanto cercavano di insediarsi ma fortunatamente sono stato in grado di non ricadere nel tunnel. Ero molto felice di questo risultato, tanto da pensare che avessi acquisito una sorta di invulnerabilità. Credevo che il DOC non avrebbe più condizionato la mia vita ma mi sbagliavo…. Ecco che da due anni a questa parte mi ritrovo nuovamente dentro il tunnel. Probabilmente ero talmente abituato a stare bene che abbassando la guardia e riuscito ad insediarsi piano piano. Sono entrato nello sconforto più totale, le mie consapevolezze erano crollate . Con questo non voglio creare ulteriore panico ma al contrario , voglio che chiunque legga la mia esperienza non compia i miei stessi errori, cioè mai abbassare la guardia!!!!!!! Il DOC è sempre pronto ad insediarsi , sta a noi non farci influenzare. Dobbiamo accettare la consapevolezza che può tornare e che non per questo la nostra vita deve essere condizionata da lui. Un grosso ed empatico abbraccio a tutti voi!!! Grazie Lucio per essere tornato
Inoltre vorrei rispondere ad Anonima sul fatto che aiutano di più i dottori e che bisogna stare attenti a quello che si dice.
Allora partiamo dal fatto che trovare un dottore competente e che ti aiuta sul serio non è facile. Io ne ho girati 5. E se la prima otto anni fa mi avesse anche solo riconosciuto il disturbo mi sarei risparmiata anni di sofferenza.
Ora è da un anno che vado da una psicoterapeuta che non nego mi ha aiutato molto. Ovviamente parlare con una persona in carne ed ossa con cui puoi ragionare ecc.. non è un aiuto da sottovalutare. Questo Lucio non L ha mai negato e infatti minore che è andato anche lui. Il suo blog è l’ unica cosa che potevo leggere quando stavo male perché non hai mai scritto nulla che si potesse fraintendere. Perché si sa gli ossessivi quando stanno male capiscono un po’ tutto a modo loro. Ho letto anche cose scritte da dottori e molte volte mi hanno fatto entrare nel tunnel delle domande. Il blog di Lucio mai. Infatti alla fine mi limitavo sempre a leggere solo lui quando avevo bisogno di sapere o capire qualcosa. Questo blog è scritto con testa e aggiungerei pure sapienza e aiuta molte persone tutti i giorni. Lo psicoterapeuta non si prende la briga di spiegare tutto quello che spiega lui è fidati è un gran aiuto per conoscere il meccanismo del doc
Ciao Vale,
“Allora partiamo dal fatto che trovare un dottore competente e che ti aiuta sul serio non è facile.”
E aggiungerei anche questo: un dottore con cui ti trovi bene.
Ogni ossessivo ha paranoie differenti, si può andare in crisi su tutto potenzialmente! Anche su quello che può dire uno psicoterapeuta, figurati! Detto ciò, forse non c’è una via sicura per uscirne, magari poi si riceve aiuto da dove meno si pensava di riceverlo però, in genere, è bene sentire gente che ha studiato il tema sotto vari punti di vista piuttosto che solo chi l’ha vissuto perché può dire cose inesatte, pur in totale buona fede.
Io, comunque, nonostante quel che si dice, non so quanto la TCC e strategica servano davvero. Cioè, smettere di fare i rituali va bene ma devo pagare perché qualcuno mi dica di farlo?! Io ho bisogno di ben altro che di trucchetti e strategie che ritengo un prendersi in giro da soli. Io voglio essere serena e stop.
Ciao.
Lucio caro,
Inutile dire quanto sia stato fondamentale leggerti nei momenti acuti ma anche dopo, quando ogni tanto i pensieri si rifanno Sentire.
Sono felice che tu abbia deciso di ricominciare perché forse più di ogni altra cosa sai restituire a tutti ciò che esattamente si prova.
Grazie
Quando si cercano online info sul doc, si trovano spesso le solite cose, è difficile leggere qualcosa di nuovo; ti spiegano cosa sono le ossessioni e i rituali e alla fine ti piazzano la soluzione: una bella terapia cognitivo comportamentale (TCC) e/o gli SSRI. Io auguro a me stessa che possano esserci altri modi, più rispettosi dell’individualità (più umani) ed anche più profondi, di uscire da questa trappola. Credo che alcune soluzioni della TCC siano attuabili, anche senza l’ausilio del terapeuta. Altre proposte di questo orientamento non le condivido proprio. Detesto trucchetti e strategie, stile “io penso positivo” o altro. Io voglio la verità, voglio star meglio in modo autentico, non prendermi in giro da sola!! E voglio andare nel profondo, non rimanere alla superficie.
E poi c’è il discorso organico. Insomma, del doc si sa ancora poco (o forse si studia poco?), io ho letto di Pandas, carenze varie, glutine… E di ipotetiche soluzioni: inositolo, Omega3, una dieta di un certo tipo… Sarebbe bella un’analisi che non escluda nulla, anche soluzioni sulle quali gli studi sono ancora indietro, l’importante è che qualche evidenza ci sia, anche se non ancora tale da meritare il “bollino verde” della scienza. Basta dire le cose come stanno.
Ho scoperto poi una nuova terapia psicologica, (nuova in Italia!), l’ISTDP, e qualcuno dice che possa essere utile per il DOC… Insomma, le strade forse possono essere tante e sarebbe bello valutarle senza rimanere chiusi nel solito vicolo.
Infine c’è la vita: lo sport e il tenersi impegnati forse possono giovare, oltre alla meditazione di consapevolezza (mindfulness). Aggiungo anche la vita sana?!
Un’altra cosa che odio è il fatto che vengano prescritti dei farmaci con inquietanti effetti collaterali, a mio parere, e non mi piace che lo psichiatra li prescriva al primo incontro senza parlare di queste ipotetiche conseguenze.
Grazie per l’attenzione.
Ciao.
Ciao Lucio ben tornato.
Io a piccoli passi e con un enorme lavoro a 4 mani con psicologa ne sto uscendo piano piano. Ho capito cose di me che non volevo capire, ma il DOC mi ha messo spalle al muro e mi ha costretto a cambiare.
Gia ora sono cambiato in meglio, e so anche esattamente perché mi ha colpito QUESTO tipo di DOC, il MIO. Ognuno ha il suo. Il motivo è per lo più inconscio, ma un perché c’è sempre. Bello l’esempio delle sabbie mobili: i pensieri intrusivi sono proprio così. Più li combatti (annaspi e ti dimeni) più sprofondi. Puoi solo fare la cosa opposta, smettere di lottare contro di loro. Anche io ho la stessa sensazione, quando ne sarò uscito (e ci vorrà ancora un po’), sarò una persona molto più serena e realizzata di prima del DOC stesso.
Bravo! Ognuno ha il suo e c’è sempre qualcosa di fondo che deve essere compreso, per potersi liberare del fardello.
I grande inganno del DOC è che ti fa credere che quella cosa da affrontare è ciò che ti dicono i pensieri ossessivi. Invece è proprio il contrario!!
Per questo è davvero subdolo e resistente.
Ciao Lucio, tantissimi Auguri per la tua famiglia e il tuo lavoro!!! Grazie per essere tornato, attendo di sapere del tuo progetto!!! Un abbraccio!
Ciao Lucio,
beh! che dire, mi sono letto tutto d un fiato i tuoi sette punti e con mio piacere mi sono ritrovato sopratutto sugli ultimi. Sono contento che sei diventato padre e ne sono ancor di più nel saperti pronto a ripartire alla grande con il nuovo progetto.
Non vedo l’ora, sicuramente sia io che gli altri continueremo a supportarti scrivendo commenti e idee per aiutarti a rendere sempre più grande e più forte questo blog.
A presto, un abbraccio
Marco
Bentornato Lucio.
La mente mente senza sapere di mentire.
Quanta verità in queste parole.
Ciao Lucio! Innanzitutto ti ringrazio perchè il tuo blog è stato il faro che mi ha guidato in questi ultimi anni.
Ti racconto brevemente la mia esperienza; ho iniziato a soffrire di attacchi di panico 4 anni fa. Erano costanti, come costante la paura di morire o di impazzire. Sono stato da una terapeuta che mi ha insegnato un metodo per allontanarli; allora non capivo che a parte le scorciatoie, ciò che dovevo coltivare era la consapevolezza di me stesso, del corpo e della mente come un tutt’uno.
Infatti una volta “sconfitto” il panico è subentrato il DOC di tipo aggressivo.
Forse è stato un inferno anche peggiore.. non ricordo bene.
Per un anno il cervello, come atrofizzato, mi menava dove voleva; non c’era controllo, non avevo il timone.
Poi ho conosciuto il tuo sito. Ricordo che leggevo e rileggevo gli articoli. Ho seguito il percorso tracciato da te e ho iniziato a capire come funzionava il DOC, ho iniziato a riconoscerne i meccanismi e come si attivavano e dopo circa 1 anno e mezzo me ne sono liberato solo grazie al tuo sito, ai libri di Dale Carneige e alla mia forza di volontà.
Ora condivido con te tutte le osservazioni del tuo articolo. Provo le stesse cose e riconosco che ho ancora tanto da imparare. In questi anni ho meditato; ho iniziato ad arrampicare, ho iniziato il dottorato di ricerca, sto riscoprendo il rapporto col mio corpo e con la mia energia, ho vissuto momenti fantastici; li ho potuti vivere.
Ora il viaggio è perlo più stimolante, è una salita piacevole e ricca; una ricerca volta al miglioramento che non avrà mai fine. Ora per esempio sto lavorando sulla pazienza.. e sul focalizzare l’attenzione e l’energia.
Non posso dire di dominare ancora la mia mente. Il viaggio è ancora lungo, ma certo ho di nuovo le redini e tutta la volontà per lavorare su me stesso.
E sai cosa? Questo viaggio è incredibilme te stimolante e ringrazio il Panico prima e il DOC dopo perche non sarei la persona che sto diventando se non fosse stato per loro.
Agli altri utenti magari in fase acuta vi consiglio solamente di seguire questo blog e qualsiasiasi altra pratica che possa essere utile a riscoprire voi stessi (mindfulness, bionergetica ecc..) la fase acuta è la più dura ma poco a poco finisce. Non dura in eterno. E se coltivate piano piano la volontà di lavorare su voi stessi avrete una vita sicurame te di grande valore.
Ciao a tutti e grazie ancora Lucio. Mi hai salvato la vita.
Ho letto il tuo articolo Lucio e sono felice che tu ne sia fuori. Io soffro di doc da circa 6 anni e fino a qualche anno fa avevo dimenticato cosa fosse finché è arrivata purtroppo una brutta ricaduta, non capisco bene quando dici che le ricadute, una volta che si ha consapevolezza del problema, possano essere meno dolorose. Purtroppo per me non è stato così, ricordo di essere stata male in passato ma forse mai come questa volta. Oppure come dici tu la mente decide di ricordare solo quello che vuole e il dolore passato ci sembra sempre meno rispetto a quello che viviamo al momento. Spero che tu possa riprendere temi tipo l’accettazione che è una delle cose che io proprio non riesco a fare. Non mi accetto, e non accetto i miei pensieri, vorrei che non ci fossero vorrei che per magia sparissero. Mi colpevolizzo ogni volta che quel pensiero torna. E non so come fare…
Ciao Lucio bentornato e grazie di tutto, sono 3 anni che ho sto rompipalle in testa. È tutto a livello mentale , tu hai fatto un lavoro eccezionale, ma il doc mi porta sempre a ragionare ma non tanto sui pensieri catastrofici ma sul problema in generale, non so se mi spiego ma è come se sto costantemente a cercare la soluzione per risolvere il doc . Ragionando spessissimo proprio sulle tue parole e facendomi degli screen per ricordare i tuoi suggerimenti ma spesso mi aumenta la paura. Per questo mi chiedo se anche questi miei comportamenti sono compulsioni dato che mi rendo conto di aver perso il controllo di esse tanto da addirittura sforzarmi di non pensare alle tue parole. Spero di essermi spiegato ma questo maledetto problema non fa capire più cosa è giusto e cosa è sbagliato. Grazie a chiunque mi risponda o si ritrova un po’
Ciao Daniele, magari ti sei fissato sulla ricerca ossessiva della soluzione. Probabilmente noi col doc tendiamo un po’ a fissarci in genere. Prova a concentrarti su qualcos’altro: lavoro, studio, azioni pratiche (riordino, pulizia, un film, qualunque cosa che ti va o dovresti fare), uscire, è bene distogliere la mente. E poi, mindfulness. Se però ci concentriamo totalmente in un’azione, quella è già un tipo di mindfulness, la cosiddetta pratica informale, se non erro! Ciao. 🙂
(Lucio: e se aprissi un altro forum sul doc?! Grazie per l’attenzione).
E’ una delle cose che sto valutando. Un forum con sezioni divise per tipo di Doc, concentrato sulle via d’uscita (e non sulle compulsioni e rassicurazioni, perciò moderazione severissima) e possibilmente con la partecipazione di professionisti
Ciao, io mi ritrovo molto nelle tue parole…ormai ho preso coscenza che tutti i pensiero e dubbi ormai sono figli del doc…alle volte riesce a convincermi, ma quasi sempre riesco ad essere abbastanza lucido da capire che chi parla è sempre lui.
Io come te ormai mi sono fissato sul problema in generale e sono tanto depresso per questo.
Non riesco a reagire, ho la testa confusa da mille pensieri, ho paura che ogni minima cosa che passa per la testa sia figlia del Doc…non riesco a concentrarmi a lavoro, non riesco a dare attenzione alla mia compagna…mi sta togliendo tutto!
Vorrei reagire ma non so da dove iniziare…Iscrivermi ad un corso di Mindfulness può essere un buon inizio? Grazie
Ciao Lucio, ti seguo da diversi anni e sono contenta di aver ricevuto l’email in cui ho saputo che avresti ripreso a scrivere.
Volevo dirti che, nonostante tutti i percorsi di psicoterapia, leggere il tuo blog è stato una delle svolte fondamentali nonostante uscire dal tunnel sia ancora molto difficile. Spero di poter trovare qualcosa di ancora più utile e interessante nelle prossime pagine del blog. Ps. Potresti valutare l’idea di scrivere un libro, perché i tuoi consigli sono molto importanti.
Grazie Lucio per me il tuo blog proprio 5 anni fa è stato di grandissimo aiuto x uscirne da sola, x capire il meccanismo e imparare a non dare peso a tutti i pensieri che ci passano x la testa! Sei di grandissimo aiuto x tutti!!
Buonasera, io ti seguo dal Regno Unito ma avevo cominciato a leggerti mentre ero ancora in Italia. Penso anch’io di aver trovato – finalmente e dopo anni – la via d’uscita dalla fase acuta. Ci stavo provando tutto solo e da un bel pò di tempo; in qualche modo sento di aver individuato la direzione verso cui indirizzare i miei sforzi.
Sono proprio curioso di vedere come si evolverà il progetto e se ed in che modo sarà possibile scambiare idee ed opinioni sui percorsi di ognuno, condividendo un pezzo di strada nel percorso che ci accomuna nella risalita da questo baratro nell’assurdo.
A presto dunque e, di nuovo, grazie.
Mi è “puzzata” la tua assenza,dopo questo articolo mi “puzza” ancora più il tuo ritorno,sempre che davvero tu sia Lucio Odisei.
5 anni fa parlavi di guarigione TOTALE (parole tue),ora dopo 5 anni spieghi che sei “uscito dalla fase acuta”.
Alcune parti grammaticali sono errate,non sembri te,non so se c’è un altro dietro al blog,non so se tu hai subito “pressioni” o “minacce” da parte di qualche psicoterapeuta per ritrattare riguardo alla guarigione “completa”.
Non offenderti,la mia è una sensazione,sensazione di una persona che nel giro di un anno è uscita dall’inferno del DOC e ne è uscita TOTALMENTE,grazie a te,o meglio grazie a Lucio Odisei.
Mi sbaglierò,ma questo articolo è per me molto sospetto.
Spero di ricredermi.
Addirittura? Giuro che non me l’aspettavo.
No tranquillo sono proprio io.
L’articolo lo ho scritto (con dettatura vocale) e lo ho poi sottoposto a revisione di:
– 1 psicoterapeuta (che sto coinvolgendo nel progetto)
– 19 lettori storici
Considera che sono passati tanti anni, io sono maturato molto e non sono più la stessa persona di prima.
Comunque probabilmente mi sono espresso male: la mia E’ una guarigione TOTALE, non è affatto una uscita dalla fase acuta.
Comunque ricevere accuse da chi si firma come anonimo non è il massimo…
“Comunque ricevere accuse da chi si firma come anonimo non è il massimo…”
Mi permetto di dire che non è obbligatorio firmarsi con il nome ed eventualmente pure il cognome. Tra l’altro, i nostri dati sono già dappertutto, qui (come altrove) è richiesta già la mail e usare un nick non mi sembra una catastrofe!! L’essenziale è l’educazione. Ciao.
Hai ragione lucio,non mi sono firmato,ma non mi sembrava così importante,visto che il mio commento (come ho PREMESSO nello stesso) non voleva essere offensivo.
Mi spiace che l’abbiate presa male,davvero era una domanda schietta e una sensazione che avevo bisogno di esternare,è giusto dirsi le cose “in faccia” dopo tutto sto tempo di assenza,accetto le tue parole e mi fido al 200%,mi scuso se sono sembrato offensivo,non era assolutamente la mia intenzione.
Avevo questa sensazione,per chi crede fermamente di uscirne è brutto leggere un messaggio cosi,che può sembrare tutto il contrario.
Spero tu possa accettare le mie scuse…e grazie davvero infinite per la risposta.
Marco C.
Scusa accettate 🙂
Comunque non me l’ero presa. Il mio era solo un invito a fare un passo fuori dalla zona di confort, anche solo fimrandosi anche con un nick diverso da “anonimo”
😉
Anche anonimo o anonima è un nick!!
No non lo è. PErchè se voglio rispondere direttamente a te non so come farlo, dato che molti si firmano così. Almeno un nick, che è pur sempre anonimo, è univoco.
Ciao Lucio, condivido soprattutto quando affermi con forza che il DOC sia l’evento che più di tutti ti ha permesso di cambiare. Non è una conclusione facile alla quale arrivare, e alle volte il nostro caro disturbo ci lascia stanchi, vulnerabili e snervati, ma è grazie ad esso che ho cominciato davvero il lavoro per capire me stessa, curare le mie ferite e costruire la vita che davvero voglio vivere. Il DOC è stato per me il vero punto di svolta, e spero che molti lo possano in futuro considerare tale. Senza questo “maestro bizzarro”, come lo chiami giustamente tu, probabilmente sarei ancora impantanata in vecchi modi di pensare, agire e sentire, che non mi erano più utili. Grazie per il tuo impegno, e non vedo l’ora di scoprire cos’altro di nuovo hai in serbo per noi e il blog. Buon lavoro🙌😀
il punto 5 è illuminante…io descrivo questo fastidio come una sensazione nello stomaco…è sempre con me..a volte ci faccio caso, a volte no…nei periodi migliori dico sono pronta a conviverci per sempre..nei periodi stressanti è difficile accettare, gestire e respirare, perchè sembra che sia sempre lì e che per anni non abbia risolto nulla, ma poi come hai detto una folata di vento spazza via tutto e si va avanti. Questa è la nostra più grande prova di pazienza.
L’altro punto che mi ha fatto un po’ sorridere e un po’ intristire è stato quando dici che il cervello manterrà sempre un certo grado di allerta verso quel qualcosa che ci ha tanto spaventato..lo so bene..peccato che per me sia un qualcuno non un qualcosa..e devo ancora pienamente lavorare sull’accettazione di questa cosa..ho fatto tanti progressi in questi anni, ma penso che tanti dovrò ancora farne..il percorso mi spaventa ma ormai siamo in ballo e balliamo.
Buongiorno Lucio,
Concordo con te! Chi ha il Doc ha provato sofferenze estenuanti, distruttive, paralizzanti ma, se ha intrapreso una strada giusta, è senza dubbio diventato una persona migliore.
Sono una giovane donna di 44 anni che con le sue forze è riuscita a non rispondere in modo incontrollato alle ripetute richieste del doc. Dopo il divorzio ( avevo 40 anni) e il trasferimento in una nuova città il doc ha deciso di assalirmi senza sosta…a quel tempo è tornato nelle mie mani un libro che pensa avevo acquistato nel lontano 2002….Grazie a quest’ ultimo sono riuscita con grandi sofferenze a non rispondere più inconsapevolmente ai falsi messaggi del doc e a renderlo molto più silenzioso nella mia mente. Negli ultimi 4 anni nonostante seguissi le risorse umane di una ditta, ho sentito il bisogno di fare qualche cosa di buono per me e nei fine settimana, da Udine mi spostavo a Padova per studiare le materie che hanno sempre scaldato il mio cuore. Ho ottenuto due qualifiche ” Consulente della Nutrizione e Nutraceutica ” e ” Naturopata”. La tesi che ho portato in sede d’esame per diventare Naturopata era completamente incentrata sul DOC….l’ho intitolata: VIVERE E’ LASCIARE ANDARE LA PAURA NON COMBATTERLA. Inizialmente i miei tutor mi hanno detto che era meglio parlare di disturbi d’Ansia in quanto il tema trattato era troppo attinente alla sfera psicologica ….Così ho fatto…ma a buon intenditore poche parole, ovvero chi ha il doc, capisce che è un saggio dedicato a lui. Alla fine del percorso di studi, le mie tesi ( la prima si intitolava ” ALIMENTAZIONE EMOTIVA ), le ho trasformate in libri che ho dato solo a poche persone . Il doc mi ha distrutta ma come dici tu, mi ha fatto diventare una persona migliore, pronta ad aiutare il prossimo e piu’ consapevole di quello che succede tutto intorno a me. E’ bello sapere che ci sei e complimenti per il tuo bambino.
Scrivimi in privato. Voglio parlarti del discorso libri
Il doc è un incubo ma quando capisci il meccanismo è una gioia continua cominciare a guastarsi veramente la vita senza quella vocina che ti toglie il divertimento di tutto
Congratulazioni per tutto. Leggere quello che scrivi fa bene al cuore…
Ciao Lucio non è che potresti darmi un tuo parere su alcuni miei comportamenti forse compulsivi che ti ho scritto qualche messaggio fa? Grazie
ciao lucio , sono felice di quello che scrivi di te , del tuo bambino e del tuo lavoro !
Leggere questo articolo mi ha provocato due sentimenti diversi: il primo è la speranza che mi da sentire la tua esperienza con il DOC e come ne sei uscito, realizzandoti come persona e adirittura esaudendo i tuoi sogni; la seconda è invidia, ma non l’invidia cattiva che porta a odiare la persona verso cui la si prova, ma un’invidia sana, che al limite fa soffrire me che dopo tanti anni di DOC, malgrado i continui e progressivi ma piccoli miglioramenti, il raggiungimento della tua situazione attuale resta solo un sogno molto vicino all’utopia.
Ciò che hai scritto lo capisco e lo condivido, ormai la mia conoscenza del DOC è molto vasta, ma ahimè ciò non è bastato a farmi guarire, sia per il grado di gravità del problema, sia per il fatto che non sempre è facile mettere in pratica ciò che si è imparato. A volte mi chiedo se magari non ce l’ho messa tutta, ma la risposta non la so.
Non dermordere mai.
E se pensi anche solo per un momento di non avercela messa tutta, profondi ancora più impegno.
E’ una sfida troppo importante per non essere combattuta fino in fondo
Ciao Lucio è capitato anche a te di trovarti in una fase in cui sai che è necessario un cambiamento nello stile di pensieri e comportamenti , ma è come se una paura indefinita vorrebbe tenerti e evitare questo cambiamento. Come un salto nel vuoto o addirittura come avere “paura di guarire dal Doc”come se si dovesse rassegnare ai suoi contenuti che siano reali, e per questo rifletto sulle tue parole che dici il doc ti vuole fare credere che fuori ci sono i pericoli . Come superare questa situazione? Passerà questa paura e sensazione? Grazie
Ciao Daniele, si mille volte.
Anzi ti direi che è uno degli scogli più grandi.
E per quanto mi riguarda si supera solo in un modo…
Con un atto di Fede 😉
Ciao Lucio!
innanzitutto complimenti per la paternità e anche per la vita da imprenditore.
Mi ha fatto molto piacere rileggerti dopo cosi tanti anni. Ti seguo da diverso tempo e i tuoi articoli mi sono SEMPRE serviti assieme alla psicoterapia.
Sono in una fase di “remissione” dai pensieri ossessivi tuttavia non riesco ancora a raggiungere la completa CONSAPEVOLEZZA. A breve inizierò un corso di Mindfullness con la speranza che mi aiuti. Ho appena finito di leggere anche un libro sulla meditazione Vipassana.
Ho apprezzato molto la tua sincerità sulle ricadute e sul “fastidio”. Una parte di me ( quella ossessiva ahah ) si è anche un pò “spaventata” perchè ha pensato: “forse non è uscito nemmeno lui completamente??”
La mia domanda è: a distanza ormai di 5 anni, sei assolutamente consapevole che quei pensieri non significano nulla ?..e quindi riconosci quando la mente sta mentendo??
Se si, quando hai avuto quelle piccole ricadute significa che tale piena consapevolezza si era leggermente affievolita e la mente era tornata a mentirti un po? 😉
Grazie ancora di tutto!
Assolutamente si.
Sono strasicuro che i pensieri fossero falsi. Senza alcun dubbio.
Ma non posso dirti di più perché già questa è una bella rassicurazione enon voglio essere responsabile delle compulsioni di nessuno 😉
Le ricadute (micro-ricadute) si riferiscono a quanto accaduto anni fa.
Dopotutto ho compresso 5 anni in un singolo articolo… non è che potevo fare la crono-storia minuto per minuto.
Oramai ricadute non ce ne sono più da molto e rimane solo il fastidio, di tanto in tanto.
Che poi anche quello ha un suo significato, ma ci vorrebbe un altro articolo per spiegarlo.
Perdonami Lucio non comprendo una cosa perché se si rassicura poi si può diventare responsabili?te lo chiedo perché proprio a livello di senso della frase non L ho compreso…anche la mia psicologa mi ha detto che nn può dare rassicurazioni,ma sinceram non le ho mai chiesto il perché,ora sentendoti dirlo mi sono posta la domanda.
Le rassicurazioni non potrebbero magari tranquillizzare una persona?
Grazie per la risposta. Sei veramente un amico, in fondo penso che tutti noi sappiamo come si risolve questo problema. Ma è la paura con la P maiuscola che ci tiene tutti in ballo . Una volta presa la via giusta è molto più facile. Uno scoglio che non riesco a capire è come smantellare gli automatismi, non capisco se le compulsioni che partono in automatico e non controllabili bisogna trattarle come le ossessioni , essendo anch’essi pensieri oppure bisogna sforzarsi in maniera disumana di non pensarle , perché è come se avessi perso il controllo anche di esse e si presentano in automatico. Grazie infinite
Ragazzi una domanda,
anch io soffro di doc da controllo.. premetto che sono nuovo del forum e che grazie a questo non mi sento più così solo.. la domanda è questa; la mia doc nel tempo si è evoluta.. salta da una forma di controllo ad un altra.. per dirvi.. prima era il gas.. poi le serrature.. poi la guida con il controllo degli specchi.. ben o male l’ho tenuta con fatica a bada.. e soffrendo molto per le perdite di tempo etc.. ma c’e’ qualcuno tra di voi.. che soffre da “controllo delle strade”? cioe’ mi spiego.. e da un po’ che fisso le strade dopo che ho attraversato.. per la paura che magari a causa mia sbandino e vadano a sbattere.. come al solito roba da matti… diciamo che a me la doc da tantissime crisi durante la giornata magari di breve entita.. ma sta cosa delle macchine mi fa impazzire.. a fare un tragitto di dieci minuti ci metto anche 1 ora.. qualcuno l’ha gia’ vissuto?
Le ossessioni e le compulsioni possono essere svariate, credo sia il meccanismo il problema. Bisogna trovare una soluzione, questo sì.
Quelle che hanno gli altri sembrano tutte assurde,bisogna concentrarsi a capirne il meccanismo non il contenuto
io sono la parte femminile di Lucio nel nome ..professione ..e ho avuto anche io un bambino in questi anni..per partecipare attivamente a quello che ci chiede Lucio posso dire che una delle cose da fare per mantenersi “fuori” dal doc è stare “fuori”..mia nonna oggi 95 anni dice che anche quando era giovane lei esistevano queste cose ma nn si conoscevano scientificamente..lei lo ha avuto a 20 anni ( spesso sono ereditarie queste cose) ed all’epoca l’unico dottore del paese dava come medicina quella di andare nei giardini o nei campi a raccogliere fiori a piantare ( stare fuori con la natura).mia nonna guari’ perché la mente si concentrava sul fare e spezzava i meccanismi maledetti della mente..stare chiusi in casa ed in se stessi nn aiuta a mantenersi “fuori”..io ho finito la fase acuta..come posso esco fuori anche a spazzare il balcone o a curare i vasi delle piantine..le medicine i dottori nn servono..fate…occupate la mente…
Lucia, sono due anzi tre le possibili soluzioni da te proposte: la natura, la vitamina D, il fare (non per forza fuori casa). Sulla vitamina D ho letto che peggiora i sintomi del doc e qualcos’altro. Io comunque ho una carenza che sto curando. Le carenze potrebbero essere anche altre o almeno lo spero, ad esempio la vitamina b12.
Brava,”le medicine i dottori nn servono..fate…occupate la mente…”bravissima spesso sono solo dei grandi mangiatori di soldi alla faccia di chi soffre,brava ,bisogna fare spezzando le catene nelle quali questi pensieri avvolgono.
È vero bisogna distrarsi , infatti se ci fate caso quando ci sono i periodi di benessere non sai neanche come hai fatto, non avete ne trovato soluzioni ne siete stati voi gli artefici , una cosa che noto però che quando hai i periodi no più ti impegni a stare bene più non ci riesci, più ti concentri a non compulsare più sembra impossibile perché sembra che le compulsioni vogliano uscire dalla testa creando proprio un malessere allucinante
E’ perchè in quei momenti stai combattendo. E quindi dai energia al DOC.
Ricorda che quando 2 elefanti combattono chi ci rimette è il prato
Grazie Lucio ma quando io dico sforzarsi e resistere io mi riferisco alle compulsioni, io in quei momenti non me ne frega niente delle ossessioni e dei dubbi , io è come se lottassi con me stesso per non compulsare ma è una cosa sovraumana perché anche come dici tu più ti sforzi e più oppongono resistenza. Ma il mio discorso è riferito solo alle compulsioni mentali . Come si dovrebbe fare , trattarle come ossessioni? Tu hai spesso parlato di lavorare di azzerare le compulsioni ma a quanto pare non basta solo la volontà
“ma a quanto pare non basta solo la volontà”
E da queste tue parole, Daniele, gli psicodinamici potrebbero dire forse tante cose!
Ciao. 🙂
Wow sono contentissimo per te Lucio. Auguri per il tuo bambino. Mi da sempre speranza la tua esperienza, remota o recente che sia. Ho commentato in maniera forse un po’ pessimista l’articolo precedente, infatti mi ha spronato invece la parte di questo articolo in cui dici che dal DOC se ne esce da soli e lavorando duramente e che chiunque altro non può che dare una mano, ma non certo risolvere il problema, che sia il Maestro o lo psicoterapeuta. Ognuno può farcela ad uscirne, dal DOC e da qualsiasi altro disturbo mentale o fisico che sia. Perchè come dici giustamente nulla dura per sempre e tutto è ciclico, e se si diventa consapevoli di ciò e si conosce sè stessi si arriva ad ottenere l’unica cosa che davvero conta nella vita: essere AUTENTICI. Non sono concetti che ho inventato io, ma li ho fatti miei e tutto quadra quando si guarda al mondo da questa prospettiva. E spero presto di poter provare quell’unione col tutto che è propria del comportarsi in maniera autentica. Ti volevo chiedere se dovessi leggere questo commento se puoi approfondire come accettare il desiderio di guarire in modo tale che non provochi ulteriore ansia e il tema del giudizio come costante ostacolo sia alla guarigione sia all’autenticità. Sempre se puoi ovviamente. Comunque complimenti davvero e auguri ancora. Ma soprattutto Grazie!!
E’ semplice, se sei impaziente di guarire vuol dire che stai ancora combattendo.
L’indifferenza è la vera soluzione al DOC
Lucio quello che vuoi dire e che in realtà non c’è nulla da guarire o da combattere… Ma solo da “vivere” nonostante ciò che i pensieri dicono e le paure.?
Visto che la maggioranza di noi soffre solo di ossessioni senza convulsioni materiali voi che farmaci prendete?Io entact daparox e xanas
Ciao Lucio ho 23 anni. È da qualche mese che vivo con l’ossessione di poter essere omosessuale. Sin da quando ero piccola, ho sempre guardato i bambini e mi è sempre piaciuto qualcuno. Ho avuto una fase di stallo alle medie e alle superiori in cui ero in una scuola femminile con solo due maschi in classe. In questi anni di scuola, non ho mai avuto dubbi riguardo alla mia sessualità anche se non ero interessata a nessuno in particolare, ma sono uscita con dei ragazzi e ho dato il mio primo bacio anche se quel ragazzo alla fine non mi interessava. Alla fine della 5 superiore, la mia migliore amica aveva chiuso con me da un giorno all’altro e io l’avevo vissuta malissimo ed ero andata dalla psicologa della mia scuola. Una mia compagna di classe che è omosessuale dichiarata, mi aveva detto che per come ci ero stata male, secondo lei ero innamorata della mia amica. Ma era una cosa a cui io non avevo mai pensato ed ero certa che non fosse così, talmente certa che le avevo detto di non permettersi mai più. Dopo le superiori sono arrivate le mie prime cotte esclusivamente per ragazzi. Due poco importanti e passeggere, l’ultima 2 anni fa mi ha fatto capire cosa guardo in un ragazzo e cosa mi attrae in un ragazzo. Questo ragazzo inizialmente mi considerava, ma a me non interessava particolarmente, lo trovavo solo carino. Ho smesso di sentirlo, ma quando poi l’ho rivisto per caso, ho capito che mi piaceva. Ma lui aveva perso interesse nei miei confronti. Ho fatto di tutto e facevo di tutto anche solo per incontrarlo casualmente e quando lo vedevo sorridere, non riuscivo più a parlare. Avrei strozzato ogni ragazza che vedevo in foto con lui. Poi con il tempo avendo capito di non avere speranze, la cotta è passata. E da un anno non ho provato quel tipo di interesse per nessun ragazzo. A lungo mi sono detta che nessun ragazzo mi piacerà mai come mi piaceva lui. Qualche mese fa mi sono iscritta in palestra e mi sono affezionata alla mia istruttrice che è adulta e ha una famiglia e lei si è affezionata a me al punto di vedermi come una figlia. Lì è iniziata la mia ansia, ho iniziato a chiedermi se le volessi semplicemente bene o ci fosse altro. Premetto che il rapporto è molto normale, ci si sente ogni tanto in chat privata, si scambiano due chiacchiere e ci si vede in palestra anche se non mi alleno e si chiacchiera insieme alle altre allieve. Mi sono posta molte domande, mi sono chiesta se provassi in qualche modo gelosia verso il marito. Mi sono anche chiesta se mi potesse piacere a livello sessuale. Tutte domande con risposta negativa. Perché ho avuto la conferma dentro di me che le voglio semplicemente bene perché è una persona molto simpatica e ha preso in simpatia me essendo io molto estroversa e lei avendo solo figli maschi. Tra cui uno piccolo a cui sono affezionata. E inoltre abbiamo parlato della mia cotta e della mia paura di non riuscire ad incontrare un ragazzo di cui mi innamorerò di nuovo. Aggiungo inoltre che io ho molte amiche femmine ma nessuna di loro ha mai dubitato della mia sessualità e per tutte loro le mie paure sono infondate. Sono una persona molto affettuosa ma più di un abbraccio non do alle mie amiche. Aggiungo inoltre che la mia ansia mi viene solo quando non sono occupata a studiare per esami universitari o se mi capita di fare qualche lavoro, ma solo quando ho la mente libera. Ho contattato alcuni psicologi online e mi hanno detto che si tratta di ossessioni. Mi sono rivolta ad una psicologa del consultorio che non ha dato una definizione a questo, definendola ossessione o meno. Mi ha solo detto di accogliere il dubbio e di non respingerlo perché altrimenti non passerà e che secondo lei non ho bisogno di altre sedute. Ma io sento di non essere per niente tranquilla. Infatti andrò in un altro consultorio perché non mi posso permettere di andare da uno psicologo privato. Posso chiederti cosa ne pensi?
Spero che mi risponderai, un abbraccio.
Ciao Sara, Nel tuo “racconto” si legge palesemente che cerchi di convincerti da sola che non sei omosessuale dando spiegazioni che potrebbero o meno affermare o smentire il tuo orientamento. Questo è uno degli errori più grandi che tu possa fare. Lo so perché ci sono passata anche io e finché non capisci questo non vai avanti. Rimani ferma. Devi arrivare ad un’indifferenza tale da non interessarti più se lo sei o meno. Quando ti viene la domanda blocca la risposta. Io quando mi veniva la domanda mi rispondevo “ può darsi” e cercavo di pensare ad Altro. Guardarsi dentro fa diventare ciechi. È difficile ma è L unica via di uscita
Bravissima!!
Ho sbagliato più che cercare di pensare ad altro cercavo di distrarmi nel fare qualcosa. Esempio mi veniva la domanda PUÒ DARSI e poi che ne so vai a metterti a posto i vestiti nell armadio. Non risponderti mai
Ti faccio questa domanda perché appena ho letto la tua risposta, soprattutto le prime righe, mi è venuta subito l’ansia. Scusate per le domande. Però spesso leggo gli articoli di Lucio e penso “Ce la posso fare” e poi altri giorni invece penso “Non ce la farò mai, rimarrò ingarbugliata in questi pensieri per sempre”
Oppure mi ritrovo a pensare che non è ciò che io ho mai voluto. Che io ho sempre immaginato un ragazzo nella mia vita. Forse sto commettendo l’errore più grave, quello di cercare di darmi risposte. Essendo ben conscia del fatto che non funzioni così.
Ti ringrazio per la risposta.
Quindi questo mio atteggiamento è sinonimo di tipico atteggiamento da DOC?
Scusa per tutte le domande, ma se come dici tu se devo essere indifferente verso il fatto di esserlo o meno, come arriverò mai alla soluzione finale che i pensieri andranno via e che io tornerò alla mia vita e a ciò che ho sempre creduto e pensato per anni?
Ora sarà facile a dirlo (sono ingarbugliato nello stesso Doc…) ma bisogna accettare il fatto che non esistono risposte corrette quando sono scorrette le domande…
Non c’è una risposta logica!
La teoria mi è molto chiara ma non riesco a metterla in pratica…
Soprattutto sul “bloccare le risposte”..
Il più delle volte le mie sono sensazioni o pseudo tali, oppure dei test ,oppure dei ragionamenti…o proprio quando sono risposte le considero risposte veloci e automatiche che ovviamente creano malessere.
Come si fa a bloccare tutto questo? Ma anche cercando di partite dalle cose più semplici: LE RISPOSTE…
Come non darle? In quel momento che ci arriva il dubbio, la domanda ecc cosa facciamo in pratica? cerchiamo di sviare la mente sapendo benissimo di non riuscirci fortificando il fastidio?
C’è qualcuno che ha voglia di spiegarlo? Grazie mille
È molto difficile io ci ho messo un bel po’ per riuscirci, ancora adesso a volte non mi accorgo che lo faccio ma ci sto lavorando su. Comunque io credo di esserci riuscita quando mi sono resa conto realmente e non sono a parole che la mente inganna del tutto e quindi credo che sia la famosa “consapevolezza”. Una volta arrivata è tutto più facile
Rispondo a sia a chi si chiama “Vale” e a chi si chiama “Luca”
Per me prima di scoprire che esistesse questo tipo di disturbo, è stato un incubo. Poi un giorno ho digitato su internet “Paura di essere omosessuale” e sono venuta a conoscenza del disturbo. Ho letto più e più volte i sintomi e coincidevano. Allora ho deciso di contattare alcuni psicologi online che mi hanno risposto che si tratta di ossessioni. Mi sono rivolta alla psicologa del consultorio e mi ha dato la stessa risposta.
Ora sto aspettando di poter andare dalla psicologa dell’università, sto aspettando perché sono troppo pieni.
E vi dico una cosa, come ha detto anche Lucio, anche se ho la conferma che siano ossessioni, tendo a metterlo ancora in dubbio.
Luca, ti capisco bene quando dici che non riesci a bloccare le risposte, perché in modo inconsapevole arrivi a fare dei ragionamenti. Pensa che a me non era mai successo in 23 anni di vita, ho questo problema da qualche mese. E pensavo che fosse utile ripetermi “Non ci devo pensare”
Poi però mi rendevo conto che non andava via il pensiero nonostante io ripetessi queste parole in continuazione. Poi ho letto il blog e ho capito il motivo. Ci sono giorni in cui mi risulta più difficile, altri nel quale sembra vada meglio. Ma è normale questo?
Pensa che io penso anche “Dovrei fare coming out” e solo quando ci penso, mi viene brutta voglia, ansia ecc. Perché so che non è ciò che voglio. Ma nella mia testa si crea un film mentale, con tutte le eventuali possibilità e conseguenze. Ma credimi che è totalmente sbagliato.
Volevo chiedere a Vale, tu ci sei riuscita da sola o sei andata da uno psicologo?
Lucio, posso chiedere a te cosa pensi della mia situazione?
Ti ringrazio comunque “Vale”
Per avermi indirettamente fatto capire che si tratti di Doc.
E anche Luca.
Ho anche letto il commento di un ragazzo che dice che è disposto a fare cambiamenti nella sua vita, come vorrei farli io. Ma poi quando si tratta di farli si blocca e non ci riesce. Mi sento esattamente così.
Io sono andata da una psicoterapeuta. Ma non posso negare che mi è stato anche molto d’aiuto questo blog. Ho deciso di riprendere in mano la mia vita e mi sono impegnata con tutta me stessa. Ho cercato di informarmi più che potevo leggendo libri ecc.. e ho imparato a capire la mia mente come ragiona e ho imparato a non darle sempre retta. Mi ricordo che all’inizio la dottoressa mi disse devi diventare stupida e così è. Ragionare su ogni minima cosa che succede nella propria vita e ogni minima cosa che sentiamo ti toglie la spontaneità e il piacere di sentire realmente le cose. Un po’ di stupidità fa solo bene.
Il nostro problema è che stiamo attenti a tutto ma come dice Lucio pensieri strani li facciamo tutti il problema è che noi ci soffermiamo su quei pensieri mentre gli altri non si ricordano nemmeno di averli fatti perché non gli danno retta.. li fanno scivolare via.. io non posso dire che sono guarita del tutto perché dopo anni ho un lungo percorso da fare ma riacquistare un po’ di serenità che mi mancava da tempo per me è già un gran passo.
La tua psico ha proprio ragione.
Sai quante volte ho pensato che sarebbe stato meglio essere un pò mno intelligente?
Mi sarei fatto molti meno problemi.
In realtà però l’intelligenza è una grande dono.
Solo che va usata nel modo giusto, e non nel modo stupido 😉
Giusto Lucio. Perle di saggezza😊
C’è questa credenza che chi ha il doc sia più intelligente ed io spero sia davvero così, quando però parlai con una cognitivista mi disse che non c’era nulla di scientifico…
Ti ringrazio ancora per la risposta che mi hai dato la volta scorsa. Si, esatto. Io mi soffermo molto su tanti aspetti della mia vita. E non su tutto è necessario soffermarsi.
Da ciò che ho descritto e in base alla tua esperienza, pensi che i miei atteggiamenti siano quelli tipici da DOC?
Sara se continui a chiedere ad altri se il tuo è DOC oppure no sarò costretto a cancellare i commenti. Non lo faccio per cattiveria. Ma stai cercando rassicurazioni e ormai dovresti sapere che non è di nessun aiuto
🙂
Coraggio. Basta domande e ricerca di risposte. Concentrati sui meccanismi, comprendili e scardinali.
Un saluto
Lucio
Scusa Lucio, hai ragione.
Mi impegnerò per farlo.
Un saluto a te.
Ciao Lucio, bentornato.
Ovviamente sono d’accordo su tutto, essendo un docker di vecchia data. Anche io, dunque, ho vissuto la stessa tua trafila evolutiva densa di dolore e gioia. ORA, STO BENE!
Leggendo il tuo articolo, ho concentrato maggiormente la mia attenzione, in maniera naturale e spontanea, su un punto che vado a spiegare.
Ebbene, ho realizzato che, a dispetto di ciò che si possa pensare, nella fase di meraviglia conseguente alla “guarigione” dal disturbo in questione; NON DOBBIAMO DIMENTICARCI DEL DOC! Secondo me, vista la lieve entità delle ricadute, il ricordo sempre vivo di queste ultime, paradossalmente, concorre al mantenimento del nostro equilibrio generale e della buona gestione del disturbo stesso.
Bravo!
E’ anche un modo per non sedersi sugli allori
È chiaro che compulsare è un errore, ma quello che cerco di capire è se bisogna sforzarsi di non compulsare e cercare anche di non fare partire rassicurazioni , risposte ragionamenti( automatici) e quindi un po’ come se fosse pensare di non pensare che comunque è quindi un attenzione sempre al problema, oppure fregarmene anche delle compulsioni ( ovviamente mentali ) e trattarle come le ossessioni? Perché mi domando se mi parte la rassicurazione in automatico anche in assenza di pensieri intrusivi ma a causa della paura non è già un errore. È un meccanismo strano che non riesco a capire bene
Idem Daniele…non riesco a capire quando leggo di bloccare la risposta…ma io la domandà non me la faccio proprio alle volte, i ragionamenti si ci sono alle volte e bloccarli è al momento impossibile per me e mi portano via tanto tempo e concentrazione.
Il più delle volte sono dei test visivi o di sensazioni automatici che non posso bloccare…almeno ora non ci riesco e non so come allenarmi per farcela.
Ho letto i tuoi articoli e posso dire di condividere e capire quanto hai scritto fino ad ora. Ho sempre avuto problemi derivanti dai pensieri ( ansia in particolare ) e in questi anni mi sono documentato a 360 gradi. Sono andato da psicologi, psicoterapeuti, ho preso medicinali, combattuto contro la mia mente in modo costante. Come hai ben detto tu il problema di tutto è il pensiero, quindi è possibile superare il problemi in due soli modi….modificare i pensieri, oppure osservarli e lasciarli scorrere senza darsene coinvolgere. Per osservarli è necessaria la meditazione, per modificarli si possono affrontare le proprie paure a piccoli passi ( diventando più coraggiosi, magari con un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale ). Una cosa però non mi torna in tutto questo, potrei sbagliarmi, ma questa raccolta di fondi che tu cerchi, interessi a libri, interessi a sedute a pagamento ( proposte da alcuni utenti ), integrazione di psicologi e psicoterapeuti… Magari sbaglio ma guardando tutto il contesto da fuori sembra che tu ci voglia guadagnare alla fine e non lo fai solo per aiutare il prossimo ( diciamola tutta, ci può anche stare dopo tutto il lavoro che hai fatto ). ma perchè non parlare chiaramente. In sintesi la soluzione al tuo problema è stata trovato grazie alla meditazione ( anche se tieni nascosta la chiave che ti ha aperto la strada ..tu dici intuizione )…quindi che senso ha inserire psicologi e psicoterapeuti quanto la soluzione è stata trovata nella meditazione????? Io ho fatto numerose sedute da psicologi e psicoterapeuti e conosco molte persone che ci vanno da anni e ti posso garantire che la maggior parte di queste sedute sono una perdita di tempo. Chi riesce a trovare benefici ( non tutti ) lo fa grazie alla psicoterapia cognitiva comportamentale che consiste nel cambiare le proprie convinzioni con atti concreti….Io ora non so se tu avessi realmente dei gravi problemi e se tu sia riuscito realmente con soli 7 minuti al giorno di meditazione ( non so cosa direbbe siddharta in proposito )ad uscire da un doc cosi ostico…Spero non te la prenda a male per le mie osservazioni ma non sono una critica, ma solo un voler capire realmente cosa ruota realmente intorno a questo sito e perchè non si parla in modo approfondito della chiave che ti ha fatto uscire dal doc.. quanto tempo, in che modo, quanta pratica al giorno, l’intuizione che ti ha illuminato….tutto il resto in realtà conta poco o niente se non viene approfondita la soluzione che ha risolto il doc.
Ciao MArco,
appena riuscirò a scrivere il prossimo articolo tante cose saranno chiare.
Comunque il mio percorso è stato si fortemente guidato dalla meditazione, ma non solo.
Ho fatto anche psicoterapia e circa 2 anni di antidepressivi.
Quindi non mi sono fatto mancare nulla…
Semplificando potrei dire che il DOC è un problema multifattoriale e richiede quindi “più soluzioni”.
La sola meditazione, nonostante sia indubbiamente un’arma molto potente, probabilmente potrebbe non essere sufficiente. O almeno non lo è stata per me
Argomento rivelazioni, intuizioni ecc…
Sinceramente alcune delle cose che ho scritto in passato andrebbero riviste. Lo dico con molta franchezza e senza timore di auto-smentirmi. Tipo quella dei 7 minuti (non ricordo nemmeno dove l’ho scritta perciò se lo sai indicamelo per cortesia). Considera che quando ho iniziato a scrivere questo blog lo ho fatto sull’onda dell’entusiasmo e spesso ho semplificato cose che in realtà andrebbero spiegate meglio. Ora sono passati tanti anni, sono più maturo, più consapevole e più saggio (o per meglio dire… vecchio 🙂 )
Nonostante questo il blog ha salvato la vita di molte persone (per loro stessa ammissione) anche senza che io abbia detto tutto quello che potrei dire sul DOC (e c’è ancora molto)
Le rivelazioni del resto sono inutili. Come in ogni tradizioni orientale, l’illuminazione è propria solo di chi la sperimenta ed è del tutto incomprensibile per chi non l’ha fatto.
Sarebbe come voler descrivere il gusto del cioccolato a chi non lo ha mai assaggiato. “è dolce, ma anche amaro… morbido ma croccante… è buono ma ad alcuni non piace…”
Parole del tutto inutili finché non prendi un pezzo di fondente e lo cacci in bocca. non credi?
Il progetto futuro
Venendo al blog, il mio obiettivo è di far crescere il progetto. Affinché questo accade deve cambiare la struttura di base e deve essere compresa la presenza di professionisti che possano non solo aiutare chi legge ma soprattutto aiutare me a non dire cose per cui potrei passare dei guai.
Considera che ogni mia parola è soppesata attentamente (per non arrecar danni a chi è a un certo stadio del percorso) e per ogni cosa che dico mi espongo ad un rischio notevole (parola di avvocati)
Perciò come puoi ben capire la faccenda è molto complessa.
Aggiungiamo a tutto questo le spese che stanno dietro al blog e l’impegno richiesto per gestire il progetto… e capirai da solo come sia richiesto un cambio di passo praticamente obbligato 🙂
ATTENZIONE: avevo già manifestato queste problematiche tanto tempo fa: Articolo
Detto tutto questo, spiegherò meglio il progetto nel prossimo articolo.
Ciao Lucio, ti ringrazio di aver risposto alle mie domande in modo dettagliato. So bene che nella meditazione non è possibile dare delle soluzioni, perchè come dicono appunto i grandi maestri ( tra tutti il buddha ), per capire realmente come funziona la propria mente è necessario fare esperienza personale. Lo stesso buddha ha indicato la strada e precisato che la soluzione sta dentro di noi e nessuno è in grado di darcela. Ero giusto curioso di conoscere cosa ti ha aperto la strada…ma capisco che sono cose personali ( ma non mi sarebbe dispiaciuto ugualmente saperlo, anche se non si può spiegare )..
La pratica dei 7 minuti l’hai scritta qui
https://liberidaossessioni.it/wp-content/files/Manuale-Vincere-le-Ossessioni.pdf
esercizio numero 7, punto numero 1
Ps: io ho da anni un sito web dove entrano circa 5000 persone al giorno, conosco quindi molto bene i costi di gestione ).
Grazie di tutto in ogni caso…il tuo lavoro è un valido aiuto per tante persone che purtroppo hanno avuto e avranno dei problemi con i propri pensieri. Questo succede molto spesso alle persone che al posto di osservare e accettare i problemi della vita per come sono, cercano in ogni modo di trovare delle soluzioni ( anche se non ci sono )…
Ciao MArco ero certo che ci fosse buona fede nel tuo commento e per questo motivo ho scritto una risposta articolata.
In effetti comunque, rileggendo l’esercizio, mica ho scritto che basta quello per risolvere le ossessioni… 🙂
Direi che la tua ultima frase potrebbe essere tranquillamente stampata ed appesa ad un muro per quanto è vera.
Un saluto
Lucio
Ciao Lucio,
grazie ancora per esser tornato a raccontare la tua esperienza, e a cercare (e ci stai riuscendo benissimo) di aiutare chi soffre di questo “simpatico” doc. Che dire, come credo tanti, io non me la sono sentita di collaborare con te, non mi sento ancora pronta e capace di aiutare gli altri in modo così importante come fai tu. Che dire di questo articolo, come tutti quelli che scrivi, è davvero interessante, mi fa sentire meglio, io ho cominciato a soffrire di quello che poi grazie a te ho capito chiamarsi doc (anche se credo di non avere mai avuto compulsioni ma solo ossessioni di tutti i tipi). Vorrei scrivere qui anche per gli altri, la mia esperienza : intorno al 2012 circa, (sono sempre stata ansiosa in generale, fin da bimba, ), la mia ansia arrivò ad un livello insopportabile sfociando nel doc, per via di tanti fattori esterni , la malattia di mio Papà, mi lasciai dopo 10 anni e la disoccupazione. Credevo di impazzire e il tutto si trasformò in una depressione importante. Nonostante la sofferenza, dovevo cercare una soluzione, non era possibile che dovevo finire così…ed allora andai dalla mia prima psichiatra che mi seguì per circa due anni, mi seguì male però, dandomi solo medicine, e non facendomi psicoterapia, quindi dopo che smisi le medicine (ovviamente gradatamente), dopo pochi mesi, ricaddi come una pera cotta, tutto uguale all’inizio, anzi peggio perché pensavo che nonostante le medicine non sarei guarita mai. La mia vita continuò tra alti e bassi sempre con l’ansia più o meno forte e sempre pensando di scacciare le mie ossessioni (cosa sbagliatissima, era giusto lasciarle andare, come imparai da te e dalla meditazione). Nel 2018 di nuovo ebbi delle forti crisi e non mi arresi cercando un nuovo psichiatra che ho ancora oggi e che reputo davvero bravo, (se qualcuno se lo chiede, è uno psichiatra, psicoterapeuta e psicoanalista). Piano piano mi ridiede le medicine di cui avevo assolutamente bisogno ma le abbinò ad una gran psicoterapia, mi fece fare un grande lavoro su me stessa, nel frattempo successe di nuovo di tutto, mio Papà in ospedale per tanti mesi, rischiò la vita, io senza un compagno e in disoccupazione, ma la meditazione precisamente mindfulness era già parte della mia vita e mi aiutò tantissimissimo, lessi tanti libri di Jon Kabat Zinn e altri professionisti della mente e della meditazione. Come dici tu, la meditazione aiuta a capire come funziona la nostra mente , e funziona uguale per tutti 🙂 E altrettanto quel “simpaticone” del doc funziona sempre nello stesso modo e ti prende in giro sempre nello stesso modo. Ciò che è cambiata è la mia visione dei problemi, della vita, dell’ansia stessa!! Per un periodo di quasi due anni , praticamente fino a “ieri” posso dire di essermi dimenticata del doc, ora sono un po’ in ansia perché finalmente il mio psichiatra ha detto che sono pronta per smettere le medicine, e visti i passati, ho paura che tutto ritorni senza di esse. Ora sto lavorando proprio su questo con lui, ancora non credo che io sia davvero tanto forte e capace di stare bene anche senza le medicine, ma piano piano sono certa che crederò nella mia forza e positività 🙂 Cosa posso dire a chi è nel pieno della sofferenza, non credete assolutamente a quei brutti pensieri, qualsiasi essi siano e di qualsiasi tipo siano, ci viene l’ansia e il doc proprio perché siamo l’opposto delle nostre ossessioni, non dimenticatelo!! E poi, guardateli in faccia, accettateli come tutte le altre fesserie che ci passano per la mente e alle quali non diamo peso, meno peso diamo ai nostri pensieri e più loro spariscono!!
E per quanto riguarda la meditazione , sì, fatela, cominciate a respirare, cominciate a sorridere, a vivere, a vedere la mente che si distrae e riportarla gentilmente al respiro, al qui e ora. Il passato non esiste più e il futuro non esiste ancora, c’è solo il presente immediato, il qui e ora ed è davanti ai nostri occhi non nella nostra mente. Forza e in bocca al lupo a tutti e anche a me 🙂
Ho letto il suo primo articolo dove diceva di essere guarito dal DOC, ho guardato il suo blog, e poi letto il suo ultimo articolo del 2019. Tutto molto interessante ma sarebbe utilissimo avere delle indicazioni precise sul suo percorso. In fondo non sono riuscita a mettere il dito su esattamente le cose the lo hanno tolto da questa situazione. Tipo una lista della spesa con le cose da provare per avere un aiuto concreto. grazie e saluti
Gerry la lista della spesa è molto difficile… non stiamo parlando di “come aggiustare il motore di una macchina” ma di “come imparare a gestire la mente umana”
Come potrai facilmente capire la cosa è un pò più complessa 🙂
Lucio ha scritto un e-book con degli ESERCIZI per aiutarci. Ma non ha scritto “Se farete questi esercizi sarà tutto risolto”
L’esercizio del controllo del respiro di 7 minuti, io lo faccio ogni giorno. Ma mi rendo comunque conto che non basta. Ma il suo è stato un consiglio e un suggerimento che a me personalmente aiuta, ma non è ovviamente sufficiente. Ci sono tante cose che bisogna fare, tra cui fare sport per liberare la mente, accrescere la nostra autostima pensando a noi stessi e se è necessario, farsi aiutarede da un professionista. Bisogna avere voglia di agire se si vuole uscire da questo labirinto. L’esercizio da 7 minuti non può fare miracoli.
Grazie Lucio, mi sei stato di grande aiuto, anche io ho cominciato a capire che viviamo nella nostra mente e che le nostre associazioni di idee e pensieri ci portano a non vedere la realtà vera. Dopo 2 anni proprio in questi giorni ho smesso di prendere i farmaci ed entro novembre terminerò il mio percorso terapeutico. Ho 58 anni e sono padre di 2 figli di 28 e 16 anni, ti faccio tantissimi auguri e i migliori saluti.
Lucio in una frase ebook dici è utile sorridere dei propi pensieri e i fatto è stato detto anche da molti terapeuti. Peró poi dice peró fino a certo punto. Puoi spiegare il tuo punto di vista 🙏
Ciao Lucio, ho scoperto per la prima volta il tuo blog circa 10 anni fa. In quel periodo un trauma ha scatenato i pensieri ossessivi. All’epoca non avevo mai sofferto di ansia ed ero terrorizzata.. è stato un periodo molto duro ma dopo circa un anno di duro lavoro su me stessa ne sono uscita. Sono passati circa 8 anni da quel momento e tante cose sono cambiate nella mia vita. Ho raggiunto molti traguardi e i pensieri ossessivi e tutto quello che comportano erano diventati solo un ricordo. Come hai scritto tu stesso in questo post, ad un certo punto ti dimentichi come ci si sentiva. Ed è stato così per molti anni e per molti anni mi sono sentita una persona più forte e matura, grazie a questa esperienza. Aimè i pensieri ossessivi, in forma decisamente diversa, in un certo senso più invalidante, seppure con contenuti più “ancorati alla realtà” di un tempo, sono tornati ormai quasi due anni fa, in seguito ad un lungo periodo di stress.. Semplicemente una notte sono riapparsi, con tutta la loro carica estremamente dolorosa e sofferente. Barcollavo in realtà da mesi ma non potevo fermarmi allora e nel momento in cui ho potuto farlo… SBAM eccomi rientrata in quel vortice. Ho sofferto tanto, ho lavorato e continuo a lavorare tanto, sono cambiata tanto. Sono tornata al tuo blog, come avevo già fatto 8 anni prima, e come la prima volta, le tue parole mi sono state di grandissimo aiuto per comprendere con più chiarezza, per farmi forza, per ricordare cosa mi aveva aiutato un tempo… Anche se i pensieri ossessivi assumo forme diverse, alla fine le strategie del lasciare scorrere sono sempre quelle efficaci. Oggi sto molto meglio e potrei dire di esserne uscita nuovamente, se non fosse che ancora certi pensieri automatici mi attraversano e non riesco ad ignorarli del tutto… quel disagio, privo di pensieri, mi accarezza ancora la schiena e non riesco a lasciarlo andare del tutto… Faccio meditazione, sport, ho cambiato stile di vita, per molti aspetti la mia vita è felice, eppure ho la sensazione di non riuscire ancora a ripartire. Un esame mi separa dal diventare una professionista della salute mentale, un percorso fortemente voluto e che ancora oggi, con maggiore fermezza, so essere la mia strada, la mia “missione”, Eppure ancora non riesco a fare quel passo decisivo.. So che tutto questo dolore era necessario per la mia crescita personale, per quello che verrà.. certe volte però tutto si muove così gradualmente che sembra non arrivare mai “quel” momento. Ero venuta sul blog oggi per leggere qualche vecchio post e rafforzare la volontà di lasciare andare anche gli ultimi granelli.. ho trovato questo post e me lo farò bastare. Grazie per aver condiviso la tua esperienza di crescita personale, è stato un faro per me e immagino per molti altri. Sai anche se si hanno larghe conoscenze su certe materie, sperimentarle sulla propria pelle è cosa ben diversa, tante cose non si leggono sui libri.. quindi forse tocca a gente come noi metterli nero su bianco. Buona vita
Ciao Lucio,
grazie per i tuoi consigli.
Luigi
Caro Lucio, seguo da tempo il tuo blog e leggo con piacere la tua evoluzione. Io soffro da 10 anni di ipocondria è panico, il primo risolto dopo poche sedute di psicoterapia, l’ipocondria invece va avanti. Una svolta mi ha aiutata: iscrivermi all’università per una seconda laurea. Quello che voglio chiederti è: i pensieri disturbanti sono un modo per me di scaricare un certo quantitativo di “energia”. Ho notato che per me non ha senso cercare di combatterlo. La cosa più produttiva che ho fatto è stato spostarlo verso questa sfida universitaria. Condividi il fatto che questo “pacchetto” con cui nasciamo non si cancella ma si può solo trasformare? Non penso di poter esistere senza questa cosa in più, ma al massimo direziobarla verso un vortice evolutivo. Spero di essermi spiegata. Attendo un tuo parere. Grazie
Non riesco a scrivere commenti.
Questa è una prova
Se compare questa
è assurdo
Ciao! Ho letto con molto interesse la tua storia.. Io sono mesi, forse un anno che lotto col DOC e solo ultimamente sono seguita da una psicoterapeuta una volta a settimana .. Poche settimane fa sembrava ne stessi uscendo, in quanto i miei pensieri cominciavano a crearmi indifferenza. Ne ho fatte di ricadute, spesso.. Però ho passato settimane che stavo davvero bene, quindi, ho notato, che capitano più lontanamente tra loro queste fasi. Ora ecco un’altra ricaduta, so che ci possono essere in fase di guarigione. So anche che come ne sono uscita dalle altre, posso uscirne anche da questa.. Spero però che sia sempre l’ultima!
Grazie
Ciao Lucio, da quando scrissi i commenti, la situazione è migliorata. Ho provato ad andare da una psicologa, ma quando mi ha detto che non aveva mai sentito parlare di un ossessione del genere, ho deciso di dire basta con i medici e di farcela da sola. Ho provato a concentrarmi su me stessa. Sono andata a ballare con una mia amica, e quella situazione mi avrebbe potuto creare molta ansia e disagio per l’ossessione. Invece ero tranquilla. Ho provato ad interagire con un ragazzo che si è avvicinato, ed ero impacciata, ma ci ho voluto provare e ho continuato a parlarci. Stavo meglio. Ho trovato meditazioni su internet e le faccio 10 minuti al giorno. È andata bene per 3 settimane. Da quando è iniziata la mia ossessione (Aprile) non avevo mai avuto un periodo così “lungo” di serenità. Da qualche giorno a questa parte, sento che sta tornando, quindi una ricaduta. Ma mi sono ricordata che tu hai detto che il Doc funziona a cicli. E quindi me lo sarei dovuta aspettare. Le immagini intrusive stanno tornando. Ho una domanda però, dopo che sei guarito dal Doc omosessuale, ti sei sentito in colpa per i tuoi pensieri che magari facevi verso qualche tuo amico o conoscente? Perché a me capita di sentirmi in colpa. Però poi mi ricordo che i pensieri sono pensieri e che noi non siamo i nostri pensieri e non ci dobbiamo identificare con essi. Un abbraccio.
Ciao Sara, innanzitutto BRAVA!
Vedo che hai fatto un grosso cambiamento passando dall’analisi dei contenuti a quella dei meccanismi.
Singifica che sei proprio sulla strada giusta!
Poi come hai già compreso, il DOC va a cicli, perciò è tutto normale.
Nelle prime fasi di uscita mi capitava ancora. E’ normale perché il cervello ha una grossa inerzia.
Poi piano piano anche quello se ne va, quando tu gli dai il consenso di andarsene (non identificandoti)
Avanti così!
Ed anche se dovessi tornare in zona “dolore” ricorda sempre che tu non sei i tuoi pensieri
Non tutti gli psicologi sanno riconoscere le ossessioni purtroppo. Che non esiste questo tipo di doc è vero, diciamo che nessun dottore ti dirà mai hai il doc omosessuale perché diciamo che noi del web gli abbiamo attribuito questo nome. Ma se trovi un dottore bravo ti dirà che soffri di pensieri ossessivi senza dare nome specifico. Io ti consiglio uno psicoterapeuta gli psicologi per me sono veramente inutili. Se riesci trova un cognitivista comportamentali.
Ciao Anonimo, ho tentato di risponderti qualche giorno fa, ma non mi ha pubblicato il commento. Comunque, si ho contatto degli psicologi online e anche personalmente e mi è stato detto che si tratti di ossessioni. Quindi sono già state identificate. Ho però deciso di agire attraverso la meditazione, quindi cercando di risolvere la situazione da sola. Devo dire che sta migliorando, anche se mi capita di avere delle ricadute, ma meno frequenti rispetto alle prime volte. L’ansia è diminuita. Deciderò in seguito se rivolgermi ad una psicoterapeuta.
Caro Lucio, mi accingo a scrivere questo commento in maniera un po’ goffa e quasi emozionata perché dopo quasi un anno e mezzo dal mio attacco di panico (il sintomo che mi ha fatto poi affacciare al mondo allora sconosciuto del doc) è la prima volta che scrivo dopo aver letto tutti i tuoi articoli e centinaia di commenti (soprattutto nella fase acuta)…. Oramai erano mesi che non mi affacciavo sul blog e ieri sera ho avuto una leggera e insignificante ricaduta (che io oggi classifico anche come piccoli momenti di stress), ma qualcosa mi suggeriva che se mi fossi affacciata avrei trovato qualcosa di nuovo sul blog e così è stato! Innanzitutto ti devo fare i miei migliori auguri per la tua crescita personale e l’arrivo del tuo bambino… Oggi ho colto l’occasione per scriverti perché da quando ho cominciato a capire cos’era ciò che mi ha letteralmente travolto in questo ultimo anno, è proprio oggi che ho la forza per sorridere ed essere felice di aver quasi (dico sempre quasi perché ho sempre quella leggera e sgradevole sensazione che tutto possa tornare a galla) sconfitto il doc. In questo anno dove ho cercato di scavare in fondo alle mie paure, quello che ho attraversato è stato un vero e proprio cambiamento in positivo. Quando si è dentro ad una vita fatta di controllo, ansia inconsapevole per ogni singola cosa, negatività, poca fiducia negli esseri umani in generale, non si riesce a capire perché ci sia successa una cosa del genere soprattutto i primi tempi dove i pensieri sono ossessivi, come dei demoni sembra che ci perseguitino.. piano piano con il tempo, la nebbia è cominciata a diradarsi e nel mio profondo ho capito cosa stavo veramente sbagliando nella mia vita, posso affermare che quello che mi teneva intrappolata in ogni cosa era la paura, che si maschera in mille modi e pensieri e il mio doc da relazione ( la cosa che ho odiato di piu al mondo e cercavo di combattere nella maniera sbagliata), ciò che mi ha fatto cadere in depressione è stato per me, anche se con tantissima sofferenza un’ occasione per ritrovare me stessa, assecondare le mie emozioni e ascoltarmi. Il doc ancora oggi mi sorprende, ma non mi terrorizza più come un tempo. L’unica cosa che so è che, come ripeti spesso tu Lucio, i pensieri ossessivi ci rivelano ciò che più amiamo e quello a cui teniamo di più al mondo (nel mio caso essendo doc da relazione si concentra sul mio rapporto amoroso) e l’ansia violenta che all’improvviso esce fuori è una conseguenza di quanto abbiamo paura al sol pensiero di poter perdere quello che amiamo. Quindi vorrei suggerire a tutti, nonostante io mi basi su ciò che sento, di non perdere mai la pazienza e di non aver paura di ricadere tanto a lungo andare vi renderete conto che sono sempre le stesse diaboliche mosse e vi capiterà dopo diverso tempo (che credo sia soggettivo) di dimenticarvi pian piano ogni giorno di un piccolo pensiero che prima ci avrebbe fatto tremare. In ultimo, ma non per questo meno importante, Lucio ti voglio ringraziare con tutto il cuore perché grazie a questo blog ho capito quello che mi terrorizzava facendomi credere impazzita o malata era solo una “pagliacciata” della mia mente, che ora non odio più come una volta, ma ascolto e comprendo apprezzando anche i pensieri che mi offre in un certo senso. Per me, grazie al blog è come se tu mi fossi stato vicino e aiutato, come un caro amico che ti ascolta e ti comprende su ogni cosa, rimanevo sbalordita nel leggere i miei esatto pensieri in sequenza e come si concatenavano insieme, ciò mi inquietava e mi dava sollievo allo stesso tempo. Non so come ringraziarti, per me sei stato un maestro. Grazie mille perché grazie a te ho capito cos’era questa parola strana e soprattutto ho capito che se ne poteva uscire. A tutte le persone che come me hanno affrontato e stanno ancora affrontando tutto questo voglio dare un consiglio dal cuore: ogni tempesta finisce e bisogna avere la pazienza di aspettare, non è facile ma credetemi è possibile. Dal doc se ne esce e sarete più spendenti di prima. Ciao Lucio e scusami se mi sono dilungata troppo. Grazie ancora per tutto. Ti auguro il meglio.
Ciao Roxelle, volevo chiederti, tu hai risolto da sola attraverso anche l’aiuto del blog, o hai anche affrontato un percorso di psicoterapia?
TEstimonianza stupenda Roxelle.
Vai avanti così e vedrai che piano piano spariranno anche i fastidi.
Grazie di cuore
Ciao Lucio volevo chiederti come gestire quell ansia ormai mentale e non fisica che mi tiene tutti i giorni in sensazioni molto sgradevoli. Provo a spiegarlo come se dovessi ragionare sul doc e provo a resistere e qualunque pensiero scappa mi aumenta la paura e ho proprio un senso di impotenza, è veramente difficile spiegare questo stato , anche perché si alternano ore di pensieri e momenti di calma ma quella sensazione non cambia in entrambi i casi , come se non volessi vedere che la realtà è quella proposta dall ansia. Però sono consapevole che più cedo peggio è, ma certe volte si entra in un meccanismo mentale dove veramente non si capisce più niente. Grazie
Dipende molto dalla tua predisposizione all’ansia.
Prima di avere il DOC ti capitavano momenti simili?
A me si, tantissimo.
Poi è arrivato il DOC e si è appropriato di quei sintomi (non so se mi spiego)
Ma in realtà c’erano già da prima… solo che non avevano un oggetto preciso.
E’ così anche per te?
Si anche prima del doc c’erano queste manifestazioni ansiose è vero. Stiamo parlando circa 3 anni fa poi il doc si è appropriato di pensieri veramente orribili e mi ha fatto lottare con essi per un bel po’, ma comunque è sempre stato molto vario mirando qualunque pensiero e mettendo dubbi e paure su tutto , un po’ come L elefante nella cristalleria, ora invece è un po’ più debole ma c’è sempre. Cosa intendi quando dici si è appropriato di quei sintomi? E poi se puoi darmi un altro consiglio è come trattare le compulsioni automatiche , come smantellarle se partono certe volte da sole , bisogna dargli lo stesso peso delle ossessioni? Grazie
Gent.mo Lucio,
potrei sapere cosa intendi per “paura di non avere paura”?
Un caro saluto.
Luca
E’ una delle fasi “avanzate” del percorso di uscita dal DOC.
E’ quando i pensieri ossessivi cominciano a crearti meno ansia ed una parte del tuo cervello reputa questo sbagliato
Grazie Lucio. Io in questo periodo seguo una terapia farmacologica e mi aiuto col tai chi e la meditazione. Il tuo libro è un ottimo aiuto per capire le insidie del doc.
Grazie Lucio! Io in questo periodo seguo una terapia farmacologica. Faccio meditazione e Tai Chi. Il tuo libro, è di grandissimo aiuto perchè è scritto da chi ha provato sulla pelle certe sensazioni. Conoscere gli schemi del Doc è fondamentale.
Ciao Gianluca provo a risponderti io in base alla mia esperienza col doc , intanto penso che sia una fase che chi prima chi dopo debba passare, ma quello che noto su di me è che dopo mesi di ansia e paura e continuo rimuginare e rassicurarci, dove paradossalmente nel dolore ci sentivamo quasi protetti , appena viene a mancare L ansia e la paura diminuisce la necessità di compulsare e quindi di proteggerci e anche se in teoria dovremmo stare meglio, si crea una situazione in cui addirittura ci mancano le compulsioni, perché è come se fossimo SCOPERTI e quindi capita proprio di volere richiamare le ossessioni e le compulsioni per sentire quelle emozioni che ci davano perché in esse eravamo protetti. Almeno questo è quello che noto su di me
Grazie Daniele!
E collego i commenti di tante persone che parlano di paura di guarire e ansia nel pensarsi guariti , proprio perché nel doc abbiamo trovato protezione. SOFFRENDO come Cani. Almeno è un mio pensiero. Vediamo se LUCIO può dirci la sua opinione
E’ proprio così Daniele.
E’ un altro degli automatismi del nostro potente ma fragile cervello
proprio perché nel doc abbiamo trovato protezione. SOFFRENDO come Cani.
Questa mi sembra una frase ottima x descrivere questo problema!e una frase che fa anche riflettere tanto
Ciao Lucio, avrei delle domande anche io. A volte sono tranquilla e penso “Cavolo, non ci stavo più pensando alle mie ossessioni”
È come se la mia mente quando smette di pensarci, poi debba dirmi “Non ci stavi pensando vero? E invece sono di nuovo qui”
E a volte ho solo pensieri ossessivi, ma l’ansia è diminuita, è normale? E soprattutto, una volta che tu sei uscito dal Doc, in riferimento al Doc omosessuale, ti sei mai sentito in colpa per i pensieri che avevi quando avevi il Doc?
Sara ti ho già risposto… non cercare risposte ossessive perchè anche quello è un tentativo di rassicurazione (compulsione).
Mi spiego mleglio, il tentativo di sollecitare una risposta ad una domanda specifica, alla quale magari io volutamente non ho risposto, è un tentativo di rassicurazione.
Mi sono spiegato?
Ciao Lucio, si perdonami non avevo visto la tua risposta.
Scusa!
Scusami Lucio, mi era sfuggita la tua risposta di 2 settimane fa. Ti ringrazio tantissimo. Spero di andare avanti sempre di più anche se a volte ci ricado con gli stessi errori 🙄 Ma poi cerco sempre di tornare in me e di andare avanti.
Ti terrò aggiornato.
Un abbraccio.
5 – Ho scoperto che il fastidio connesso al doc non passa mai del tutto.
“Hai proprio ragione Lucio, quella senzazione fastidiosa non ci abbandona mai, forse perchè è un pò parte di noi”.
Perchè invece di utilizzare questo funzionalissimo blog per compulsare,non cerchiamo di dare dei consigli pratici di varie esperienza personali su come sono state scardinate certe ossessioni? Si ok l’ossessione c’e’ e il fastidio pure,quindi che fa nella pratica di tutti i giorni? Si espone?ha cercato e provato rimedi alternativi?è andato contro a questi pensieri limitanti?e come?Non scrivo bene come lucio ma in sostanza volevo dire che potremmo rendere preziosissimo questo blog, se oltre le testimonianze di lucio, si inserissero commenti costruttivi di ciò che viene fatto da tutti e di ciò che abbiamo ricevuto di positivo nel lavoro che si sta facendo per uscire dal labirinto,per esempio secondo me è impostante introdurre una dieta con più verdure possibili,aiuta sicuramente,per quanto se ne dica a mio avviso per fare calare l’ansia è fondamentale l’alimentazione ,come lo è non bere alcolici e non fumare e non prendere caffè(anche se magari lo psicologo di turno dice che non centra nulla l’alimentazione)se uno si intossica il corpo credo faccia più fatica uscirà dall’ansia,può essere che nessuno leggerà questo commento oppure che qualcuno pensi che quello che dico siano scemate,ok però almeno credo che possa essere più costruttivo che continuare a compulsare esponendo una delle mille sfaccettature di uno stesso problema.
Scusate l’infinità di errori ortografici,ma non andava la tastiera e ahimé non c’e modo di correggere il testo una volta inviato.
Insomma in parole povere hai detto di non essere guarito ma solo di convivere col doc.
Quindi io che voglio guarire dal doc sono spacciato? Io che sto spendendo 200€ al mese per andare da uno, l’ennesimo, psicoterapeuta sto spendendo soldi per imparare a convivere e non a guarire?
Dicono bene allora: le malattie mentali non si possono guarire, e a ragion veduta, se sono 10 anni che giro psicoterapeuti e qui non si cava niente.
Promesse, solo promesse di guarigione, ma i bastardi se ti dicono la verità non ti spillano i soldi.
Ciao Navien
Scusa se mi permetto di risponderti ma non sono daccordo con quello che hai scritto.
Saper convivere con un disturbo, al punto da non percepirlo più come tale è già una “guarigione”.
La vita perfetta non esiste, anche per chi non soffre di Doc.
Imparare ad affrontare i problemi di tutti i giorni, senza ossessioni e compulsioni è la grande vittoria.
In bocca al lupo
Convivere non vuol dire essere guarito.
Io ho un acufene che ormai non mi da fastidio, ma mai mi sognerei mai di dire che sono guarito.
Però con l’acufene l’otorino fu chiaro “è un sintomo che non ha cura, l’unico metodo è convivere”
Però se qua in questo blog viene spacciata la parola guarigione per convivenza, si da una falsa speranza e una bugia, così come mi hanno mentito da 10 anni gli psicoterapeuti che mi dicevano che sarei guarito. Bastardi truffatori.
Capisco la rabbia che hai e la sofferenza che si prova ad avere il Doc.
Ma in questo blog io ho trovato solo conforto e consigli utili.
Sono stato dal psicoterapeuta, ho seguito un percorso, sono migliorato, ho avuto delle ricadute.
E sai che cosa ho capito. Questo disturbo, fa parte di me. Prima lo si accetta e prima si ricomincia a vivere.
Un saluto.
Io non voglio conforti o consigli, VOGLIO UNA CURA!
E qui avevo trovato uno che diceva di essere GUARITO, e ora scopro che non è vero.
Ma di cosa stiamo parlando?
Mi dispiace Navien, ma credo che qualunque cosa ti diciamo, rimarrai della tua opinione.
Cosa che tra l’altro è proprio ciò che ti impedisce di trovare una soluzione al tuo problema.
Perciò la cosa migliore che tu possa fare è smettere di leggere.
Navien se continui con questo tono sarò costretto a bannarti
Bravo, la vita perfetta non esiste.
E paradossalmente, quando fai tuo questo concetto, la vita diventa quasi perfetta
Navien non è così
Io sono perfettamente guarito.
Anzi, guarito è la parola sbagliata.
Il modo giusto di definire questa cosa sarebbe “ho imparato ad usare bene la mia mente”
E di conseguenza sono diventato immune al perpetuarsi del DOC.
Questo però non vuol dire che io sia totalmente immune da qualsiasi sensazione fastidiosa.
Ed è proprio così che deve andare.
Perchè se tu cerchi la sparizione completa e definitiva del fastidio, metti automaticamente le basi affinchè esso non sparisca mai.
Per “guarire” davvero dovrai capire questo concetto in profondità e farlo tuo.
Ma non è una cosa che si può spiegare facilmente…
Devi comprenderlo con l’esperienza e l’intuizione.
Scusa Navien,
ma guarire dalla mente che genera pensieri?
Ah per quello non esiste cura di sicuro:)
La “guarigione” è non avere più paura dei pensieri che ti mettono paura!
Accetta il dubbio anche se è spaventoso e paradossale,solo cosi’ guarirai!!
Ma in ogni caso non c’è niente da guarire se ci pensi bene,non è una malattia mentale o fisica.
Sono solo pensieri che ci mettono paura e ansia e ci lasciano con mille dubbi..
Perchè fondamentalmente siamo rigidi..e credo che le domande siano paradossali e noi vogliamo rispondere a tutti i costi dove la risposta sicura al 100% non c’è..non possiamo sapere tutto di noi e soprattutto non possiamo controllare tutto!!
Non è come avere la febbre dove prendi la tachipirina..
Mauro
Hai propio ragione Mauro, in fondo siamo solo rigidi, pieni di dubbi e con la mera illusione di dover controllare tutto.
Ma che fatica capirlo…….
😉
Sono d’accordo con te Mauro.
Solo su un punto però occorre una precisazione.
La sensazione che rimane ha origini fisico-chimiche. Forse chi soffre di DOC non sintetizza molto la serotonina.
E’ importante il riposo, lo sport (che fa produrre serotonina all’organismo), evitare superalcoolici, e l’alimentazione completa.
Daje
Grazie Lucio per questo tuto utilissimo spazio su internet.
Ciao Lucio, ti scrivo per un consiglio…
Ho capito ormai quali sono i meccanismi del doc.
I pensieri ci sono, sempre gli stessi, e li lascio ”di sottofondo” cercando di dedicarmi alla vita vera! Talvolta, però, mi faccio ancora prendere da loro e mi viene la paura di doverci convivere tutta la vita.
Come si possono superare questi momenti di sfiducia?
Grazie
Ciao Illy, stai facendo da sola o stai facendo terapia o altro? Io ho preferito fare meditazione guidata ogni giorno. Non ho ancora trovato un maestro di meditazione. Ho trovato svariate meditazioni guidate su internet che mi aiutano. Ci sono giorni in cui i pemsieri però ci sono di nuovo e a volte ritorna la domanda “È Doc o no?” Ma riesco ad avere periodi più lunghi in cui sto bene. All’inizio stavo bene 5 minuti se ero fortunata. Ora riesco a stare bene per giorni e anche settimane. Anzi, a volte mi rendo conto che il pensiero non c’è, e sono scema perché mi dico “Il pensiero non c’è” e a quel punto la mia mente lo rievoca. In questo ho ancora molto da imparare. Ma non mi perdo d’animo. Non sono ancora in grado di essere indifferente ai pensieri. Ma si cade e ci si rialza sempre.
Sara pensa che io sono ingabbiato proprio in quel pensiero lì…se dovessi analizzare in percentuale i pensieri fastidiosi, il 20/30% sono incentrati sul mio Doc puro, ma i restanti sono tutti dei Test per vedere se ci sono ancora i pensieri ( non quelli del doc ripeto) praticamente il mio fastidio è dato dal non riuscire a dimenticarmi di controllare i pensieri…abbastanza articolata come cosa ma è così…Chissà se a qualcun altro capita sta cosa. ..
Ciao Lucio, volevo chiederti se hai da consigliare qualche buon libro che aiuti a controllare meglio la mente.
(Esercizi, tecniche o solo una buona lettura)
Sto provando da circa un anno con la Mindfulness ma non riesco ad avere grossi benefici.
Grazie mille
Lucio quanti anni hai???
A che età sei uscito dalla fase acuta del doc?
Ciao Lucio. Mi sto informando per un buon corso di meditazione Vipassana. Devo ammettere che leggo cose un po’ strane su internet. Del tipo corsi che prevedono dei ritiri di 10 giorni, delle regole da rispattare,tipo astenersi dall’uccidere. Cosa vuol dire tutto ciò? Mi fanno paura queste frasi. Posso fidarmi di questi corsi e sopratutto esistono corsi che non prevedano per forza il ritiro? Grazie anticipatamente
Caro Lucio, vorrei scriverti in privato ma non trovo l indirizzo email.
Attendo risposta
Ti ringrazio anticipatamente
Ciao goiulia ho ricevuto la tua mail ma per qualche motivo non riesco ad inviarti la risposta, perciò la scrivo qui
Ciao Lucio, io soffro principalmente di doc da relazione. Con il mio fidanzato ho avuto anche un bambino che ora ha un anno mezzo. Pensavo di essere riuscita a gestire bene il doc sono stata in cura e il tuo blog mi ha aiutata molto. Ero arrivata ad una consapevolezza tale da non dare ascolta alle ossessioni e di riuscire ad avere una vita decente anche se ancora molto da fare.. ma adesso è un paio di mesi che mi è ritornata forte e le domande e i dubbi si insinuano dentro di me e non riesco più a gestirle. Faccio fatica anche a dormire. Posso essere ritornata così indietro? E’ possibile? L’arrivo dell’inverno secondo te può incidere su tutto questo?
Ciao Lucio tu da che tipo di psicologo sei andato? Potresti fare un riassunto breve del percorso che terapeutico che hai fatto? Io sto andando da un psicoterapeuta che segue la strategia breve ma ho la sensazione che forse non è la strada giusta. A parte dirmi di non dare risposte e magari qualche trabocchetto mentale da eseguire non facciamo altro e ci sto andando da più di un anno.. nei tuoi articoli leggevo che bisogna anche capire il motivo per cui è venuto ecc..
Ciao, c’è qualcosa che non va. La strategia Breve si chiama così perchè per l’appunto è breve. Se non hai benefici entro le prime sedute… o non va bene (per te) questo tipo di terapia oppure è il tuo psicoterapeuta a non essere adatto. Questo è esattamente ciò che mi disse il terapeuta durante la prima visita.
Ciao Lucio volevo chiederti come gestire la mente che compulsa in automatico, come si fa a pensare di non pensare e sforzarsi di non compulsare? Secondo me è impossibile. Come trattare queste compulsioni automatiche? Trattarle esattamente come gli altri pensieri ossessivi non dandogli valore oppure sforzarsi di non farle ? Grazie ma la mente fa tutto da sola certe volte e poi volevo chiederti e non so se è una compulsione, se è normale che qualunque e dico qualunque riflessione si fa durante un momento di ansia fa aumentare L ansia , anche il pensare voglio stare bene. Grazie un abbraccio
Non si può non pensare. Quello che si può fare è non dare peso ai pensieri.
Per le altre domande la risposta è si
Ciao Lucio, come stai? Ti ricorderai sicuramente di me.
Bè, che dirti? Allora, ho sempre cercato meditazioni su internet e qualcosa ho trovato, ma niente di soddisfacente.
Qualche settimana fa invece, ho trovato un percorso di 10 giorni di meditazione di “Gennaro Romagnoli”
Lo conosci?
Ho iniziato a praticare ascoltando ciò che lui diceva, e mi sono resa conto con il passare dei giorni, che i pensieri erano diminuiti e spesso non c’erano. L’ansia è diminuita notevolmente rispetto all’inizio, anche se purtroppo ancora, mi capita di guardare persone del mio stesso sesso e mi appaiono in automatico immagini in testa. Questo perché la mia mente fa associazioni.
Dopo questi giorni, ho ovviamente deciso di non fermarmi. Perché mica ho raggiunto la consapevolezza giusta per stare bene. Così ho deciso di pagare e accedere ad altre meditazioni sempre del dottor Romagnoli. All’interno del suo sito, ho notato che c’è anche un corso sull’autostima, sull’ansia, sulla resilienza. Volevo chiederti se in contemporanea alla meditazione di 10/15 minuti che continuerò a fare ogni giorni. Ma ce ne sono anche di più lunghe, posso anche fare corsi come quello di autostima? Perché la mia autostima sta a 0 purtroppo. Si tratta di meditazioni in cui si deve porre attenzione alle sensazioni delle mani, poi dei piedi. Poi ascoltare il respiro ecc. E secondo te 10/15 minuti al giorno, sono sufficienti? Attendo una tua risposta e ne approfitto per farti gli auguri di Natale.
Un abbraccio ❤️
Buongiorno,io soffro del doc ormai da talmente tanti anni che non conosco la vita diversamente….a volte e devo sottolineare solo a volte mi rassicura vedere su internet che ci sono altre persone che vivono la vita al mio stesso “modo”,diciamo così…
Ho sempre detto alla mia terapista che provare a fare sedute di gruppo forse sarebbe stato più utile,perché il confronto nn ti fa sentire solo nella tua problematica e può aiutare il condividere le esperienze….
In genere infatti su internet si trovano Descrizioni della malattia fine a se stessa o persone che urlano aiuto ai 4 venti senza sapere dove stanno scrivendo….e devo dire che questo è il Primo blog intelligente che trovo
Anche io, come te, “frequento” il DOC da molti anni.
Ma non dico più che “soffro” di DOC.
Dico che “convivo” con il DOC.
E’ una guarigione? Non lo so. Ma di sicuro non ci soffro più, e per chi ci è passato, non soffrirci più è un grande risultato.
Anzi, se gestisco questa sensazione, la trasformo addirittura in una marcia in più, in energia positiva. Se invece non la gestisco, per stress o altro, mi ritrovo a fare i riti, mascherati come vuoi, ma sempre piccoli rituali.
Penso, come te, che sia utile confrontarci tra noi, e questo blog di Lucio ce lo permette, perché sentendo le paure degli altri relativizziamo anche le nostre e le svuotiamo di significato.
Ciao Lucio mi chiamo Giuseppe, il tuo ebook mi ha aiutato parecchio. Io so benissimo cosa devo cambiare nella mia vita, però mi ci vuole tempo per farlo. È da qualche mese che ho l’ossessione bizzarra che la vita e il mondo e le persone siano tutto un complotto contro di me. Quando pensai per la prima volta a tutto ciò fu veramente dura, perchè ovviamente questo pensiero non anadava via, e i dubbi ti assalgono. Poi però col tempo ho imparato a gestire la cosa. Ci sono periodi in cui sto bene e penso ” ma come ho fatto a fissarmi con queste assurdità, che stupido” e altri periodi in cui tutto ciò sembra maledettamente vero. Ma come ci hai detto tu, questa veridicità folle è creata dall’ansia. Spero al più presto di cambiare modo di vivere e rompere così il muro delle ossessioni.
Ciao Lucio leggo solamente ora del tuo ritorno, sono contento prima di tutto perché sei diventato papà e ti faccio gli auguri e poi perché stai riuscendo a realizzati, il tuo lavoro è molto prezioso per questo ti ringrazio, vorrei chiederti un consiglio su qualche libro orientale da poter leggere, essendo ferrato in materia, il doc va visto e percepito come un opportunità di crescita personale, vi auguro una pronta guarigione.
Anch io vorrei sapere di qualche libro orientale utile.grazie mille
Buon pomeriggio volevo cercare di capire se a qualcuno di voi è capitato che l’ossessione invece di essere una domanda fosse un affermazione. Cioè invece di dirsi “forse sono lesbica” sia “sono lesbica” e questa ossessione come una credenza negativa ed irrazionale vaga generando dubbio continuo e un ping pong mentale senza fine. Il problema è che non sento di avere alcun interesse verso le donne ne romantico ne sessuale, non mi sono mai testata con immagini porno lesbiche perché non ne sento il bisogno ne mi tranquillizzerebbe, nella fase iniziale però mi obbligavo ogni volta che pensavo a qualcosa di etero”pensalo con una femmina” e lì mi veniva l’ansia la provocavo da me. Poi ho avuto la fase non voglio guarire perché ho qualcosa di storto quindi quando stavo bene provocavo l’ansia. Adesso ho molta meno ansia solo la mattina appena sveglia che mi porta inevitabilmente all’eterna analisi poi passa e ho lucidità verso la sera. La mia storia di presunto doc è lunga è iniziata a17 anni come doc relazionale di punto in bianco quando vivevo l’amore che avevo sempre sognato di avere, non sapevo cosa fosse e sono entrata in depressione, come un lutto, c’ho lottato tanto nel modo sbagliato nessuno mi ha aiutato sono riuscita ad uscirne a poco a poco ma tornava sempre poi un giorno due pensieri “ma non è che sono lesbica” “ma non è che devo farmi suora “sempre come risposta al mio eterno doc relazionale perché un motivo dovevo trovarlo e allora la prima ipotesi si è installata nel mio sistema operativo, inconfutabile nonostante la mancanza di attrazione, nonostante in passato avessi avuto un’amica lesbica che ci aveva provato con me e che avevo respinto perché non interessata: niente, ciò che pensavo era realtà. Ricordo quando ci pensai la prima volta e non sapevo ancora fosse doc mi dissi “non la ascoltare finirà che ci credi perché la tua mente si fissa “ho avuto anche due pensieri pedofili dove io mi dicevo “ti piacciono i bambini” come affermazione ma fortunatamente sono morti immediatamente. Negli anni la sintomatologia si è affievolita e spenta del tutto quando mi sono presa una sbandata per un tipo appena conosciuto, nemmeno lo conoscevo ma i miei desideri erano inequivocabili i pensieri della mente sono morti sotto l’evidenza di quello che diceva il corpo. Dopo quella sbandata non ho mai più pensato un secondo di essere lesbica anche se i meccanismi ossessivi si sono per un breve periodo attaccati al tipo per cui avevo preso la scuffia, mi sentivo me stessa non avendo più dubbi e paure ho sentito che rinasce o da dentro ero leggera. Quasi 4 anni fa( due anni dopo la fine dei miei pensieri) mi sono sposata con il mio fidanzato di sempre e sono stati 4 anni splendidi senza doc ne pensieri di nessun tipo, ero me stessa con i desideri che ho sempre avuto, la voglia di tornare a casa, di vivere la mia vita con lui, di avere figli invecchiare insieme e blabla vari tutto normale (non idilliaco litighiamo problemi vari frustrazione ) poi a novembre il bastatdo ritorna. Ero fuori e un amica di mia sorella mi urta la gamba all’improvviso, sento in brivido improvviso come può capitare quando qualcuno ti sfiora mi spavento da subito ma la mia mente il giorno dopo parte per la tangente. Attacco di panico simile alla morte perché sapevo che era lui, che era tornato e da lì il classico iter di cose già vissute, mancanza di appetito con perdita di 5 chili in pochi giorni (yuppy), panico se sto sola, impossibilità a dormire. Ricerca di perché per come e per quando tutte cose già fatte in passato. Dovevo per forza distruggermi, distruggere le mie certezze e l’ho fatto trovando su internet cose tipo omofobia interiorizzata e omosessualità latente repressa ecc. Lo facevo di proposito (ma anche no) perché dovevo per forza capire per forza mettere un punto se ero lesbica dovevo esserlo perché mai più quella sensazione bastarda doveva ritornare a distruggere tutto una volta per tutte. Adesso a distanza di quasi tre mesi dal ritorno del mio dolore sono ancora qua, capita che sto bene ma la mia voce interna dice”ma tanto sei lesbica” “sei lesbica devi dirlo a tutti””non c’è via d’uscita perché è questo quello che sei” . Purtroppo non ho intenzione di forzare me stessa a relazioni omosessuali o a mettere alla prova la mia eccitazione fisica con altre donne, non ne ho ne voglia e non ci riesco. Ma la mia voce dice che c’è qualcosa che non va e io sono obbligata ad ascoltare per ore e ore e ore, solo la sera ogni tanto sto meglio e allora vedo riemergere la vera me stessa ma la mattina mi alzo già con lansia “ho le mie cose da fare cioè scavare” e anche se non scavo so che “hai qualcosa che non va lo stesso”. Mi sforzo a dire che io sono la stessa di 3mesi fa ne più ne meno e posso fare le stesse cose nel bene e nel male non si cambia sono sempre io se lo ero lo sono sempre stata se non lo sono mai stata non lo sono adesso. Ma non aiuta sempre, a volte sto bene altre no.
Ciao Lucio, dopo qualche anno ti scrivo per ringraziarti per avermi aiutato molto nell’affrontare un DOC davvero difficile e che ora mi fa stare molto ma molto ma molto meglio. Il tuo percorso di meditazione cui facevi riferimento mi ha incuriosito e ora dopo 5 anni sono ancora un mediatore e questo oltre ad avermi aiutato enormemente per il doc mi permette ogni giorno di affrontare la vita con gioia e fiducia. Ho fatto corsi, letto libri (tra cui pubblicazioni americane che trattano il tema della meditazione specificatamente per chi soffre di doc) , partecipato a tanti incontri. Ho scoperto un mondo straordinario. Grazie davvero tanto. Un grande in bocca al lupo per la tua avventura imprenditoriale, da un imprenditore. Ciao!
Tutto questo non ha prezzo. Grazie Lucio. Grazie.
È molto interessante questo articolo e mi ritrovo in diverse cose di cui hai parlato.
Ne aggiungo una: secondo me non è funzionale ragionare in termini di “fastidio verso i pensieri che rimane”(mi riferisco al punto 5). Questi pensieri, e le sensazioni che comportano, sono pensieri e emozioni che hanno tutti, sviluppando un disturbo ossessivo compulsivo e afffontandolo si impara a gestire tutto ciò ed è per questo che si vivono meglio diverse situazioni della vita, nel mio caso come mai mi era successo in tutta la mia vita.
La guarigione secondo me non è tanto cercare un’assenza di fastidio o di pensieri, quanto l’accettazione di questi. E così è la vita.
LUCIO BUONGIORNO ! MA TUTTO QUESTO MANUALE LO SI PUO’ APPLICARE PURE SUI BAMBINI DI 10 ANNI?
Ciao sono un ragazzo di 19 anni dopo aver visto un uomo vestito da donna mi è sorto un dubbio di poter essere effeminato e diventare gay , tutto questo va avanti da 3 mesi 2 giorni dopo che si è scatenato questo dubbio ho fatto un sogno dove c’era un mio amico con la barba rossa , perché mesi prima avevo avuto una sensazione strana mentre ci parlavamo e mi sono chiesto non è che ti piace ma poi non pensandoci più, però questo evento di quel uomo mi ha fatto fare quel sogno è da lì non è che ti sei innamorato e non te ne sei accorto , ho immagine omosessuali nella mente con uomini che mi fanno stare depresso e malissimo, poi da piccolo ad 11-12 anni facevo dei giochi erotici con un mio amico , però da lì in poi ho avuto solo cotte per ragazze mi sono sempre piaciute le ragzzze ed ho avute relazioni andate male con loro, ora faccio continui test su immagini omosessuali a volte la paura mi fa venire erezione ma non completa finisce subito ed io ho paura , poi ho sogni omosessuali e mi sono svegliato con l’erezione ho davvero tanta paura , poi se ascolto canzoni d’amore penso che siano per quel amico e la paura mi fa provare questa sensazione non riesco a vivere io ho sempre desiderato le ragazze , ho anche voci nella testa che mi dicono ti piace il tuo amico ti metteresti con lui ecc, poi se vedo qualcuno di attraente del mio stesso sesso mi viene un ansia fitta nel petto sono sempre stato un ragazzo che se c’è una persona bella lo dice senza problemi e prima di questo evento non ho mai avuto queste cose mai, poi se vedo qualcuno con la capigliatura di quel amico mi viene paura ansia e fitte e io ho paura perché scambio questo perché dico forse ti piace e non lo ammetti , è davvero un inferno sono 3 mesi che sono depresso non vivo più come prima puo dirmi qualcosa visto che lei sa , spero sia doc perché davvero sto malissimo
Grazie Lucio
Non puoi capire l’aiuto che mi stai dando. Dopo 8 anni ho avuto una forte ricaduta in questo anno nefasto dove mi e ci è capitato di tutto.
Ho passato un mese di grande sofferenza, sospesa nel vuoto ed in preda alle mie ossessioni, completamente presa in questa morsa maledetta.
Leggerti è una carezza alla mia anima.
Grazie.
Grazie Lucio leggere il tuo libro ed articolo è stato illuminante ed ha riacceso (mai abbandonata perché adoro la vita nonostante tutto)in me la voglia di uscire da questo loop dopo anni di battaglie perse con psicofarmaci e psichiatri . Grazie di cuore 💓 inizierò a lavorare sodo 💪💪💪
Con affetto
Sandra